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Repubblica Dominicana – Scheda Paese – Alert, epidemie, malattie

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Aprile 2025
Casi recenti di colera

Negli ultimi 6 mesi la Repubblica Dominicana ha registrato oltre 200 casi di colera, secondo fonti locali e sanitarie. Molti di questi casi non sono ufficiali, ma la tendenza è in aumento, soprattutto a causa del peggioramento delle condizioni climatiche e dei flussi migratori da Haiti. I focolai sono diffusi a macchia di leopardo sul territorio, con particolare incidenza nelle aree urbane più vulnerabili e durante la stagione delle piogge. Al momento, non si segnalano decessi recenti legati al colera nel paese.

Casi di dengue dall’inizio dell’anno

Nel 2025, la situazione della dengue è migliorata rispetto all’anno precedente: fino a maggio sono stati segnalati 83 casi ufficiali, un drastico calo rispetto agli 818 casi nello stesso periodo del 2024. Ma attenzione ai tanti casi nella popolazione locale non segnalati e denunciati. Il miglioramento è attribuito a una campagna intensiva di prevenzione e controllo dei vettori da parte delle autorità sanitarie dominicane. Nel 2024, invece, i casi erano stati circa 35.000, con tutti e quattro i sierotipi virali in circolazione e numerosi casi gravi.

Altri focolai epidemici

Oltre a colera e dengue, la Repubblica Dominicana registra ufficialmente i seguenti focolai di epidemia:

  • Malaria: Nel 2025 sono stati segnalati 184 casi, in netto calo rispetto all’anno precedente. Le zone più a rischio restano quelle di confine con Haiti e alcune province interne.

  • Leptospirosi: sempre presente ma a livelli minimi nel 2025. L’uso di doxiciclina in prevenzione per malaria e forme diarroiche previene e cura anche forme di leptospirosi

  • Altre virosi: Endemiche Zika e Chikungunya, ma senza segnalazioni di focolai rilevanti nel 2025.

  • Malattie prevenibili da vaccino (come polio, morbillo, rosolia, varicella): rimangono a livelli molto bassi grazie alle campagne vaccinali.

La situazione sanitaria mostra un miglioramento per dengue e malaria dovuto alla maggiore attenzione per l’ambiente e per le zanzare, e ad una modifica climatica. Rimane comunque l’attenzione per il viaggiatore internazionale. Il colera resta una minaccia soprattutto nelle aree più povere e durante la stagione delle piogge. Una prevenzione efficace, oltre al controllo degli alimenti e delle bevande è costituita dall’uso del vacciono orale per il colera (VAXCHORA o DUKORAL) da effettuare prima del viaggio. Il vaccino orale è molto utile anche e soprattutto per il controllo della diarrea da Escherichia Coli ed altri enterobatteri.  PER INFO CLICCA QUI

PRATICHE PREVENTIVE

È importante ed opportuno per i viaggiatori internazionali adottare precauzioni nei confronti delle punture di zanzare.
Le zanzare del tipo Aedes sono presenti nell’ambiente tutto il giorno, ma la loro attività si accentua soprattutto all’alba e al tramonto. E’ molto importante:       
(1) utilizzare vestiario che, quanto possibile, copra braccia e gambe;
(2) utilizzare zanzariere trattate sopra il prorpio letto e dormire in locali forniti di zanzariere o di aria condizionata;
(3) fare uso di repellenti per insetti, vettori dei virus in questione.

Tra i diversi repellenti sfficaci, molti di tipo chimico, OLIO DI NEEM -NOZETA, per esperienza diretta personale e di tanti viaggiatori, è particolarmente efficace come repellente, ma è anche molto efficace, dopo le punture, come lenitivo della infiammazione e irritazione provocata dalla puntura di zanzara. Un altra azione spiccata del NOZETA (NEEM) consiste nel proteggere da parassiti quali scabbia, pidocchi ed altri, ed anche dalle zecche che non amano questa essenza. (PER APPROFONDIRE CLICCA QUI)

VACCINAZIONE CONTRO LA DENGUE

Da oltre due anni è stato approvato in Europa ed in Italia il vaccino contro la DENGUE (QDENGA di TAKEDA) e dal mese di aprile 2023 in Italia, presso il Cesmet viene effettuato questo vaccino che ha dimostrato in tutte le classi di età somministrato una buona efficacia ed anche una sicurezza. Il vaccino, realizzato con i 4 tipi del virus dengue, vivo attenuato, realizza una ottima copertura immunologica fin dalla sua prima somministrazione. Dopo 3 mesi è prevista la seconda dose che aumenta l’efficacia e prolunga la copertura immunitaria a 3 anni, probabilmene fino a 5, e la cosa è ancora sotto studio.  (PER APPROFONDIRE SUL VACCINO CLICCA QUI)

 

 

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Rapporto sulla Situazione della epidemia Mpox in Sierra Leone (Maggio 2025) e Spiegazione della Malattia

1. Sintesi del Rapporto sulla Situazione dell’Mpox in Sierra Leone (Maggio 2025)

mpox nei bambini
mpox nei bambini

 

2300 casi di MPOX del ceppo virale “clade 2b” e oltre 15 morti il bilancio della grave epidemia, nel mese di maggio 2025, in Sierra Leone che sta affrontando una delle più gravi epidemie di Mpox (precedentemente vaiolo delle scimmie), in Africa, con un aumento esponenziale dei casi confermati.  La capitale, Freetown, è l’epicentro della epidemia, mettendo a dura prova le fragili infrastrutture sanitarie.
L’Ospedale Militare 34 di Freetown, cruciale nella risposta, opera al massimo della sua capacità (26 letti dedicati a MPOX).
Le sfide principali includono:
– una critica carenza di posti letto per l’isolamento (stimati solo 60 a livello nazionale contro oltre 2000 casi attivi),
finanziamenti inadeguati
difficoltà nel tracciamento dei contatti.
Le autorità hanno avviato una campagna di vaccinazione nazionale a marzo 2025 e introdotto nuove misure di sanità pubblica a inizio maggio 2025. Tuttavia, la rapida escalation suggerisce una possibile sottovalutazione iniziale della trasmissibilità del ceppo virale clade 2b.
La dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica a gennaio 2025 non ha arginato l’impennata, indicando ritardi o insufficienza nelle misure attuative. Riguardo alla notizia di oltre 200 casi in aumento presso l’ospedale militare di Freetown, si chiarisce che la sua capacità di ricovero per Mpox è di 26 posti letto, tutti occupati; la cifra di 200 potrebbe riferirsi al volume cumulativo di pazienti gestiti o alla situazione generale di Freetown.

Situazione Epidemiologica (al 20 Maggio 2025)

L’epidemia ha visto un’accelerazione drammatica nel 2025. Al 12 maggio, si contavano 2.045 casi confermati dall’inizio dell’anno, con 1.586 casi attivi e 11 decessi. I casi sono aumentati nell’ultima settimana.
Il primo decesso è stato registrato il 10 marzo (59 casi totali). Solo l’11 maggio sono stati segnalati 165 nuovi casi.
A inizio maggio, la Sierra Leone registrava circa 100 nuovi casi al giorno, rappresentando oltre il 50% dei casi africani in una settimana.

reparto ospedale militare Free Town isolamento
reparto ospedale militare Free Town isolamento

Il ceppo responsabile è il clade 2b.
La Western Area Urban (Freetown) è l’epicentro con 1.326 casi (67% del totale nazionale),
seguita dalla Western Area Rural con 414 casi, indicando una diffusione anche fuori dalle aree urbane dense.
La maggior parte dei pazienti (68%) è di sesso maschile, con età più colpita tra i 30 e i 35 anni.
Il 7% dei pazienti Mpox è anche HIV-positivo, un gruppo ad alto rischio.

Focus sull’Ospedale Militare 34 di Freetown
L’Ospedale Militare 34 (34 Military Hospital) a Freetown è un centro primario per diagnosi e trattamento, grazie alla sua esperienza pregressa con Ebola e Febbre di Lassa e a infrastrutture specializzate.
Tuttavia, dispone di soli 26 posti letto dedicati all’Mpox, costantemente a pieno regime. Questa limitata capacità, a fronte degli oltre 1.300 casi a Freetown, rende impossibile gestire una frazione significativa dei casi che necessiterebbero ricovero, costringendo al trasferimento verso altri centri.
La notizia di “più di 200 casi in aumento” presso l’ospedale non è compatibile con la sua capacità di ricovero. È più probabile che si riferisca al numero cumulativo di pazienti diagnosticati/gestiti, al flusso di persone che si presentano per sospetta infezione, o a una generalizzazione della grave situazione a Freetown.
L’ospedale è certamente in prima linea, affrontando un carico di lavoro crescente in termini di valutazione, diagnosi e indirizzamento.

Risposta di Sanità Pubblica e Interventi
Il 19 marzo 2025 è stata lanciata una campagna nazionale di vaccinazione, con 61.300 dosi iniziali (da Gavi e Irlanda),
priorità a operatori sanitari,
contatti stretti
comunità hotspot.
A inizio maggio, quasi 24.000 persone erano state vaccinate (circa 60% operatori sanitari). Nonostante ciò, l’epidemia è cresciuta, suggerendo che ritmo e copertura vaccinale potrebbero essere stati insufficienti, data la rapida diffusione e le sfide logistiche. Si è registrata alta accettazione del vaccino tra il personale sanitario.
Il 5 maggio 2025, sono state introdotte nuove norme di sicurezza pubblica: igiene, sorveglianza e segnalazione (chiamando il 117), tracciamento contatti, isolamento domiciliare per sintomatici, distanziamento fisico, limitazione contatti e misure specifiche per luoghi pubblici.
Sono previste sanzioni per inosservanza. L’efficacia dipende dall’adesione comunitaria, potenzialmente compromessa da stanchezza da restrizioni e fattori socio-economici.
La capacità nazionale di trattamento e isolamento è gravemente inadeguata: a inizio maggio, solo 60 posti letto dedicati a livello nazionale, costringendo la maggioranza degli infetti a cure domiciliari, con rischio di trasmissione intra-domestica. Nonostante l’apertura di nuovi centri (quattro a Freetown a febbraio, più quelli di Jui e della polizia), la capacità resta insufficiente.

Sfide Sistemiche e Necessità
La carenza di risorse finanziarie è un ostacolo primario, con budget sottofinanziati già da agosto 2024 e prospettive di tagli ai fondi internazionali. Questa sottofinanziazione si traduce in carenze materiali, come i posti letto.
Debolezze operative includono un basso rapporto di tracciamento dei contatti nonostante una buona
copertura diagnostica, e la necessità di migliorare la capacità dei laboratori. L‘isolamento inadeguato per cure domiciliari forzate alimenta la diffusione.
La crisi si inserisce in un contesto regionale di recrudescenza del virus. L’Africa CDC monitora la situazione, avvertendo che l’intensa trasmissione in Sierra Leone potrebbe minacciare la sanità regionale. L’OMS classifica l’Mpox come emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale (PHEIC) e fornisce supporto.

