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Gianmarco D'Alessio

Scheda malattia Dengue- Agente infettivo e ciclo vitale

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VIRUS DELLA DENGUE

Il virus della “febbre da Dengue” appartiene alla famiglia dei Flaviviridae ed ha quattro principali sierotipi simili tra loro:
DEN-1, DEN-2, DEN-3, and DEN-4.                  Questi sierotipi del virus hanno un genoma ad RNA.
Fanno parte della “famiglia dei Flavivirus” altri virus causa di febbri emorragiche presenti prevalentemente in aree tropicali  quali: la febbre gialla; l’encefalite di Saint-Louis (america del nord); l’encefalite giapponese; West Nile virus; .
Tutte queste malattie sono trasmesse da artropodi, soprattutto da diversi tipi zanzare e da zecche degli animali, e questi virus causa di queste malattie sono anche denominati Arbovirus ossia “arthropod borne virus” – virus trasmesso da artropodi.

I Flavivirus sono virus con genoma ad RNA a singolo filamento positivo appartenenti alla famiglia Flaviviridae. La struttura di questi virus è formata da alcune molecole proteiche più esterne che formano il “pericapside”; molecole proteiche più interne che formano il ”capside”; ed una sola molecola ad RNA, con un senso di lettura 3′ – 5′.

I “VIRIONI” della DENGUE sono di forma sferica, dotati di un “PERICAPSIDE” della dimensione di 50 nm. Questo  ricopre un “NUCLEOCAPSIDE” della dimensione di 30 nm di diametro.
[A] “capside virale”: composto da tre proteine strutturali: (1) proteine di rivestimento esterno (E); (2) proteine del capside (C);          (3) proteine di membrana interna (M);
Le glicoproteine E, envelope esterno, svolgono un ruolo centrale nella biologia delle infezioni. Costituiscono il legame del virus con la superficie cellulare e favoriscono la penetrazione nella cellula bersaglio. Questa proteina esterna (E) è il “bersaglio” della risposta immunitaria dell’organismo ospite. La proteina E è costituita da 500 aminoacidi con tre “domini antigenici”.

Le 90 glicoproteine dimeriche (E) sono coinvolte nell’attacco e nella penetrazione nella cellula. Sono disposte parallelamente alla superficie del virione, formando una struttura “a spina di pesce” a simmetria icosaedrica. Questa struttura è stata sudiata nel VIRUS della DENGUE  tipo 2, nell’ WNVirus nel virus dell’encefalite trasmessa da zecche. La conferma di questa struttura è arrivata dalle immagini ottenute con la microscopia crioelettronica.

La proteina interna del capside ( C ) è una proteina strutturale ed ha la funzione di assemblare insieme le parti del virione.
I virioni del virus DENGUE si assemblano nel citoplasma cellulare, via via che vengono prodotte le proteine dai ribosomi delle cellule ospiti e, migrando verso la periferia della cellula, vengono liberati all’esterno per un processo di “gemmazione” della membrana cellulare.

Il genoma del virus della Dengue contiene 11.000 paia di basi e la sua funzione è quella di passare l’informazione per codificare (realizzare) 3 proteine strutturali esterne e 7 proteine non strutturali ma funzionali per la replicazione virale: (a) tre proteine che costituiscono la struttura esterna del virus, il virione, ossia il “cappotto / corpo del virus”,
Le proteine sono denominate(C; prM; E);  (B) sette diverse proteine che vengono prodotte e rilasciate nella cellula ospite (umana) e consentono la replicazione e la moltiplicazione dei virus (figli) (NS1, NS2a, NS2b, NS3, NS4a, NS4b, NS5)

Il virus DENGUE esiste in cinque diversi sierotipi, denominati DENV-1, DENV-2, DENV-3, DENV-4 e DENV-5.
Ognuno dei diversi tipi di virus dengue può causare la malattia febbrile con sintomi acuti, causati da una risposta infiammatoria dell’organismo, spesso abnorme ed anche pericolosa per l’organismo stesso.

