Il mal di montagna

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Il mal di montagna è un insieme di sintomi che si può manifestare quando l’organismo umano, superati i 2500 metri di altitudine, non si è ancora adeguato alla nuova situazione ambientale.
Possiamo definire l’alta quota come segue:

  • Alta quota: da 2400 metri a 3658 metri.
    Esempi: Cochabamba (Bolivia) = 2550 metri; Quito (Equador) = 2879 metri; Cuzco (Perù) = 3225 metri
  • Altissima quota: da 3658 metri a 5500 metri.
    Esempi: La Paz (Bolivia) = 3658 metri; Campo Base sull’Everest in Nepal = 5500 metri
  • Estrema altitudine: da 5500 metri a 8848 metri.
    Esempio: la cima dell’Everest.

Segni e sintomi iniziali di malattia da alta quota sono mal di testa, nausea, insonnia, inappetenza. Quando si manifestano vertigini, vomito, apatia e difficoltà di respirazione è essenziale la discesa ad una quota più bassa, per evitare il peggioramento dei sintomi. E’ difficile conoscere in anticipo chi soffrirà di mal di montagna, poiché non c’è alcuna relazione tra età, sesso, o condizione fisica e suscettibilità al disturbo. La maggior parte delle persone raggiunge i 2500 metri di altitudine senza difficoltà, tuttavia come regola generale è più sicuro e piacevole pianificare un itinerario che permetta un graduale adattamento all’altitudine.

La prevenzione consiste nell’evitare di salire per più di 300 metri al giorno, una volta superati i 2500 metri, sostando almeno 24 ore alla quota raggiunta perché l’organismo possa acclimatarsi. Durante l’acclimatazione sarà bene svolgere con molta moderazione le attività fisiche. Qualora compaiano i primi sintomi si raccomanda di stazionare un giorno intero alla quota raggiunta. Se i sintomi persistono o peggiorano, occorre discendere ad una quota inferiore di almeno 500 metri rispetto a quella di soggiorno nelle 24 ore precedenti.

Si avverte che, poiché il consumo di alcool ed ipnotici possono aumentare la possibilità di mal di montagna, è sconsigliato l’uso di tali sostanze. Il soggiorno ad alta quota è controindicato nelle seguenti condizioni:

  • malattia delle arterie coronarie (infarto del miocardio nelle quattro settimane precedenti, angina)
  • ipertensione medio-grave
  • insufficienza cerebro-vascolare
  • malattie respiratorie (asma, enfisema ….)
  • malattie del sangue (anemia grave, drepanocitosi….)
  • epilessia non controllata
  • diabete insulino-dipendente
  • malattia tromboembolica
  • precedenti episodi di intolleranza all’altitudine

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