Partner come UNICEF e Gavi contribuiscono con vaccini. Tuttavia, la sostenibilità a lungo termine dipende dal rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali.

Conclusioni e Raccomandazioni Preliminari
L’epidemia di Mpox in Sierra Leone a maggio 2025 è un’emergenza grave, con trasmissione rapida. L’Ospedale Militare 34 opera al limite dei suoi 26 posti letto per Mpox.

La risposta è insufficiente a causa di sfide sistemiche: cronica insufficienza di finanziamenti, carenza di posti letto per isolamento e debolezze nel tracciamento.

Le raccomandazioni includono:
2. Incremento urgente dei finanziamenti.
3. Espansione rapida della capacità di isolamento e trattamento.
4. Rafforzamento immediato della sorveglianza e del tracciamento dei contatti.
5. Accelerazione e ampliamento della campagna vaccinale.
6. Potenziamento del coinvolgimento comunitario e della comunicazione del rischio.
7. Supporto psicosociale per pazienti e operatori.
8. Investimenti a lungo termine nel sistema sanitario nazionale. È cruciale una comunicazione accurata per evitare panico e supportare la risposta.

 

2. Breve Spiegazione della Malattia Mpox

L’Mpox, precedentemente nota come vaiolo delle scimmie, è un’infezione virale. Si trasmette principalmente attraverso lo         – stretto contatto con una persona infetta,
– i suoi fluidi corporei,
– le lesioni,
– o con materiali contaminati (come lenzuola).

I sintomi tipici includono
– febbre,
– mal di testa,
– dolori muscolari,
– mal di schiena,
– linfonodi ingrossati,
– brividi e spossatezza,
seguiti o accompagnati da un’eruzione cutanea che può presentarsi come vescicole o lesioni piene di pus.

L’Mpox è endemica in alcune regioni dell’Africa centrale e occidentale, dove si verificano regolarmente focolai, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo (RDC).
Recentemente, la comparsa e la rapida diffusione di un nuovo ceppo virale nella RDC (il clade Ib) ha destato preoccupazione per la sua apparente maggiore trasmissibilità.

Ricerche dati e redazione dr. Paolo Meo

foto gentilmente concesse dall’ ing. Claudio Belcastro direttamente dall’ Ospedale militare di Freetown

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Botswana – Scheda Paese

Bandiera BotswanaMappa Botswana

Aggiornamento COVID-19

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Situazione della malaria in Botswana (aggiornamento maggio 2025)
Quadro generale
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla diminuzione dei rischi malaria nelle aree del nord del paese ed assenza al centro/sud, in particolare durante la stagione asciutta.
Nel 2025 si è registrato un significativo aumento dei casi di malaria in Botswana, in particolare a seguito di forti piogge che hanno favorito la proliferazione delle zanzare vettori della malattia. L’epidemia, partita dalla regione dell’Okavango, si è rapidamente estesa ad altri distretti e, in modo preoccupante, anche ad aree che storicamente erano considerate a basso rischio o non endemiche.
Stagionalità
• Settembre–maggio: rischio elevato di malaria, soprattutto nel nord e nelle zone centrali.
• Giugno–agosto: rischio moderato,
ma nel 2025 la situazione è peggiorata anche in questi mesi a causa delle piogge eccezionali.
In Sintesi
Nel 2025 la malaria in Botswana ha conosciuto una recrudescenza significativa, con casi diffusi anche in territori e città storicamente a basso rischio. Il nord (Okavango, Chobe) e le aree centrali rimangono le più colpite, ma la situazione attuale impone cautela e prevenzione in tutto il paese, incluse le principali città come Gaborone e Francistown.

 

Clima, meteo e salute

  • Previsioni Meteo
  • Clima: inverni caldi ed estati torride caratterizzano questo paese semiarido e subtropicale. Nei mesi estivi (da dicembre ad aprile) le temperature possono raggiungere durante il giorno i 38°C. La piovosità varia dai 635 mm delle regioni settentrionali ai 230 mm circa del Kalahari. Le precipitazioni sono concentrate prevalentemente nei mesi estivi, ma non è possibile farvi affidamento e il paese è soggetto a ricorrenti periodi di siccità.

Prevenzione e profilassi

Vaccinazioni obbligatorie

  • FEBBRE GIALLA se….

    Vaccinazione obbligatoria per coloro che provengono da un paese a rischio di trasmissione ed hanno più di 1 anno di età e per i viaggiatori che sono stati in transito in un aeroporto situato in un paese a rischio di trasmissione.

    Questo paese considera il certificato di vaccinazione per la Febbre Gialla valido per la vita (emendamento OMS 11.07.2016). Consigliamo comunque la verifica diretta prima di partire, considerando i continui cambiamenti nei regolamenti dei singoli paesi.

     

Vaccinazioni consigliate

  • EPATITE A

    per saperne di più….

  • EPATITE B

    per saperne di più….

  • FEBBRE TIFOIDE

    per saperne di più….

  • RABBIA

    Se si prevedono escursioni in zone extraurbane, dove può essere più facile il contatto con animali selvatici; in occasione di safari o battute di caccia, nonché per motivi professionali (veterinari, agronomi, ecc…).

    Vedi scheda vaccinazione

  • SINDROMI DIARROICHE E COLERIFORMI

    – La vaccinazione non è obbligatoria, ma va presa in considerazione a seconda del tipo di viaggio e di permanenza, ma soprattutto in base alla situazione epidemiologica del paese al momento del viaggio. La nuova formulazione “orale” del vaccino anticolera protegge ora anche dalle infezioni intestinali provocate da molti agenti enterotossici che provocano la “diarrea del viaggiatore”. Il vaccino è quindi consigliato per i viaggi in molti paesi del mondo.

  • TETANO

    per saperne di più…

  • VACCINAZIONI DI ROUTINE

    Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.

Approfondimenti sulla malaria

  • CHE COSA E’

    La Malaria è una malattia infettiva, acuta, presente nel paese, molto legata agli’ ambienti umidi, piovosi, alle stagioni ed alle condizioni meteorologiche. Controlla prima di partire l’itinerario del tuo viaggio e le condizioni meteo delle aree dei tuoi soggiorni. Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla. E’ possibile prevenirla con una attenzione al vestiario che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, all’utilizzo di repellenti e all’utilizzo di adeguati farmaci per la profilassi, nelle stagioni di maggior rischio. Per approfondire leggi la scheda sulla malaria

  • NEL PAESE

    Situazione della malaria in Botswana (aggiornamento maggio 2025)

    Quadro generale
    Negli ultimi anni diminuzione rischi malaria al nord e assenza al centro/sud, in particolare nella stagione asciutta. Nel 2025 si è registrato un significativo aumento dei casi di malaria in Botswana, in particolare a seguito di forti piogge che hanno favorito la proliferazione delle zanzare vettori della malattia. L’epidemia, partita dalla regione dell’Okavango, si è rapidamente estesa ad altri distretti e, in modo preoccupante, anche ad aree che storicamente erano considerate a basso rischio o non endemiche.

    Distribuzione geografica e rischio per territori

    Area/Distretti Situazione malaria (2025) Rischio stagionale
    Nord (Okavango, Chobe, Ngamiland) Focolai attivi, rischio elevato tutto l’anno, accentuato dopo la stagione delle piogge. Coinvolte anche le cascate Vittoria e i parchi nazionali Chobe e Sibuyu Tutto l’anno, massimo da settembre/maggio
    Centrali (Boteti, Tutume, Ghanzi, Moremi, Makgadikgadi, Nxai Pan, Maun, Pits, Bobonong, Serowe Palapye, Mahalapye, Northeast/Francistown) Rischio elevato da novembre a maggio/giugno. Nel 2025 segnalati numerosi casi anche qui, con estensione dell’epidemia. Da novembre a maggio/giugno
    Sud (Kgalagadi Nord, Keneng Ovest/Sud, Kgatleng, Kweneng West, Southern, Tsabong, Gaborone) Rischio generalmente basso o assente, ma nel 2025 sono stati segnalati casi anche a Gaborone, Mahalapye e Serowe, città solitamente considerate a basso rischio o malaria-free. Rischio basso tutto l’anno, ma attenzione per il 2025

    Zone e città specifiche coinvolte (2025)

    • Okavango: origine dell’epidemia, rischio molto elevato.
    • Chobe, Ngami, Boteti, Tutume, Ghanzi: focolai attivi e rischio elevato.
    • Francistown, Mahalapye, Serowe, Gaborone: segnalati casi, anche se normalmente a basso rischio o malaria-free.
    • Maun, Moremi, Makgadikgadi Pans, Nxai Pan: rischio stagionale medio-alto.
    • Bobirwa, Northeast: rischio presente, soprattutto nei mesi delle piogge.


    Stagionalità

    • Settembre–maggio: rischio elevato di malaria, soprattutto nel nord e nelle zone centrali.
    • Giugno–agosto: rischio moderato, ma nel 2025 la situazione è peggiorata anche in questi mesi a causa delle piogge eccezionali.

    Profilassi e raccomandazioni

    • Profilassi antimalarica consigliata per tutte le aree a rischio, soprattutto nel nord e nelle zone centrali, ma nel 2025 raccomandata anche per soggiorni a Gaborone e in altre aree urbane normalmente a basso rischio.
    • Misure preventive contro le punture di zanzara sono imprescindibili ovunque nel paese.

    Sintesi
    Nel 2025 la malaria in Botswana ha conosciuto una recrudescenza significativa, con casi diffusi anche in territori e città storicamente a basso rischio. Il nord (Okavango, Chobe) e le aree centrali rimangono le più colpite, ma la situazione attuale impone cautela e prevenzione in tutto il paese, incluse le principali città come Gaborone e Francistown.