Il “virus della febbre da virus dengue” è caratterizzato da due trasmissioni con differenti caratteristiche:
[A] La “trasmissione / diffusione silvestre”, ossia in ambiente rupestre, di savana e di foresta, utilizzando vettori, in questo caso zanzare denominate AEDES, che succhiano sangue di “primati”, in questo caso di scimmie. Si ritrovano nelle foreste del Sud-est asiatico, dell’Africa e della America Latina. Nelle aree rurali delle aree tropicali la trasmissione avviene solitamente tramite puntura da parte di Aedes aegypti e altri tipi tra i quali Aedes albopictus denominata anche zanzara tigre dalle caratteristiche zampe a strisce di tigre. “Aedes albopictus” è la zanzara che si è anche diffusa in Europa, ed in particolare nel bacino del mediterraneo.
[B] La “trasmissione cittadina” avviene tramite Aedes aegypti. Il ciclo vitale del vettore nelle aree urbane è caratterizzato da trasmissione “interumana”. L’ospite è l’uomo, che viene punto dalla zanzara, che trasmette il virus ad un altro individuo. La crescita incontrollata delle città, con ambienti favorevoli alla riproduzione delle zanzare, nelle aree endemiche per la dengue ha portato a un aumento esponenziale delle epidemie e della quantità di virus circolante. I cambiamenti climatici, con l’innalzamento delle temperature e dell’umidità, e il diffondersi di aree acquitrinose, hanno permesso la diffusione anche in zone originariamente risparmiate, in particolare nelle aree rivierasche dei paesi mediterranei, ma sempre più anche nelle aree interne e continentali. Queste condizioni hanno permesso ormai la diffusione di Aedes in molte zone d’Europa, con l’insorgenza di piccoli focolai, anche autoctoni di febbre da Flavivirus, ed in particolare casi di Dengue. e potrebbe, in futuro, rappresentare una minaccia per l’Europa.

L’infezione di un sierotipo causa una malattia simile agli altri, ma conferisce una immunità specifica per il sierotipo, a vita, ma non protegge dall’attacco degli altri sierotipi, che possono indurre una malattia simile, e indurranno un ulteriore immunità specifica solo per il sierotipo in questione. Per questo meccanismo di protezione immunitaria sierospecifica, ci si può infettare di DENGUE solamente 4 volte. Ma le reinfezioni possono essere pericolose per reazione immune ed infiammatoria abnorme.
E’ noto che la forma severa, pericolosa e particolarmente acuta, dovuta ad una risposta immune abnorme avviene in caso di infezione secondaria in individui che prima hanno avuto infezione da DENV-1 e che in seguito vengono infettati da DENV-2 o DENV-3. Una altra reazione particolarmente grave può avvenire in persone infettate prima da DENV-3 e poi reinfettate con DENV-2.

Le zanzare trasmettono con la loro puntura il virus agli esseri umani dopo che hanno punto una persona infetta, infettandosi. La trasmissione non è quindi diretta uomo – uomo, ma sempre attraverso la puntura di un vettore.

Il virus entra nel circolo, depositato dalla zanzara, che lo inocula nel microcircolo del sottocutaneo.  Circola per 2-7 giorni ed è in questo periodo che un’altra zanzara, pungendo l’uomo infetto, può prelevarlo e trasmetterlo ad altri soggetti. Il “virione con genoma a RNA” entra nel microcircolo viene assorbito e va a legarsi alle membrane delle cellule endoteliali dell’ospite stesso. Sebbene il recettore al quale si legano dia luogo ad endocitosi, il virione comunque rimane momentaneamente bloccato nella cellula ospite all’interno di una vescicola.

Le membrane della cellula ospite sono associate a glicoproteine che contengono una regione che media la fusione fra la membrana cellulare e l’involucro esterno del virione. Questa fusione avviene in ambiente acido. Una volta avvenuta la fusione il virus perde il rivestimento esterno e comincia la traduzione del suo genoma. Si ha quindi la produzione di proteine virali fra il reticolo endoplasmatico e l’apparato del Golgi dove eventualmente le membrane cominciano a riavvolgere il genoma virale dando luogo alla moltiplicazione virale. I virioni si accumulano quindi nelle cellule dell’ospite. Lo step finale del ciclo vitale si ha con la fusione delle vescicole contenenti i virioni con le membrane delle cellule plasmatiche. A questo punto le particelle sono rilasciate e libere di infettare altre cellule.

