Descrizione
L’epatite virale ĆØ uno dei piĆ¹ importanti problemi sanitari in tutto il mondo. Si stima che ci sono approssimativamente circa 300 milioni cronici di portatori di epatite B nel mondo, di cui la metĆ nel continente asiatico. In Italia il 3-4% della popolazione ĆØ portatore cronico di epatite; un portatore cronico puĆ² sviluppare malattie gravi (epatite acuta, cirrosi epatica e tumore del fegato) alcune delle quali mortali. La media ĆØ tra i 15 e i 25 anni, con una netta prevalenza per il sesso maschile. Il virus dellāepatite B ĆØ estremamente contagioso (molto piĆ¹ di quello dell’AIDS).
- Descrizione
- Agente infettivo
- Distribuzione
- Porta di ingresso
- Trasmissione
- Incubazione
- Sintomi
- Evoluzione
- Controllo e prevenzione
- Vaccinazione
Agente Infettivo
Virus dell’epatite B: Epadnavirus.
Distribuzione
Africa, Medio Oriente, Asia, Centro e Sud America
Porta di ingresso
Sangue (trasfusioni, aghi, siringhe, strumenti chirurgici contaminati, trapianto di organi infetti, parto), microlesioni della cute o delle mucose in particolare degli organi sessuali a contatto con materiali biologici infetti (rapporti sessuali, chirurgia, interventi odontoiatrici).
Trasmissione
Rapporti sessuali, sangue infetto o altri liquidi biologici, anche se in minor misura. Trasmissione verticale dalla madre al figlio durante il parto. Se contratta in giovane etĆ diventa molto spesso cronica: nel 90% dei casi nei neonati, nel 50% tra i bambini. Tra gli adulti, invece, cronicizza solo nel 5 % dei casi. Esiste un vaccino, obbligatorio per legge dal 1991.
Incubazione
60-180 giorni.
Sintomi
Forme asintomatiche: (65-70% del totale).
Forme anitteriche: frequenti nei bambini; malessere generale, astenia, nausea, anoressia, vomito, febbre.
Forme itteriche: come le precedenti, con ittero successivo ingravescente e (raramente nel bambino) urine ipercromiche e feci acoliche.
Rara la forma fulminante, a esito letale. Nellāepatite B cronica attiva, il 25 per cento dei pazienti va incontro a cirrosi, mentre il 5% viene colpito da carcinoma epatico.
Nel caso di epatite cronica, attiva o meno, il portatore resta comunque contagioso: certamente il contagio ĆØ piĆ¹ facile quanto piĆ¹ il virus si replica e, quindi, piĆ¹ elevato ĆØ il suo livello nel sangue (viremia).
Lāinfezione acuta da epatite A, B e C ĆØ caratterizzata nella prima fase da:
- Malessere generale
- Perdita dellāappetito
- Nausea
- Debolezza
- Facile affaticabilitĆ
- Mal di testa
- Dolori addominali non intensi e difficilmente localizzabili
- Ittero (la pelle e la sclera assumono un colore giallastro)
In alcuni casi (10-20%), il paziente presenta il quadro classico dellāinfluenza con febbre (da 37,7 a 38,3) e anche mal di gola, raffreddore e tosse. Le urine tendono a diventare ipercromiche, cioĆØ con una colorazione piĆ¹ intensa. In definitiva, la sintomatologia ĆØ poco specifica (cioĆØ non fa pensare immediatamente allāepatite) perchĆ© potrebbe essere riferita anche ad altre malattie. Ci sono perĆ² alcune circostanze che devono far pensare a unāepatite, per esempio:
- Recentemente si sono mangiati frutti di mare crudi
- Si ĆØ sofferto di unāintossicazione alimentare
- Si sono avuti rapporti sessuale non protetti
- Si sono avuti contatti con persone con deficit immunitari
- Si ĆØ entrati in contatto con sangue o emoderivati
- Si ĆØ fatto uso di stupefacenti con scambio di siringhe
Evoluzione
Negli adulti il 10% dei casi (la percentuale ĆØ maggiore nei bambini) puĆ² cronicizzare ed evolvere verso una cirrosi o un epatocarcinoma. Tali complicanze sono inversamente proporzionali all’etĆ di insorgenza. Superata l’infezione acuta, il soggetto puĆ² divenire portatore sano e puĆ² trasmettere il virus ad altri soggetti.