  • Map 3-19. Malaria in Botswana

    CDC – Yellow Book

  • PROFILASSI

    Doxiciclina, è un ottimo farmaco di scelta per i soggiorni sia in aree turistiche che in viaggi avventurosi, durante trekking e in caso di utilizzo di tende o residenze poco controllate. Farmaco per i soggiorni in residenze protette o aree di lieve rischio, sia per soggiorni a rischio elevato. Devi sapere che la “doxiciclina 100 mg”è un farmaco di scelta non solo per la prevenzione della infezione malarica ma anche per la prevenzione delle infezioni batteriche intestinali e cutanee e verso le infezioni causate da punture di zecca. Per le sue caratteristiche il farmaco è molto versatile, può essere infatti assunto per soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo,cioè per molti mesi. Ti ricordiamo che farmaci a base di tetracicline, compresa la doxiciclina, vengono assunti per oltre 1 anno da ragazzi che manifestano l’acne, cioè infezioni sul volto o tronco. Un farmaco sicuro, efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricordiamo che alle dosi di profilassi, 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazioni ai raggi solari, sono praticamente assenti. In ogni caso ricordiamo l’uso di creme solari. Farmaco di basso costo. Non è utilizzabile al di sotto dei 12 anni o in gravidanza, o in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. Si assume tutti i giorni, durante il pranzo, dalla entrata in area a rischio, per una settimana dalla uscita dall’area di rischio malarico.

    Atovaquone-Proguanile, farmaco sul mercato da quasi 20 anni possiede ancora una buona copertura antimalarica per le forme resistenti alla clorochina, anche se sono state descritte da diversi anni forme di resistenza e di scarsa efficacia. Utile per l’utilizzo pediatrico, Utilizzato per periodi non superiori ai 30 giorni, ma utilizzabile fino a 60 giorni. Si assume una compressa tutti i giorni da 2/3 giorni prima di partire ad 1 settimana al rientro.

    Meflochina, farmaco utilizzato da oltre 30 anni, Efficace in profilassi e in terapia. Efficace sia negli adulti che anche in età pediatrica. Efficacia e sicurezza dimostrata anche nelle donne in gravidanza. Utilizzabile in soggetti in buone condizioni di salute. Da non utilizzare nei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Riferiti sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. Da evitare in chi effettua immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Favorevole la modalità di assunzione che prevede una dose settimanale da una settimana prima di partire a 3/4 settimane al rientro.

  • AL RIENTRO

    In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali.

Pillole di salute

  • Come evitare di ammalarsi

    Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto

  • Chi deve vaccinarsi per la febbre gialla

    La vaccinazione contro la Febbre Gialla o Vaccino Antiamarillico, malattia virale acuta, che si trasmette tramite puntura di zanzara, è l’unica pratica preventiva che può essere richiesta obbligatoriamente dalle autorità sanitarie di un Paese per poter entrare attraverso i valichi di frontiera….

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  • La malaria, attenzione….!

    La malaria, attenzione…!
    E’ una malattia infettiva, acuta, spesso ma non sempre febbrile, talvolta caratterizzata da pochi sintomi ma sempre con presenza di grande stanchezza, può essere fortemente debilitante, provocando anemia talvolta grave e molto spesso alterazioni metaboliche ed organiche. Appena entrati nell’organismo i parassiti colonizzano le cellule del fegato che poi vengono via via distrutte creando zone di necrosi (morte cellulale) e di fibrosi puntiforme. Alla lunga il parassita malarico crea lesioni permanenti a livello epatico. (altro che medicine contro la malaria che fanno male al fegato!).
    Ricorda che la protezione dei farmaci utilizzati per la profilassi (prevenzione) è efficace e sicura. Gli eventuali effetti collaterali, raramente presenti, sono sicuramente meno dannosi, sul tuo organismo, rispetto alle conseguenze derivanti dalla malattia stessa. Tali effetti collaterali, sempre temporanei, possono dipendere da dosaggi non corretti o da intolleranze individuali. Devi temere l’azione distruttiva del parassita sul tuo organismo piuttosto che gli effetti collaterali,generalmente non pericolosi dei farmaci antimalarici.
    Febbre, brividi, sudorazione, cefalea nucale, stanchezza ingravescente sono i sintomi più frequenti e caratteristici. Ma non sempre la malaria si presenta in modo così eclatante. Basta un malessere al rientro dal viaggio a far scattare l’attenzione.
    FAI SUBITO GLI ESAMI DI LABORATORIO PRESSO UN CENTRO SPECIALIZZATO. TI ASPETTIAMO AL CESMET PER ESCLUDERE CON UNA VISITA E CON ESAMI MIRATI CHE I TUOI SINTOMI PROVENGANO DA UN ATTACCO MALARICO.

    CHIAMA IL CENTRO CLINICO E DIAGNOSTICO TROPICALE La malaria: scheda tecnica

  • Zanzare & co. – Come proteggersi

    • le zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni….

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  • Nuotare con precauzione

    Per prevenire l’eventuale trasmissione di malattie infettive, è opportuno nuotare esclusivamente in piscine con acqua clorata. L’acqua del mare è sicura.
    Fare il bagno in acque contaminate può essere pericoloso per la pelle, gli occhi, le orecchie, le mucose della bocca, specialmente se…

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  • In valigia

    Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.

  • Al rientro a casa

    Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….

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Informazioni generali

Capitale: Gaborone

Lingua:inglese (lingua ufficiale), tswana

Moneta: Pula Fuso orario: GMT+2

Storia,Economia,Cultura: http://www.britannica.com https://www.cia.gov

Sicurezza: www.viaggiaresicuri.it www.dovesiamonelmondo.it

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Dengue in Brasile – Grave rischio

DENGUE IN BRASILE
L’epidemia di Dengue in Brasile nel 2025, sebbene stia mostrando ad oggi una incidenza inferiore rispetto al record del 2024, continua a rappresentare un grave rischio per gli abitanti ed i viaggiatori che si recano nel paese ed una sfida significativa per il sistema sanitario nazionale. La ricomparsa del sierotipo DENV-3 dopo 17 anni di scarsa circolazione costituisce un motivo di particolare preoccupazione,

continua a leggere l’articolo sul nostro sito dedicato alla Dengue…

Dengue in Brasile – Grave rischio Leggi tutto »

Situazione della Malaria in Costa Rica (2024- primo trimestre 2025)

Sebbene storicamente la Costarica avesse quasi eliminato la malaria, negli ultimi anni si è verificata una preoccupante recrudescenza. Nel 2024, sono stati confermati 232 casi di malaria autoctoni, ossia acquisiti localmente, mentre nei primi mesi del 2025 si contano già 6 casi confermati. Questo rappresenta un significativo incremento rispetto agli anni precedenti: nel 2018 erano stati segnalati 70 casi rispetto ai 12 del 2017.
Il rischio di malaria in Costarica è considerato generalmente basso, ma richiede particolare attenzione in specifiche aree del paese. Mentre storicamente la maggior parte dei casi erano causati dal Plasmodium vivax, recenti rapporti segnalano anche la presenza di Plasmodium falciparum, una forma più pericolosa del parassita che può causare complicazioni gravi.

Distribuzione Geografica della Malaria

La malaria in Costarica presenta una distribuzione geografica più circoscritta rispetto alla dengue, con focolai ben identificati:

Provincia di Limón
La regione caraibica, in particolare la Provincia di Limón, rappresenta l’area con il maggior numero di casi. Un recente focolaio nella regione di Huerta Caribbean ha registrato 116 casi positivi di malaria, così distribuiti:
57 casi a Pococí (nelle aree di Ticabán, El Jardín, Las Brisas e El Rótulo),
55 casi nel cantone di Limón (nelle aree di Moín, Villa del Mar, Limón 2000 e il settore Miles),
2 casi a Matina, 1 caso a Guácimo e 1 caso a Siquirres.
Questi i dati ufficiali e diagnosticati nelle strutture pubbliche e denunciate. Diversa la situazione sul terreno dove molti casi non vengono denunciati.
Provincia di Alajuela
Le zone settentrionali della provincia di Alajuela, specialmente quelle vicine al confine con il Nicaragua, presentano un rischio significativo.
Le aree di Medio Queso, San Gerardo, Cuatro Esquinas, Isla Chica, La Trocha, Las Delicias e Coquital
hanno registrato casi di malaria.
Questo aumento è stato collegato anche all’estrazione illegale di oro nelle zone delle miniere, che attira lavoratori migranti dai vicini paesi ad endemia malarica.
Altre Regioni
Casi sporadici sono stati segnalati anche nelle aree intorno a
Puntarenas e nella Provincia di Heredia.
Tuttavia, il rischio in queste aree è considerato molto inferiore rispetto alle province di Limón e Alajuela.

Rischi per i Turisti e Misure Preventive
Il rischio per i turisti varia significativamente in base alle regioni visitate, alla stagione e alle attività svolte durante il soggiorno. È importante sottolineare che sia la dengue che la malaria possono essere prevenute adottando appropriate misure di protezione.
Rischi Relativi alla Malaria
Il rischio di contrarre la malaria è generalmente considerato basso per i turisti che visitano le aree turistiche più frequentate. Tuttavia, per coloro che intendono visitare la costa caraibica, in particolare la Provincia di Limón, o le zone settentrionali di Alajuela, il rischio aumenta significativamente. Si sconsiglia alle donne in gravidanza, maggiormente a rischio, di visitare tali aree.
Misure Preventive Raccomandate
Per proteggere efficacemente la propria salute durante un viaggio in Costarica, si raccomandano le seguenti misure preventive:
Protezione dalle Punture di Zanzare
La protezione dalle punture di zanzare rappresenta la prima linea di difesa contro la malaria:
Utilizzare repellenti per zanzare naturali a base di olio di neem (NOZETA) oppure chimici a base di DEET, picaridina o IR3535 sulle parti esposte del corpo.
Indossare indumenti protettivi, preferibilmente di colore chiaro, che coprano la maggior parte del corpo (maniche lunghe, pantaloni lunghi). Pernottare in alloggi dotati di zanzariere o aria condizionata.
Evitare di uscire nelle ore di maggiore attività delle zanzare, considerando che le zanzare vettori della malaria sono attive dal tramonto all’alba.

Si consiglia ai viaggiatori di:

Informarsi sulla situazione sanitaria aggiornata prima della partenza, consultando i siti ufficiali del Ministero della Salute costaricano o le autorità sanitarie del proprio paese. Pianificare l’itinerario considerando le aree a maggior rischio, eventualmente limitando il tempo trascorso nelle regioni più colpite, specialmente durante la stagione delle piogge. Consultare un medico specialista in medicina dei viaggi almeno un mese prima della partenza per ricevere consigli personalizzati in base all’itinerario previsto e alla propria condizione di salute. Includere nel proprio bagaglio repellenti per zanzare, zanzariere portatili e indumenti protettivi.
Con queste precauzioni, è possibile godersi le meraviglie naturali e culturali della Costarica minimizzando i rischi per la propria salute.