 

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Scheda malattia Colera- Prevenzione e vaccinazione

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Il controllo delle epidemie di colera si ottiene mediante il controllo ambientale, la purificazione delle acque, una informazione mirata delle popolazioni più esposte sull’utilizzo dei cibi o sul loro trattamento prima di essere ingeriti, sul controllo dell’igiene personale per evitare la diffusione dell’infezione.

Per chi viaggia in Paesi a rischio, la prevenzione si basa soprattutto sulla cottura degli alimenti e sull’uso di bevande sicure (imbottigliate o in lattina). L’acqua da bere può essere bollita o trattata con disinfettante a base di cloro. Inoltre è bene sbucciare la frutta cruda, evitare di acquistare alimenti, anche cotti, da ambulanti, e di mangiare in locali con evidenti carenze igieniche.

Vaccinazione

Il vaccino iniettivo tradizionale contro il colera, costituito da cellule intere di batteri uccisi col fenolo, non viene da tempo più raccomandato dall’OMS a causa della sua modesta efficacia (30- 50% dei vaccinati), la breve durata dell’immunità (3-6 mesi) e perché può indurre nei vaccinati un immotivato e pericoloso senso di sicurezza.

Un nuovo vaccino, a disposizione dei viaggiatori, autorizzato dalla Unione Europea dallo scorso Aprile 2004, si distingue dal vecchio vaccino innanzitutto per composizione: oltre alle cellule intere di batteri, uccisi col calore e la formalina, contiene la subunità B non tossica della tossina del colera (ottenuta attraverso procedimenti di sintesi di ingegneria genetica), la quale stimola una risposta anticorpale migliore delle precedenti e permette la protezione crociata dalla Diarrea da ETEC (Escherichia coli Enterotossigena che produce enterotossina termolabile).

Il nuovo vaccino è diverso inoltre anche per via di somministrazione: somministrazione per via orale, anziché parenterale.

Consulta il nostro approfondimento sul vaccino contro il Colera

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Scheda malattia Colera- Notizie e bibliografia

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CDC- General information
WHO- Cholera Annual Report 2019
Weekly Epidemiological Record 31 September 2020, Vol 95, 38 (pp 441-448)
WHO- Cholera vaccines: WHO position paper – August 2017 2017
WHO- Global task force on cholera control- Ending cholera—A global roadmap to 2030

Interpretation of the Oral Cholera Vaccine Recommendations
Cholera in travellers: a systematic review – NCBI
Cholera worldwide overview

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Scheda malattia Colera- Distribuzione geografica

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Oggi la malattia non è ancora stata debellata del tutto ed è ancora diffusa in almeno una cinquantina di paesi, colpendo da 3 a 5 milioni di persone in tutto il mondo , secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità. Il colera è endemico in diversi Paesi in via di sviluppo, soprattutto nel Sud-est asiatico e in Africa, fino all’America centrale (Haiti).

L’attuale pandemia, la settima, ha avuto origine nel 161 in Asia, per raggiungere nel 1971 l’Africa e poi le Americhe nel 1991

A causa delle scarse condizioni igienico sanitarie, della carenza di acqua potabile, spesso associate a condizioni di povertà e degrado, i Paesi in via di sviluppo rappresentano le aree a maggior rischio di diffusione della malattia. Grave l’epidemia di colera che alla fine degli anni ’90 ha coinvolto molti paesi dell’America Latina, in particolare lungo la costa del pacifico. Nel 2006 i casi sono notevolmente aumentati, raggiungendo i livelli degli ultimi anni Novanta, per un totale di 236.896 contagi in 52 diversi Paesi. Tuttavia, il numero è sicuramente sottostimato visto che si calcola che venga segnalato all’Oms solo il 10% dei casi effettivi.