Controllo e prevenzione
Ancora oggi non esiste un trattamento risolutivo per lāepatite cronica, ma la situazione ĆØ migliorata negli ultimi anni, in particolare con il perfezionamento delle terapie con Interferone alfa, sostanza normalmente prodotta dallāorganismo che riesce a impedire la replicazione virale. Non essendoci attivitĆ del virus, il tessuto epatico non vene danneggiato e non si ha progresso verso la cirrosi. Sfortunatamente, il tasso di successo pieno delle terapie con interferone ĆØ pari al 15%, si sale al 30% con la terapia combinata (interferone piĆ¹ ribairina) ma nel restante 70% si assiste a un ripresa dellāattivitĆ della malattia. Quella farmacologica non ĆØ la sola terapia, ovviamente, in quanto si ricorre alla chirurgia sia per la rimozione delle zone del fegato ormai cirrotiche sia, come soluzione estrema, per il trapianto dellāorgano.
Sul piano della prevenzione, il piĆ¹ importante passo avanti ĆØ stata la messa a punto del vaccino contro lāepatite B, che con tre inoculazioni garantisce unāimmunitĆ superiore al 90%. In questo modo, in Italia si ĆØ avuto un drastico calo dei nuovi casi, tanto che oggi nei centri di ricerca si fa fatica a trovare pazienti infettati di recente.
Vaccinazione
E’ obbligatoria in Italia dal 1991 per tutti i nuovi nati e, per i dodici anni successivi all’entrata in vigore della legge, per gli adolescenti nel corso del 12Ā° anno. Il vaccino viene inoltre fornito ai soggetti delle seguenti categorie a rischio (D.M 4.10.1991):
Conviventi, in particolare bambini, e altre persone a contatto con soggetti HBsAg positivi.
- Politrasfusi, emofilici, emodializzati
- Vittime di punture accidentali con aghi potenzialmente infetti.
- Soggetti affetti da lesioni croniche eczematose e psoriasiche della cute delle mani. Detenuti negli Istituti di prevenzione e pena.
- Persone che si rechino all’estero, per motivi di lavoro, in aree geografiche ad alta endemia di HBV.
- Tossicodipendenti, omosessuali e soggetti dediti alla prostituzione.
- Personale sanitario di nuova assunzione nel SSN e personale giĆ impegnato in attivitĆ a maggior rischio di contagio, segnatamente che lavori in reparti di emodialisi, rianimazione, oncologia, chirurgia generale e specialistica, ostetricia, malattie infettive, ematologia, laboratori di analisi, centri trasfusionali, sale operatorie, studi dentistici, medicina legale e sale autoptiche, pronto soccorso.
- Soggetti che svolgono attivitĆ di lavoro, studio e volontariato nel settore della sanitĆ .
- Personale e ospiti di istituti ritardati mentali.
- Personale religioso che svolge attivitĆ nell’ambito dell’assistenza sanitaria.
- Personale addetto alla lavorazione degli emoderivati.
- Personale della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo degli agenti di custodia, Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, Comandi Municipali dei Vigili Urbani.
- Addetti ai servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti.
Il vaccino attualmente in uso, prodotto con tecniche di ingegneria genetica, ĆØ efficace e privo di rischi.
Viene somministrato per via i.m. nella parte antero-laterale della coscia del lattante, e nel deltoide al di sopra dei 10 anni.
Calendario vaccinale
Per i neonati:1Ā° dose 2-3Ā° mese (con OPV-DTP); 2Ā° dose 4-5Ā° mese (con OPV-DTP); 3Ā° dose 3Ā° mese; 4Ā° dose 11-12Ā° mese.
Per tutti gli altri soggetti:1Ā° dose tempo 0; 2Ā° dose dopo un mese; 3Ā° dose dopo sei mesi dalla prima.
Viaggiatori internazionali
Si consiglia la somministrazione del vaccino a tutti coloro che si recano in paesi iperendemici in particolare in paesi della fascia tropicale e subtropicale, dei paesi dell’Est Europeo, e del Bacino del Mediterraneo. E’ opportuno che tutti coloro che si recano per motivi di lavoro e per periodi prolungati effettuino la vaccinazione.
Controindicazioni
Oltre a quelle generiche vi ĆØ in particolare: ipersensibilitĆ accertata verso i componenti del vaccino.
Effetti collaterali
Locali : eritema, tumefazione, prurito, dolore in sede di iniezione (idrossido di alluminio), di lieve durata; generali: (circa 5%). Febbre, cefalea, nausea, vertigini, mialgie, dolori articolari, di breve durata.