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BIBLIOGRAFIA
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3. https://my.ambimed-group.com/it/scheda/costa-rica-CR
4. https://www.tripadvisor.it/ShowTopic-g291982-i813-k5165595-Costa_rica_con_bambini_ad_agosto_rischio_malaria-Costa_Rica.html
5. https://gecomed.it/costa-rica-aumentano-i-casi-di-malaria-e-di-dengue/
6. https://www.viaggiaresicuri.it/schede_paese/pdf/CRI.pdf
7. https://www.viaggio-centrosudamerica.com/costa-rica-viaggiare-sicuri/
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9. https://www.vax-before-travel.com/costa-rica-visitors-confront-perpetual-tourism-rules-and-infected-mosquitoes-2025-03-03
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15. https://www.seremi.it/sites/default/files/Dengue_aggiornamento_globale_30_05_2024%20(1).pdf
16. https://www.eda.admin.ch/eda/it/dfae/rappresentanze-e-consigli-di-viaggio/costa-rica/consigli-viaggio-costa-rica.html
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Situazione della Malaria in Costa Rica (2024- primo trimestre 2025) Leggi tutto »

Distribuzione Geografica della Dengue in Costa Rica

15-03-2025- La dengue non è distribuita uniformemente in tutto il territorio costaricano, ma presenta aree di maggiore concentrazione. Il Ministero della Salute del paese ha segnalato un importante aumento dei focolai in specifiche regioni del paese. In particolare, le aree più colpite sono:

 

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Ospedale Al Rajaa di Aleppo un baluardo di “SPERANZA”

il prof KETTI nel suo ospedale
                 Il prof KETTI nel suo ospedale

Marzo 2025
L’ospedale Al Rajaa di Aleppo, il cui nome significa “Speranza”, rappresenta una delle poche strutture sanitarie ancora funzionanti in una città devastata da anni di conflitto. Fondato nel 2003 dal chirurgo ortopedico Emile Katti in collaborazione con Monsignor Giuseppe Nazzaro, questo ospedale è diventato un simbolo di resilienza e un esempio di coesistenza pacifica in un paese lacerato dalle divisioni settarie.
La struttura, di proprietà della Custodia di Terra Santa, è uno dei più grandi ospedali privati di Aleppo con 65 posti letto e uno dei pochi ancora pienamente funzionanti nel nord della Siria. Il Professor Katti, che dirige l’ospedale da oltre vent’anni, ha scelto di rimanere ad Aleppo nonostante il suo passaporto francese e le qualifiche professionali gli avrebbero permesso di trasferirsi all’estero. La sua decisione testimonia un profondo impegno nei confronti della popolazione siriana. Nel corso degli anni, il Dottor Katti è diventato una voce autorevole per la situazione sanitaria in Siria, partecipando a convegni internazionali per testimoniare le difficoltà affrontate dai medici siriani.
Uno degli aspetti più significativi dell’ospedale è la composizione del suo staff, che riflette la diversità etnica e religiosa della Siria. L’équipe medica include professionisti di diverse confessioni: cristiani cattolici, maroniti, musulmani sciiti, sunniti e alawiti. Anche dal punto di vista etnico, l’ospedale accoglie personale di diverse origini, tra cui curdi e armeni. Questa coesistenza pacifica ha fatto dell’ospedale quello che il Dottor Katti ha definito “un ottimo laboratorio di convivenza” prima della guerra. Anche durante il conflitto, l’ospedale ha mantenuto questa filosofia inclusiva, offrendo cure a tutti i pazienti senza discriminazioni, come sottolineato dallo stesso Katti: “Non chiediamo mai se sono civili o militari, cristiani o musulmani”.
Durante gli ultimi quattordici anni di conflitto, l’ospedale ha dovuto affrontare sfide enormi. Tra le principali difficoltà vi è stata la carenza di personale medico specializzato, poiché molti professionisti hanno lasciato il paese. Il Dottor Katti ha spiegato che ad Aleppo, che nel 2005 contava 2 milioni di abitanti, erano rimasti solo due o tre neurochirurghi, con altre specializzazioni in condizioni simili.
L’ospedale ha anche sofferto di gravi problemi infrastrutturali. La mancanza di elettricità ha costretto a fare affidamento su generatori a gasolio, che spesso si guastavano o esplodevano perché non progettati per un uso continuativo. La carenza di acqua, bloccata in alcuni periodi dall’ISIS, ha ulteriormente complicato le operazioni. I macchinari si danneggiavano frequentemente a causa degli improvvisi blackout, e la loro riparazione era difficile per la fuga degli ingegneri biomedici.
L’embargo internazionale ha rappresentato un altro ostacolo significativo. Il Dottor Katti ha denunciato come le sanzioni occidentali abbiano reso quasi impossibile ricevere fondi dall’Europa o acquistare nuove attrezzature mediche. Nonostante queste difficoltà, Al Rajaa è riuscito a continuare la sua attività, offrendo cure a circa 800-1000 persone al mese nel 2014, numero salito a oltre 1000 pazienti mensili negli anni successivi.
L’ospedale ha beneficiato del sostegno di diverse organizzazioni umanitarie e religiose internazionali. L’Associazione Pro Terra Sancta ha fornito regolarmente aiuti umanitari, tra cui generi alimentari, beni di consumo e medicinali essenziali. La Fondazione Cesmet ed il gruppo India ha sostenuto l’ospedale attraverso campagne di raccolta fondi, mentre Radio Vaticana ha contribuito a dare visibilità internazionale alla situazione. Nel 2025, Caritas Ambrosiana ha stanziato fondi per garantire l’autonomia energetica dell’ospedale attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico, cercando di risolvere uno dei problemi più persistenti: la mancanza di elettricità affidabile.
Negli ultimi mesi, la situazione ad Aleppo è drammaticamente peggiorata.
A fine novembre 2024, la città è caduta nuovamente in mano ai ribelli del gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham, dopo essere stata sotto il controllo governativo dal 2016. Questo cambio ha generato nuove tensioni e violenze, con conseguenze dirette sulla popolazione civile e sulle infrastrutture sanitarie. Il parroco latino di Aleppo, Padre Bahjat Elia Karakach, ha recentemente descritto la città come “sull’orlo di una guerra civile”, con un clima di grande tensione che si respira in tutta la Siria.
In questo contesto estremamente volatile, l’ospedale Al Rajaa continua a rappresentare uno dei pochi punti di riferimento sanitari per la popolazione locale. Nonostante le notizie recenti non forniscano dettagli specifici sulle condizioni attuali dell’ospedale, gli sforzi continuativi delle organizzazioni internazionali per sostenerlo suggeriscono che continui a operare, pur tra mille difficoltà. L’impegno di Caritas Ambrosiana per l’installazione di un impianto fotovoltaico nel 2025 indica che ci sono progetti attivi per migliorare la funzionalità dell’ospedale anche in questa fase critica.
L’ospedale Al Rajaa rappresenta molto più di una semplice struttura sanitaria. In un paese devastato da anni di conflitto, divisioni settarie e crisi umanitarie, è diventato un simbolo di speranza e resilienza.

Grazie alla dedizione del Professor Emile Katti e del suo staff multietnico e multireligioso, Al Rajaa continua a offrire assistenza medica vitale alla popolazione di Aleppo, indipendentemente dalle loro affiliazioni religiose o politiche, rimanendo un faro di speranza per migliaia di siriani in un periodo di profonda incertezza.

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La Tubercolosi: Un’Emergenza Globale che Riguarda Anche l’Italia

La Tubercolosi è una emergenza globale che riguarda non solo i paesi a scarso livello igienico ma anche i paesi avanzati tra cui Europa e USA. Anche l’Italia è presa dal fenomeno. ( 09 marzo 2025)
La tubercolosi (TB) continua a rappresentare una delle più gravi emergenze sanitarie a livello mondiale, ben lontana dall’essere un ricordo dell’era vittoriana. Negli ultimi anni, la malattia ha ripreso vigore anche in paesi sviluppati, con focolai significativi che rappresentano un campanello d’allarme per i sistemi sanitari nazionali e globali.

Il ritorno della tubercolosi nei paesi sviluppati
Uno dei più vasti focolai di tubercolosi nella storia degli Stati Uniti si è recentemente verificato in Kansas, dove nell’ultimo anno sono state diagnosticate 67 persone affette da TB. Questo incremento si inserisce in un trend di crescita continua dei casi negli Stati Uniti dall’inizio della pandemia di COVID-19. La tubercolosi, lungi dall’essere un problema del passato, è tornata a essere la principale causa di morte al mondo per un singolo agente infettivo, dopo tre anni in cui questo triste primato era detenuto dal COVID-19.
Nel Regno Unito, i tassi di TB sono diminuiti costantemente tra il 2011 e il 2020, ma questa tendenza positiva si è invertita dall’emergere del COVID. Nel 2023, si è registrato un aumento del 13% del numero di persone ammalatesi di TB in Inghilterra rispetto all’anno precedente, mettendo a rischio lo status di “bassa incidenza di TB” del paese.

La situazione italiana: dati e tendenze
Anche l’Italia è interessata dal fenomeno, sebbene con numeri più contenuti rispetto ad altri paesi. Nel 2023 sono stati registrati 2.600 nuovi casi diagnosticati di tubercolosi, corrispondenti a un tasso di 4,4 casi per 100.000 abitanti. Questo dato, pur rappresentando un calo del 33% rispetto al 2015, è ancora lontano dall’obiettivo di ridurre l’incidenza del 50% entro il 2025. Nel 2022, i casi notificati erano stati 2.700, con un’incidenza pari a 4,6 ogni 100.000 abitanti.
Dal 2020, l’Italia ha registrato meno di 3.000 casi all’anno, con 2.480 casi notificati nel 2021. Nonostante questi numeri possano apparire relativamente bassi, gli esperti avvertono che dal 2025 la tubercolosi potrebbe diventare la principale causa di decesso per singolo agente infettivo.

Chi sono i soggetti più a rischio in Italia
In Italia, i casi di tubercolosi riguardano principalmente due categorie di persone. Da un lato, i migranti che spesso sono entrati in contatto con il micobatterio anni prima nel loro Paese di origine e che poi si ammalano dopo l’arrivo in Italia, anche a causa delle condizioni di stress e dell’abbassamento delle difese immunitarie legati al viaggio e alla nuova condizione. Dall’altro lato, ci sono pazienti anziani nati in Italia che hanno contratto il batterio in gioventù, quando la TB era una malattia più frequente, e che sviluppano la malattia in età avanzata, quando il fisico è più fragile.
La tubercolosi è infatti tornata a costituire un’emergenza soprattutto presso le popolazioni vulnerabili, tra cui soggetti migranti, pazienti immunodepressi, e persone che vivono in contesti di convivenza stretta come rifugi per senzatetto e carceri.

Diagnosi della tubercolosi: i test più utilizzati
La diagnosi precoce della tubercolosi è fondamentale per prevenire problemi di salute a lungo termine e ridurre la trasmissione dell’infezione. Due sono i principali test utilizzati per la diagnosi: il Test di Mantoux e il Quantiferon.