Per il 2007 e il 2008 l’Oms ha segnalato la presenza di epidemie di colera in Iraq e Zimbabwe; qui, in particolare, sono stati registrati all’inizio di febbraio 2009, oltre 65 mila casi che hanno provocato la morte di circa 2 mila persone in tutte e dieci le Province del Paese. Si è trattata della più grande e grave epidemia mai registrata sul suolo nazionale, con una mortalità del 5,7%, e un risvolto transnazionale, estendendosi ai Paesi limitrofi, in particolare in Sud Africa e in Botswana. Nel corso del 2010, si sono registrati focolai epidemici in Africa (Camerun, Uganda, Nigeria, Niger, Kenya), in Cina, in India e in Pakistan, dove le devastanti inondazioni, le peggiori nella storia del Paese, hanno aggravato le già scarse condizioni igienico-sanitarie della popolazione, nonché la scarsità di acqua potabile, cibo e  medicinali.

In Europa e nei Paesi industrializzati il colera è una malattia di importazione. In Italia, l’ultima importante epidemia di colera risale al 1973 in Campania e Puglia. Nel 1994 si è verificata a Bari un’epidemia di limitate proporzioni, in cui sono stati segnalati meno di 10 casi.

 

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Scheda malattia Colera- Sintomi e segni

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La malattia, si manifesta con diarrea improvvisa e intensa con scariche sempre più liquide e incolori, con la caratteristica “acqua di riso” e quindi con enormi perdite di liquidi, calcio e potassio. Segue il vomito che aggrava lo stato di disidratazione. Il paziente è ipoteso, tachicardico e con diuresi ridotta o addirittura assente (anuria).

Se non interviene la cura reidratante, con l’aggiunta di Sali bilanciati, la situazione clinica può evolvere verso lo stato di shock irreversibile e, in seguito ad ulteriore peggioramento verso la morte. A volte però la malattia si presenta in forma molto attenuata e quindi benigna. Essa è comunque sempre grave quando interessa i bambini, in quanto in questi l’equilibrio idrico ed elettrolitico è molto delicato.

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Scheda malattia Colera- Diagnosi e trattamento

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La diagnosi è confermata dall’isolamento di V. cholerae nelle colture da tamponi rettali diretti o da feci fresche e dalla successiva identificazione come sierogruppo 01 o 0139 mediante agglutinazione con antisiero specifico.

Il colera deve essere distinto dalla malattia clinicamente simile provocata dai ceppi di Escherichia coli producenti enterotossina e dai microrganismi Salmonella e Shigella.
L’aspetto più importante nel trattamento del colera è la reintegrazione dei liquidi e dei sali persi con la diarrea e il vomito. La reidratazione orale ha successo nel 90% dei casi, può avvenire tramite assunzione di soluzioni ricche di zuccheri, elettroliti e acqua, e deve essere intrapresa immediatamente. I casi più gravi necessitano, invece, di un ripristino dei fluidi intravenoso che, soprattutto all’inizio, richiede grandi volumi di liquidi, fino ai 4-6 litri.

Con un’adeguata reidratazione solo l’1% dei pazienti muore e, di solito, in seguito al ripristino dei fluidi, la malattia si risolve autonomamente.

Gli antibiotici, generalmente tetracicline o ciprofloxacina, possono abbreviare il decorso della malattia e ridurre l’intensità dei sintomi e sono utilizzati soprattutto per le forme più gravi o nei pazienti più a rischio, come gli anziani.

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Scheda malattia Colera- Trasmissione e incubazione

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Trasmissione: si verifica perchè il vibrione, eliminato con le feci, non viene distrutto e per carenze del sistema di depurazione dei liquami o di potabilizzazione dell’acqua, può arrivare all’uomo sano, attraverso gli alimenti e le bevande. Senza la contaminazione di cibo o acqua, il contagio diretto da persona a persona è molto raro in condizioni igienico-sanitarie normali. La carica batterica necessaria per la tramissione dell’infezione è, infatti, superiore al milione: pertanto risulta molto difficile contagiare altri individui attraverso il semplice contatto.

Gli alimenti a maggior rischio sono i frutti di mare o comunque il pesce, ingeriti senza adeguata cottura; la verdura, la frutta, l’acqua da bere e le bevande prodotte con acqua inquinata.