Il Test di Mantoux
Il Test di Mantoux, test in vivo, noto anche come test cutaneo alla tubercolina (TST), è un metodo di screening tradizionale per verificare la presenza di infezione, anche latente, da parte del Micobatterio della Tubercolosi. Viene eseguito mediante un’iniezione intradermica di una soluzione contenente derivati proteici purificati della tubercolina nella parte interna dell’avambraccio. Viene studiata la reazione delle cellule linfocitarie e di altre famiglie di globuli bianchi a livello intradermico. (da qui test in vivo)
Se il test è positivo, si sviluppa un rigonfiamento cutaneo duro con un diametro che supera un valore soglia (5, 10 o 15 mm in base alla classe di rischio del paziente) nelle successive 48-72 ore. La misurazione di questa reazione cutanea aiuta a quantificare la risposta immunitaria del paziente, offrendo informazioni importanti sulla storia dell’esposizione al Mycobacterium tuberculosis.
È importante notare che la positività al test per un paziente con infezione in corso si verifica solo dopo 8 settimane dal contagio (periodo finestra), quindi in casi di sospetto contagio, anche in presenza di test negativo, è necessario ripeterlo dopo 8-10 settimane.

Il Test Quantiferon
Il Quantiferon è un test di laboratorio (test in vitro) che può affiancare, non sostituire, la reazione intradermica della Mantoux. Viene utilizzato per diagnosticare sia la tubercolosi polmonare attiva e l’infezione da micobatteri non tubercolari, sia per individuare un’infezione latente di tipo tubercolare.
A differenza del test Mantoux, il Quantiferon misura la quantità di interferone gamma prodotta dai linfociti T e dai monociti prelevati e messi a contatto con gli antigeni specifici del Mycobacterium tuberculosis (ESAT-6 e CFP-10). Il risultato viene espresso in termini di positivo/negativo: la positività si riscontra in caso di soggetti con un’infezione tubercolare in atto o latente, mentre i soggetti vaccinati risultano negativi.Un vantaggio significativo del Quantiferon è che non produce reazioni crociate in soggetti vaccinati con BCG, riducendo così i falsi positivi rispetto al test Mantoux.

Le sfide della prevenzione e del trattamento
Per contrastare efficacemente la diffusione della tubercolosi, è essenziale avviare programmi di sorveglianza che includano anche i casi di infezione latente. Attualmente, in Italia non esiste un registro centralizzato che raccolga le notifiche provenienti dalle strutture locali e dal Ministero della Sanità, il che rende più difficile il monitoraggio e la prevenzione di eventuali aumenti della malattia.
Inoltre, il trattamento della tubercolosi richiede terapie lunghe, di almeno sei mesi, che in alcuni casi possono essere anche più prolungate. Sebbene a livello globale il tasso di successo del trattamento per la tubercolosi sensibile ai farmaci rimanga elevato (88%), la gestione dei casi resistenti ai farmaci rappresenta una sfida crescente.

Un problema globale che richiede soluzioni condivise
La tubercolosi è un’infezione aerea che non rispetta i confini nazionali. Con l’aumento dei movimenti di massa, anche a causa del cambiamento climatico e dei conflitti, il principio secondo cui “la TB ovunque è TB ovunque” è oggi più valido che mai.
Per porre fine alla tubercolosi, sia negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Italia o a livello globale, è fondamentale ricordare e applicare il vecchio adagio medico: curare la persona, non la malattia. Questo implica non solo migliorare i metodi diagnostici e terapeutici, ma anche affrontare le condizioni socioeconomiche che favoriscono la diffusione della TB, come la povertà, il sovraffollamento e la malnutrizione, l’ambiente dove si vive. Aria e sole rimangono due paletti fondamentali per il controllo della persona..
L’obiettivo di eliminare la tubercolosi entro il 2035 appare ancora lontano, ma con un impegno coordinato a livello globale, nazionale e locale, è possibile fare significativi passi avanti nella lotta contro questa antica ma persistente minaccia.

https://www.clinicadelviaggiatore.com/test-mantoux-o-tst-o-test-igra-quantiferon/
https://www.epicentro.iss.it/tubercolosi/Tb_Mdr-Xdr
https://www.epicentro.iss.it/tubercolosi/epidemiologia

 

dr. Paolo Meo
direttoro POLO VIAGGI – la clinica del viaggiatore
CESMET – ARTEMISIA

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Mauritius – Scheda Paese – Alert, epidemie, malattie

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Malattie prevalenti sul territorio

 Situazione Sanitaria a Mauritius: Analisi delle Malattie Infettive e Rischi per i Turisti

Mauritius, nonostante il suo status di destinazione turistica tropicale, mantiene un profilo sanitario relativamente controllato grazie a programmi di sorveglianza attiva e interventi di sanità pubblica.
Tuttavia, la presenza di vettori come le zanzare *Aedes* e *Culex*, unita alla connettività globale, espone l’arcipelago a rischi infettivi che richiedono attenzione.

Malaria: Assenza di Trasmissione Locale e Casi Importati
La malaria è stata eliminata da Mauritius nel 1998, con nessun caso indigeno registrato da oltre due decenni. Tuttavia, il Paese segnala annualmente tra 12 e 54 casi importati, principalmente da viaggiatori provenienti da aree endemiche africane o asiatiche. Il vettore storico *Anopheles arabiensis* è ancora presente, ma le campagne di controllo, inclusa la distribuzione di zanzariere trattate con insetticidi e il monitoraggio dei focolai larvali, hanno prevenuto la riattivazione della trasmissione locale. I turisti devono adottare precauzioni standard (repellenti, abiti lunghi) solo in contesti rurali, sebbene il rischio sia classificato come “molto basso”.

Dengue: Focolai Ricorrenti e Strategie di Contenimento
La dengue rappresenta una delle principali sfide sanitarie, con un’impennata di casi nel 2024: 3.311 infezioni a Mauritius e 1.363 a Rodrigues, inclusi quattro decessi. L’epidemia, favorita da condizioni climatiche umide, ha coinvolto il sierotipo DENV-2, lo stesso responsabile della riemersione del 2009 dopo 30 anni di assenza. Il vettore principale è *Aedes albopictus*, poiché *Ae. aegypti* fu eradicato negli anni ’50 durante le campagne antimalariche. Le autorità hanno intensificato la disinfestazione con larvicidi (es. *Bacillus thuringiensis*), nebulizzazioni di piretroidi e l’eliminazione di siti di riproduzione come pneumatici e contenitori d’acqua stagnante. I turisti sono esposti a rischio moderato, soprattutto durante la stagione delle piogge (novembre-aprile), con raccomandazioni a utilizzare repellenti a base di DEET e indossare abiti protettivi.

Altre Arbovirosi: Chikungunya e Rischio Zika
Il virus Chikungunya ha colpito Mauritius nel 2005-2006, causando migliaia di casi caratterizzati da febbre alta, artralgie debilitanti ed eruzioni cutanee. La trasmissione, mediata da *Ae. albopictus*, ha evidenziato la vulnerabilità dell’isola alle infezioni importate, come dimostrato da casi italiani contratti durante soggiorni nel 2006].
Per lo Zika, nonostante l’assenza di casi autoctoni, esiste un piano nazionale di preparazione che integra sorveglianza attiva ai punti d’ingresso, controllo vettoriale e monitoraggio di complicanze neurologiche e microcefalia.
La prossimità a Réunion e Madagascar, dove lo Zika è endemico, mantiene alto il rischio di introduzione.

 Encefalite Giapponese: Rischio Teorico e Assenza di Casi Locali
Non sono stati segnalati casi di encefalite giapponese (JE) a Mauritius. Il virus, trasmesso da zanzare *Culex* (specie *Cx. tritaeniorhynchus*), richiede serbatoi animali come suini e uccelli acquatici, assenti o non endemici nell’arcipelago. Tuttavia, la presenza di *Culex quinquefasciatus* e i voli diretti dall’Asia pongono un rischio teorico, sebbene remoto. L’OMS non raccomanda la vaccinazione JE per i viaggiatori diretti a Mauritius, a meno di prolungati soggiorni rurali in aree risicole.

 Malattie a Trasmissione Alimentare e Idrica
Le infezioni gastrointestinali dominano i rischi non vector-borne, con la “diarrea del viaggiatore” che colpisce fino al 30% dei visitatori.
Agenti eziologici comuni includono *Escherichia coli*, *Salmonella* spp., *Giardia lamblia* ed epatite A. Focolai di colera sono rari, ma il consumo di frutti di mare crudi o poco cotti, come le ostriche di Flic-en-Flac, può esporre a *Vibrio cholerae*.
Le raccomandazioni chiave includono:
–   evitare acqua non imbottigliata,
–   gelati artigianali,
–   verdure crude
–    pesce marinato.
Gli hotel a 5 stelle aderiscono a protocolli HACCP, riducendo il rischio per i turisti[4].

Rischi Sanitari per i Turisti: Prevenzione e Accesso alle Cure
I rischi principali si concentrano su dengue e gastroenteriti.

Le strutture sanitarie, come il Sir Seewoosagur Ramgoolam National Hospital a Pamplemousses, offrono standard occidentali, con costi contenuti per visite mediche (50-80 EUR) e analisi di base.
Le farmacie dispongono di farmaci antipiretici e reidratanti, ma è consigliabile portare scorte personali di medicinali specifici.
Le assicurazioni viaggio con copertura sanitaria sono indispensabili per evitare spese impreviste[5].

Conclusioni e Raccomandazioni Strategiche
Mauritius mantiene un equilibrio precario tra sviluppo turistico e controllo sanitario.

L’adozione di un approccio One Health, integrato con partenariati regionali (es. Commissione dell’Oceano Indiano), è cruciale per mitigare l’introduzione di vettori invasivi come *Anopheles stephensi*.

I turisti devono privilegiare vaccinazioni come
–   epatite A
–   anti typhoid,
–   colera (orale),
–  
VACCINAZIONE PER LA DENGUE
oltre a misure anti-zanzare, mentre le autorità dovrebbero potenziare la diagnostica molecolare per arbovirus emergenti. La sostenibilità di questo modello dipenderà dalla capacità di bilanciare vigilanza epidemiologica e promozione turistica.

 

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Madagascar – 07 – Malaria: situazione e prevenzione

  • CHE COSA E’

    La Malaria è una malattia infettiva, (Tutto sulla malaria – CESMET – Clinica del Viaggiatore), acuta, causata da un parassita, il Plasmodio, che entrato nell’organismo attraverso la puntura della zanzara Anopheles, attacca immediatamente le cellule epatiche, creando danni al fegato, e poi parassitando i globuli rossi, con anemia anche grave. Presente nel paese, è una malattia molto legata agli ambienti umidi, alle stagioni piovose ed alle condizioni meteorologiche ed ambientali favorevoli alla riproduzione della zanzara. Il consiglio che ti posso dare è quello di controllare prima di partire l’itinerario del tuo viaggio, le condizioni meteo attuali delle aree dei tuoi soggiorni. Non ti fidare “del sentito dire – non c’è malaria! ” la malaria è presente dove non te lo aspetti e con i cambiamenti climatici la zanzara Anopheles è arrivata a colonizzare anche territori in alta quota, prima non ospitali per l’insetto.
    Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla! E’ possibile prevenirla utilizzando, come prima linea difensiva, repellenti efficaci (VEDI NOZETA – OLIO DI NEEM);

    utile anche l’utilizzo degli zampironi da portare sempre con sé;

    come seconda linea di difesa essenziale l’utilizzo di adeguati farmaci per la chemio profilassi, sicuri ed efficaci, da assumere in particolare nelle stagioni di maggior rischio e nelle aree con rischi elevati di incontro con la zanzara Anopheles;

    una terza linea difensiva consiste nel porre attenzione ad un vestiario idoneo che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, difesa efficace ma spesso difficile a certe latitudini e a certi climi. Anche se dobbiamo ricordarci che più ci si copre meno si soffre il caldo, e meno si bevono bevande ghiacciate e meno si ha sete.  Per approfondire leggi la scheda sulla malaria.

 

  • NEL PAESE
    Situazione della Malaria in Madagascar: Analisi Epidemiologica e Prospettive per il 2024-2025

    Il Madagascar continua a confrontarsi con una complessa situazione epidemiologica legata alla malaria, malattia che rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità nel paese. Nonostante gli sforzi di controllo, fattori ambientali, socioeconomici e biologici contribuiscono a mantenere elevata la trasmissione, con significative variazioni geografiche e temporali.

    Epidemiologia della Malaria nel 2024
    Nel 2024, il Madagascar ha registrato 2,8 milioni di casi di malaria, con 400 decessi, secondo i dati del Ministero della Salute Pubblica. Questo rappresenta un aumento del 64,7% rispetto al 2022, quando i casi erano 1,7 milioni. L’impennata è attribuibile a molteplici fattori, tra cui eventi climatici estremi, come le inondazioni di febbraio 2024, che hanno danneggiato le infrastrutture sanitarie e aumentato la proliferazione delle zanzare Anopheles.
    Il distretto di **Ikongo**, nel sud-est, è emblematico della crisi: qui, 2.205 bambini sono stati trattati per comorbilità di malaria e malnutrizione tra il 2022 e il marzo 2024,

    La stagionalità rimane un fattore critico: il periodo di massima trasmissione coincide con l’estate australe (**ottobre-marzo**), caratterizzata da temperature elevate e precipitazioni intense.
    Tuttavia, i cambiamenti climatici hanno alterato i pattern tradizionali, con segnalazioni di casi in altopiani oltre i 2.000 metri, aree storicamente a basso rischio.

    Proiezioni per il 2025
    Le previsioni per il 2025 delineano uno scenario preoccupante. L’UNICEF stima che 4,7 milioni di persone necessiteranno di assistenza umanitaria a causa di siccità prolungate, cicloni e epidemie.
    Nelle regioni meridionali e sudorientali, dove la **sicurezza alimentare** è critica (il 36,3% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione cronica), la sinergia tra denutrizione e malaria amplifica il rischio di mortalità infantile.
    Nelle sei regioni più colpite (Androy, Anosy, Atsimo Andrefana, Atsimo Atsinanana, Fitovinany e Vatovavy), sono attesi 1,2 milioni di casi** nel 2025, con un carico significativo sui servizi sanitari già fragili.

    Modelli climatici prevedono un aumento delle temperature medie e alterazioni nelle precipitazioni, favorendo la riproduzione delle zanzare. Inoltre, la **resistenza agli insetticidi** da parte di *Anopheles gambiae* e *An. arabiensis*, documentata in cinque distretti, minaccia l’efficacia delle zanzariere trattate (ITN),

    Distribuzione Geografica e Aree Critiche
    La malaria è endemica in **tutto il Madagascar**, ma con gradienti di intensità.
    –  Le **aree costiere** – particolarmente quelle orientali e occidentali – registrano la maggiore prevalenza, con tassi superiori al **15%** in villaggi rurali.
    Le città, inclusi centri urbani come **Antananarivo** e **Toamasina**, non sono immuni: il rischio nelle zone periurbane è paragonabile a quello delle foreste.

    Zone ad Alto Rischio
    1. **Costa Orientale**: Il distretto di **Ikongo** e la regione di **Atsinanana** sono tra le più colpite, con elevata umidità e densità di *An. funestus*.
    2. **Costa Occidentale**: Aree come **Menabe** e **Melaky** presentano focolai persistenti, favoriti da paludi e fiumi a flusso lento.
    3. **Sud e Sud-Est**: Le regioni di **Androy** e **Anosy** combinano povertà, insicurezza alimentare e accesso limitato alle cure, con tassi di mortalità infantile del **10-15%**.

    Aree a Rischio Emergente
    Gli **altopiani centrali**, tradizionalmente a bassa endemia, hanno riportato focolai di *P. vivax* in villaggi sopra i **1.500 metri**, legati a cambiamenti nelle temperature.
    L’isola di **Nosy Be**, meta turistica, pur essendo classificata a basso rischio, ha segnalato casi nel 2024.

    Specie di Plasmodium e Caratteristiche Biologiche
    In Madagascar circolano principalmente **due specie** di *Plasmodium*:

    1. *Plasmodium falciparum*
    Responsabile del **95%** delle infezioni, *P. falciparum* domina il panorama malarico. Caratterizzato da **elevata virulenza** e resistenza multifarmacologica, questo parassita mostra:
    **Resistenza alla clorochina e alla sulfadossina-pirimetamina**, documentata in studi farmacologici.
    **Sensibilità all’artemisinina**, che ne fa il cardine delle terapie combinate (ACT)[4].

    2*Plasmodium vivax*
    Pur rappresentando una minoranza dei casi (circa **5%**), *P. vivax* presenta peculiarità uniche:
    – Infezione in individui Duffy-negativi: Il 40% della popolazione malgascia è Duffy-negativa (assenza del recettore DARC), ma studi genetici hanno identificato ceppi di *P. vivax* capaci di invadere eritrociti Duffy-negativi, sfidando il paradigma tradizionale.
    – **Elevata proporzione di infezioni submicroscopiche**: Il **98,5%** delle infezioni da *P. vivax* non è rilevabile tramite microscopia ottica, richiedendo diagnostica molecolare.

    Co-infezioni e Implicazioni Cliniche
    Le **co-infezioni** *P. falciparum/P. vivax* sono frequenti, complicando la gestione terapeutica. Inoltre, la **comorbilità con malnutrizione** riduce l’efficacia dei farmaci antimalarici e aumenta il rischio di forme severe.

    Fattori di Rischio e Determinanti Sociali
    Cambiamenti Climatici
    L’aumento della temperatura media (**+1,5°C** negli ultimi decenni) e la maggiore frequenza di **cicloni** (es. **Batsirai** nel 2022) hanno creato habitat ideali per le zanzare, estendendo le stagioni di trasmissione. Nelle zone umide, il ciclo di vita di *Anopheles* si è accorciato da **14 a 10 giorni**, incrementando il tasso di riproduzione.

    Resistenza agli Insetticidi
    Le zanzare *An. gambiae* e *An. funestus* hanno sviluppato resistenza a **piretroidi** e **DDT** in **11 distretti**, riducendo l’efficacia delle ITN e dello spraying intradomiciliare.

    Prevenzione
    – **Zanzariere trattate (ITN)**: Distribuite a **85%** delle famiglie nel 2024, ma la rapida degradazione degli insetticidi ne limita la durata[16].
    – **Chemioprevenzione stagionale (SMC)**: Somministrazione di **sulfadossina-pirimetamina + amodiachina** a bambini sotto i 5 anni nelle regioni endemiche , nella popolazione locale.

    PROFILASSI

    Doxiciclina 100 mg (BASSADO – MIRACLIN senza lattosio),

    è un ottimo farmaco, che personalmente considero di prima scelta per soggiorni in aree turistiche sicure che in viaggi avventurosi, durante trekking e in caso di utilizzo di tende o residenze poco controllate. Farmaco per soggiorni in residenze protette o aree di lieve rischio, ma anche per soggiorni in aree a rischio elevato. Devi sapere che la “doxiciclina 100 mg” è un farmaco di prima scelta non solo per la “prevenzione della infezione malarica” ma anche per la “prevenzione e la cura delle infezioni batteriche intestinali e cutanee” e verso le “infezioni causate da punture di zecca – il temibile tifo esantematico”.
    Per le sue caratteristiche il farmaco è molto versatile, può essere infatti assunto per soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo, cioè per molti mesi. Ti ricordo a questo proposito che farmaci a base di tetracicline, compresa la doxiciclina, vengono assunti per mesi e mesi, anche oltre un anno, dai ragazzi affetti da acne, cioè infezioni sul volto o tronco. Un farmaco sicuro, efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricordiamo che alle dosi di profilassi, 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazione ai raggi solari, sono praticamente ridotti al minimo. L’effetto è ponderale ossia direttamente legato al quantitativo di sostanza presente nel farmaco. In ogni caso ricorda sempre l’uso di creme solari protettive. Il farmaco è a basso costo e non è utilizzabile al di sotto dei 10 anni. In gravidanza l’assunzione di doxiciclina 100 mg è possibile nelle primissime settimane di gravidanza, prima della 16ª settimana, difatti da studi e pratica clinica non sembra comportare rischi per il feto. Resta valida la regola che è importante consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi farmaco durante la gravidanza per valutare i potenziali rischi e benefici.

    Il farmaco è da evitare in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. In profilassi per la malaria si assume tutti i giorni, durante il pranzo con un grosso bicchiere di acqua, dal momento della entrata in area a rischio, durante il soggiorno e per una settimana dalla uscita dall’area di rischio malarico. (anche se l’emivita del è breve l’evidenza ci indica in una settimana il mantenimento della assunzione del farmaco).

    Atovaquone-Proguanile (MALARONE)

    Farmaco sul mercato da oltre 20 anni. Farmaco fino a qualche anno fa di prima scelta sia in profilassi che in terapia, è stato abbandonato nella pratica clinica, perché sempre meno efficace. In terapia oramai da anni è sostituito dai F a base di Artemisia Annua. Come non funziona più per la cura della malaria il farmaco è sempre meno efficace anche nella profilassi. Difatti negli ultimi anni è sempre più diminuita l’efficacia nei confronti della malaria, seguendo in parte la sorte delle forme resistenti alla clorochina. Sono state descritte da diversi anni forme di resistenza a cominciare dall’oriente, dai paesi del triangolo d’oro (Thailandia, Laos Myanmar) e poi diffusasi in Africa ed anche nelle Americhe. Il farmaco è ancora utile ed efficace nell’ utilizzo pediatrico. Era utilizzato per periodi non superiori ai 30 giorni, ma utilizzabile fino a 60 giorni. Si assume una compressa tutti i giorni da 2/3 giorni prima di partire ad 1 settimana al rientro. Non è farmaco più da consigliare in queste aree se non nell’età pediatrica.

    Meflochina (LARIAM 250)

    Farmaco utilizzato da oltre 40 anni, un tempo efficace in terapia e profilassi, attualmente ha una efficacia molto bassa in profilassi e nulla in terapia. Non è più da utilizzare sia negli adulti che anche in età pediatrica. Anche per il LARIAM vale il ragionamento fatto per il MALARONE. La Meflochina è stata sospesa nella terapia per la malaria perché non più efficace. La forte resistenza è iniziata in estremo oriente per poi estendersi in tutto l’Oriente, il Medio Oriente, l’Africa ed in fine le Americhe. E’ stata dimostrata fin dall’inizio la sicurezza del farmaco nelle donne in gravidanza con le quali eventualmente può ancora essere utilizzato, per quella ancora scarsa efficacia, ma pur sempre presente.
    Il farmaco era utilizzato in soggetti in buone condizioni di salute. Non era da utilizzare nei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Riferiti sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. Da evitare in modo assoluto in chi effettua immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Molto favorevole la modalità di assunzione che prevede una dose settimanale da una settimana prima di partire a 3/4 settimane al rientro. Ma l’esperienza pluriennale ci dice che il farmaco è fortemente inefficace vista l’elevata resistenza dei plasmodi, sviluppata da anni.  Dr. Paolo Meo – medico tropicalista – direttore Cesmet

     

  • AL RIENTRO

    In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali.

Madagascar – 07 – Malaria: situazione e prevenzione Leggi tutto »

Comore-Mayotte, Isole – Scheda Paese

Bandiera Comore-Mayotte, IsoleMappa Comore-Mayotte, Isole

SITUAZIONE SANITARIA AL FEBBRAIO 2025

La situazione sanitaria a Comore e Mayotte è caratterizzata da una complessa interazione tra fattori ambientali, socioeconomici e epidemici. L’arcipelago, diviso tra la Repubblica delle Comore e il dipartimento francese d’oltremare di Mayotte, affronta sfide significative legate alla diffusione di malattie infettive, con un’impennata della dengue, una persistente minaccia di malaria e focolai emergenti di colera e chikungunya.
L’impatto del ciclone Chido nel dicembre 2024 ha esacerbato le vulnerabilità infrastrutturali, rendendo urgente un’analisi approfondita delle dinamiche sanitarie in atto.**

 

Impatto del ciclone Chido sulle infrastrutture sanitarie

 Danni strutturali e crisi umanitaria
Il ciclone Chido, che ha colpito Mayotte a metà dicembre 2024 con venti superiori a 220 km/h, ha provocato danni catastrofici, distruggendo abitazioni, strade e sistemi idrici. Le operazioni di soccorso hanno coinvolto 1.600 agenti di polizia e gendarmeria, oltre a squadre di vigili del fuoco e soccorritori inviati dalla Francia metropolitana e da La Réunion. Tuttavia, la carenza cronica di infrastrutture sanitarie a Mayotte – dove il 77% della popolazione vive sotto la soglia di povertà – ha reso la risposta inefficace. L’ospedale principale ha registrato 246 feriti e 9 casi critici, ma la mancanza di elettricità e la distruzione delle baraccopoli hanno limitato l’accesso alle cure.

Rischio di epidemie post-ciclone con ripercussioni nel 2025
Le inondazioni e l’accumulo di acque stagnanti hanno creato condizioni ideali per la proliferazione di zanzare del genere *Aedes* e *Anopheles*, vettori di dengue e malaria. Inoltre, l’interruzione della fornitura idrica ha costretto la popolazione a utilizzare fonti contaminate, aumentando il rischio di colera. François-Xavier Bieuville, prefetto di Mayotte, ha stimato migliaia di vittime nascoste sotto i detriti, suggerendo un sottostima ufficiale dei decessi.

L’espansione della dengue: dinamiche regionali e fattori climatici
Trend epidemiologici nelle Comore e a Mayotte

A Mayotte, casi autoctoni sono stati registrati durante l’estate 2024, sebbene nessun nuovo caso sia stato segnalato dopo settembre.
Nelle Comore, invece, la dengue rimane endemica, con focolai legati alla scarsa copertura delle misure di controllo dei vettori. L’aumento delle temperature medie (+1,5°C rispetto all’era preindustriale) e gli eventi meteorologici estremi hanno ampliato l’habitat delle zanzare *Aedes aegypti*, favorendo la trasmissione virale.

 Impatto del ciclone sulla diffusione della dengue
Il ciclone Chido ha peggiorato la situazione a Mayotte, dove i detriti e le acque stagnanti hanno moltiplicato i siti di riproduzione delle zanzare. Studi genetici su *Aedes gambiae* nell’arcipelago hanno evidenziato una correlazione tra migrazioni umane e introduzione di ceppi virali dalla Tanzania e dal Madagascar. La mancanza di programmi di disinfestazione efficaci, unita alla povertà strutturale, rende l’area un hotspot per future epidemie.

Malaria: tra eliminazione e rischio di reintroduzione

 Successi e vulnerabilità a Mayotte
Mayotte ha raggiunto un traguardo storico nel 2021, con zero casi autoctoni di malaria, grazie a un programma di eliminazione avviato nel 2001 che includeva diagnosi rapida, terapie combinate e campagne di sensibilizzazione. Tuttavia, la persistenza di casi importati dalle Comore (85,8% dei casi) e dal Madagascar mantiene alto il rischio di reintroduzione. L’analisi genotipica di *Plasmodium falciparum* ha dimostrato che i rari casi autoctoni registrati tra il 2017 e il 2020 erano legati a ceppi importati.

Situazione critica nelle Comore
Nelle Comore, la malaria rimane endemica, con *P. falciparum* resistente alla clorochina presente nell’85% dei casi. Il conflitto tra le isole e la carenza di risorse hanno limitato l’accesso a zanzariere trattate con insetticida e terapie antimalariche. Nel 2022, l’OMS ha registrato un aumento del 56,95% dei casi nell’arcipelago, attribuito al collasso dei sistemi sanitari locali.

Altre malattie infettive: colera, chikungunya e mpox

 Epidemia di colera e crisi idrica
A partire da marzo 2024, Mayotte ha affrontato un’epidemia di colera originata dalle Comore, dove 2.584 casi e 61 decessi erano già stati segnalati. La trasmissione è stata favorita dalle rotte migratorie illegali e dalla mancanza di accesso all’acqua potabile per il 33% della popolazione mahorase. Le unità di trattamento del colera a Koungou e Dzoumogné hanno raggiunto la capienza massima, costringendo le autorità a implementare controlli sanitari ai confini e una campagna di vaccinazione con 5.000 dosi.

 Chikungunya e zoonosi emergenti
Il virus chikungunya, trasmesso da *Aedes albopictus*, è endemico nell’Oceano Indiano, con focolai storici legati a condizioni igieniche precarie. A maggio 2024, un nuovo ceppo di mpox (clade Ib) è emerso nella Repubblica Democratica del Congo, diffondendosi in Burundi, Uganda e Kenya, con un aumento del 990% dei casi globali. Sebbene non ancora segnalato a Mayotte, il rischio di introduzione attraverso viaggiatori è elevato.

 

  • Previsioni Meteo
  • Clima: Il clima è di tipo tropicale, con una stagione calda e umida da novembre ad aprile e una stagione secca da maggio a ottobre. Per buona parte dell’anno vi è una temperatura quasi perfetta di 25°C.

Prevenzione e profilassi

Vaccinazioni obbligatorie

 

 

Approfondimenti sulla malaria

  • CHE COSA E’

    La Malaria è una malattia infettiva, acuta, presente nel paese, molto legata agli’ ambienti umidi, piovosi, alle stagioni ed alle condizioni meteorologiche. Controlla prima di partire l’itinerario del tuo viaggio e le condizioni meteo delle aree dei tuoi soggiorni. Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla. E’ possibile prevenirla con una attenzione al vestiario che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, all’utilizzo di repellenti e all’ utilizzo di adeguati farmaci per la profilassi, nelle stagioni di maggior rischio. Per approfondire leggi la scheda sulla malaria

  • NEL PAESE

    Successi e vulnerabilità a Mayotte
    Mayotte ha raggiunto un traguardo storico nel 2021, con zero casi autoctoni di malaria, grazie a un programma di eliminazione avviato nel 2001 che includeva diagnosi rapida, terapie combinate e campagne di sensibilizzazione. Tuttavia, la persistenza di casi importati dalle Comore (85,8% dei casi) e dal Madagascar mantiene alto il rischio di reintroduzione. L’analisi genotipica di Plasmodium falciparum ha dimostrato che i rari casi autoctoni registrati tra il 2017 e il 2020 erano legati a ceppi importati.

    Situazione critica nelle Comore
    Nelle Comore, la malaria rimane endemica, con P. falciparum resistente alla clorochina presente nell’85% dei casi. Il conflitto tra le isole e la carenza di risorse hanno limitato l’accesso a zanzariere trattate con insetticida e terapie antimalariche. Nel 2022, l’OMS ha registrato un aumento del 56,95% dei casi nell’arcipelago, attribuito al collasso dei sistemi sanitari locali.
    Il rischio di infezione malarica, principalmente da Plasmodium falciparum, ma anche da vivax ed altre forme, possibili infezioni da forme miste (prevalenza falciparum e vivax), esiste tutto l’anno in tutto il Paese.

    In particolare esiste un maggiore rischio durante la stagione piovosa e umida e nelle aree del paese dove acquitrini, paludi, fiumi e laghi favoriscono la presenza di zanzare Anopheles, attive al tramonto e durante la notte.
    Le aree di savana secca, le aree scarsamente abitate ed i periodi di ridotta presenza di insetti ed in particolare di zanzare costituiscono motivo di riduzione di rischio.
    Le cittadine e le grandi città presentano un rischio di infezione talvolta uguale se non maggiore alle zone periferiche e selvagge.
    Notificata resistenza alla clorochina ma anche alla meflochina ed in parte ad atovaquone. Ridotta resistenza a Doxiciclina.

     

  • PROFILASSI

    Doxiciclina, è un ottimo farmaco di scelta per i soggiorni sia in aree turistiche che in viaggi avventurosi, durante trekking e in caso di utilizzo di tende o residenze poco controllate. Farmaco per i soggiorni in residenze protette o aree di lieve rischio, sia per soggiorni a rischio elevato. Devi sapere che la “doxiciclina 100 mg”è un farmaco di scelta non solo per la prevenzione della infezione malarica ma anche per la prevenzione delle infezioni batteriche intestinali e cutanee e verso le infezioni causate da punture di zecca. Per le sue caratteristiche il farmaco è molto versatile, può essere infatti assunto per soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo,cioè per molti mesi. Ti ricordiamo che farmaci a base di tetracicline, compresa la doxiciclina, vengono assunti per oltre 1 anno da ragazzi che manifestano l’acne, cioè infezioni sul volto o tronco. Un farmaco sicuro, efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricordiamo che alle dosi di profilassi, 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazioni ai raggi solari, sono praticamente assenti. In ogni caso ricordiamo l’uso di creme solari. Farmaco di basso costo. Non è utilizzabile al di sotto dei 12 anni o in gravidanza, o in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. Si assume tutti i giorni, durante il pranzo, dalla entrata in area a rischio, per una settimana dalla uscita dall’area di rischio malarico.

    Atovaquone-Proguanile, farmaco sul mercato da quasi 20 anni possiede ancora una buona copertura antimalarica per le forme resistenti alla clorochina, anche se sono state descritte da diversi anni forme di resistenza e di scarsa efficacia. Utile per l’utilizzo pediatrico, Utilizzato per periodi non superiori ai 30 giorni, ma utilizzabile fino a 60 giorni. Si assume una compressa tutti i giorni da 2/3 giorni prima di partire ad 1 settimana al rientro.

    Meflochina, farmaco utilizzato da oltre 30 anni, Efficace in profilassi e in terapia. Efficace sia negli adulti che anche in età pediatrica. Efficacia e sicurezza dimostrata anche nelle donne in gravidanza. Utilizzabile in soggetti in buone condizioni di salute. Da non utilizzare nei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Riferiti sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. Da evitare in chi effettua immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Favorevole la modalità di assunzione che prevede una dose settimanale da una settimana prima di partire a 3/4 settimane al rientro.

  • AL RIENTRO

    In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali.

Pillole di salute

  • Come evitare di ammalarsi

    Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto

  • Chi deve vaccinarsi per la febbre gialla

    La vaccinazione contro la Febbre Gialla o Vaccino Antiamarillico, malattia virale acuta, che si trasmette tramite puntura di zanzara, è l’unica pratica preventiva che può essere richiesta obbligatoriamente dalle autorità sanitarie di un Paese per poter entrare attraverso i valichi di frontiera….

    leggi tutto

  • La malaria, attenzione….!

    E’ una malattia infettiva, acuta, spesso ma non sempre febbrile, talvolta caratterizzata da pochi sintomi ma sempre con presenza di grande stanchezza, può essere fortemente debilitante, provocando anemia talvolta grave e molto spesso alterazioni metaboliche ed organiche. Appena entrati nell’organismo i parassiti colonizzano le cellule del fegato che poi vengono via via distrutte creando zone di necrosi (morte cellulale) e di fibrosi puntiforme. Alla lunga il parassita malarico crea lesioni permanenti a livello epatico. (altro che medicine contro la malaria che fanno male al fegato!).
    Ricorda che la protezione dei farmaci utilizzati per la profilassi (prevenzione) è efficace e sicura. Gli eventuali effetti collaterali, raramente presenti, sono sicuramente meno dannosi, sul tuo organismo, rispetto alle conseguenze derivanti dalla malattia stessa. Tali effetti collaterali, sempre temporanei, possono dipendere da dosaggi non corretti o da intolleranze individuali. Devi temere l’azione distruttiva del parassita sul tuo organismo piuttosto che gli effetti collaterali,generalmente non pericolosi dei farmaci antimalarici.
    Febbre, brividi, sudorazione, cefalea nucale, stanchezza ingravescente sono i sintomi più frequenti e caratteristici. Ma non sempre la malaria si presenta in modo così eclatante. Basta un malessere al rientro dal viaggio a far scattare l’attenzione.
    FAI SUBITO GLI ESAMI DI LABORATORIO PRESSO UN CENTRO SPECIALIZZATO. TI ASPETTIAMO AL CESMET PER ESCLUDERE CON UNA VISITA E CON ESAMI MIRATI CHE I TUOI SINTOMI PROVENGANO DA UN ATTACCO MALARICO.

    CHIAMA IL CENTRO CLINICO E DIAGNOSTICO TROPICALE La malaria: scheda tecnica

  • Zanzare & co. – Come proteggersi

    • le zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni….

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  • Nuotare con precauzione

    Per prevenire l’eventuale trasmissione di malattie infettive, è opportuno nuotare esclusivamente in piscine con acqua clorata. L’acqua del mare è sicura.
    Fare il bagno in acque contaminate può essere pericoloso per la pelle, gli occhi, le orecchie, le mucose della bocca, specialmente se…

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  • Il mal di montagna

    E’ un insieme di sintomi che si può manifestare quando l’organismo umano, superati i 2500 metri di altitudine, non si è ancora adeguato alla nuova situazione ambientale.
    Possiamo definire l’alta quota come segue…

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  • In valigia

    Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.

  • Al rientro a casa

    Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….

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Informazioni generali

Capitale: Moroni (delle Comore, 60.200 abitanti) e Mamoudzou (di Mayotte, 45.700 abitanti)

Lingua: Comore: arabo (lingua ufficiale), francese (lingua ufficiale), shikomoro (un misto fra swahili e arabo) e mahori (un dialetto swahili) – Mayotte: mahoriano (un dialetto swahili), francese (lingua ufficiale, parlata dal 75% della popolazione)

Moneta: Comore: franco comoriano. Mayotte: euro

Fuso orario: GMT+3

Storia,Economia,Cultura:https://www.cia.gov http://www.britannica.com

Sicurezza: www.viaggiaresicuri.it ; www.dovesiamonelmondo.it

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Cuba – 02 – Alert sanitari

Quali sono le epidemie attuali a Cuba?

COVID-19  Segui la situazione giornaliera dei casi nel paese (clicca qui)

FEBBRAIO 2025 – EMERGENZA OROPOUCHE E COMPLICAZIONI NEUROLOGICHE
L’epidemia di virus Oropouche, iniziata nel 2024, ha raggiunto dimensioni critiche con 23.639 casi sospetti e 626 confermati a livello nazionale, interessando tutte le province cubane. Il Ministero della Salute Pubblica (MINSAP) ha segnalato 76 casi di sindrome di Guillain-Barré, 25 encefaliti e 15 meningoencefaliti direttamente correlati all’infezione. La trasmissione, principalmente attraverso punture di moscerini (Culicoides paraensis) e zanzare Culex, è favorita dalle condizioni climatiche umide e dalle carenze nel controllo vettoriale. I sintomi iniziali (febbre alta, cefalea, mialgie) sono spesso confusi con dengue o chikungunya, ritardando la diagnosi differenziale.
Particolarmente preoccupanti sono i primi casi di trasmissione verticale segnalati nell’ottobre 2024, con esiti ancora sotto indagine. Si raccomanda ai viaggiatori di utilizzare repellenti a base di icaridina (≥20%) o DEET (≥30%), efficaci contro entrambi i vettori, e di evitare aree rurali nelle ore crepuscolari. Consigliato anche utilizzo di OLIO DI NEEM.

DENGUE: PICCO IN CORSO CON PREVALENZA DI DENV-3
Nonostante una lieve riduzione rispetto ai mesi precedenti, Cuba registra oltre 2.700 ricoveri attivi per dengue, nei primi 2 mesi del 2025 con un paziente in condizioni critiche10. Il sierotipo dominante DENV-3, associato a maggior rischio di forme emorragiche, rappresenta il 68% delle infezioni, seguito da DENV-2 (27%).
Le province più colpite includono L’Avana, Santiago de Cuba e Matanzas, dove l’indice di infestazione da Aedes aegypti supera il 6% (soglia di sicurezza: <1%)10. La carenza cronica di insetticidi e le interruzioni elettriche hanno compromesso le campagne di fumigazione, aggravando il rischio. Il vaccino QDENGA non è disponibile sull’isola; si consiglia pertanto una valutazione pre-partenza con un medico tropicalista.

COVID-19: ASSENZA DI RESTRIZIONI MA MANTENIMENTO DELLA VIGILANZA Dal marzo 2024, Cuba ha rimosso tutte le limitazioni legate al COVID-19, inclusi i requisiti vaccinali e i tamponi pre-partenza. Tuttavia, rimane obbligatorio compilare il modulo D’Viajeros digitale entro 72 ore dall’arrivo, integrato nel sistema di tracciamento sanitario nazionale. Il tasso di vaccinazione locale rimane elevato (92% con ciclo primario), ma si raccomanda ai viaggiatori di completare eventuali richiami raccomandati dall’OMS.

CRISI ENERGETICA E IMPATTO SULL’ASSISTENZA SANITARIA I ripetuti blackout nazionali, culminati nella sospensione delle attività non essenziali il 14-15 febbraio 2025, hanno paralizzato il 40% delle strutture ospedaliere, con interruzioni nelle sale operatorie e nei reparti di dialisi. Ospedali di riferimento come il Calixto García (L’Avana) e il Clínico de 26 hanno segnalato malfunzionamenti dei generatori di emergenza, costringendo a rinvii di interventi non urgenti. Si consiglia ai viaggiatori con patologie croniche di portare scorte di farmaci essenziali e dispositivi medici autonomi (es. glucometri)56.

RACCOMANDAZIONI INTEGRATE PER I VIAGGIATORI . Protezione vettoriale: Utilizzare zanzariere impregnate di permetrina e indossare abiti trattati con permetrina al 0,5%38. . Monitoraggio sintomi: In caso di febbre >38,5°C con rash cutaneo o sintomi neurologici (parestesie, debolezza muscolare), recarsi immediamente al Centro Internazionale de Salud La Pradera (L’Avana).
3. Preparazione farmacologica: Includere nel kit viaggio paracetamolo (evitare FANS per rischio emorragico) e soluzioni reidratanti orali910.
Questi alert riflettono un contesto sanitario in rapida evoluzione, dove le malattie infettive si intrecciano a criticità infrastrutturali, richiedendo un approccio preventivo rigoroso

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