Porta di ingresso: cavo orale, per ingestione di acqua, alimenti contaminati dal batterio, trasmissione oro-fecale.

Incubazione: da 1 a 5 giorni

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Scheda malattia Colera- Agente infettivo e ciclo vitale

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L’agente infettivo del colera è il batterio  Vibrio cholerae. Quello maggiormente responsabile della malattia nell’uomo è il Vibrio cholerae, sierogruppo 01 o 0139, biotipo El Tor, sierotipo Ogawa.
Ci sono diversi fattori che influenzano la patogenicità del V. cholerae e che sono importanti nella fase di colonizzazione. Questi fattori includono le adesine, la mobilità, la chemiotassi e la produzione di tossine. Se il batterio è in grado di sopravvivere alle secrezioni gastriche ed al pH acido dello stomaco, è poi in grado di adattarsi e sopravvivere nell’intestino. Il V. cholerae  è resistente ai sali biliari ed è inoltre in grado di attraversare le mucose dell’intestino mediante l’aiuto di secrezioni di proteasi.

Questi batteri sono in grado di muoversi mediante una mobilità di tipo propulsivo e riescono ad attraversare le mucose dell’intestino mediante un processo di chemiotassi. Si pensa che l’aderenza specifica alla mucosa intestinale avvenga mediante i pili, lunghi filamenti presenti sulla superficie del batterio; oltretutto il gene per la produzione dei pili si è osservato essere co-regolato con l’espressione delle tossine del batterio. In realtà non si sa molto sulla interazione dei pili con le cellule ospiti e il recettore delle cellule ospiti alle quali aderiscono non è stato identificato. Esistono altri due tipi di adesine nel V. cholerae  presenti sulla sua superficie in grado di agglutinare i globuli rossi.

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Scheda malattia Colera- Introduzione e descrizione

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Il colera è una malattia infettiva acuta causata dal batterio   Vibrio cholerae. I vibrioni del colera sono di diversi tipi e si distinguono in base al sierogruppo, biotipo e sierotipo a cui appartengono. Il colera provoca diarrea profusa causata dall’infezione dell’intestino del batterio. L’infezione spesso è asintomatica o paucisintomatica ma a volte può essere severa e mortale.

Dal punto di vista epidemiologico una persona su 20 manifesta una forma severa di infezione con diarrea profusa, acquosa, vomito e crampi alle gambe. In questi individui si ha una rapida perdita dei liquidi corporei che portano a disidratazione e stato di shock. Senza idoneo trattamento, vi è la morte anche in poche ore. Oggigiorno comunque l’infezione può essere facilmente prevenuta e curata, con una adeguata reidratazione e somministrazione di sali bilanciati.

 

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Israele – Scheda Paese

Bandiera IsraeleMappa Israele

Dati O.M.S. e Aggiornamento COVID19 al 31/07/2022

https://covid19.who.int/region/euro/country/il

Dal 21 maggio 2022 non è più necessario effettuare alcun test Covid-19 né quarantena per fare ingresso in Israele. Ai viaggiatori è comunque richiesto di:
compilare l’Entry Statement Form nelle 48 ore che precedono la partenza;essere in possesso di una copertura assicurativa che copra anche i costi legati al Covid-19.Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito del Ministero della Salute e del Ministero del Turismo israeliani.

Presso il CESMET Clinica del Viaggiatore si effettuano:

Tamponi Molecolari RT-PCR con risposta a 6h / 12h / 24h /48h, con certificazione medica COVID FREE in lingua inglese;
Tamponi Antigenici con risposta a vista con certificazione medica COVID FREE in lingua inglese, con le seguenti caratteristiche: specificità 99.5%, sensibilità 94.5%, affinità 94%)
Test Sierologici per IgM, IgG per SARS-CoV-2 qualitativi e quantitativi;
– certificazione FIT TO FLY per compagnie aree e paesi richiedenti;

Vengono anche rilasciati i seguenti certificati medici infettivologici, validi seconda indicazione di legge:

1) certificato medico di avvenuta vaccinazione; con valutazione clinica e certificazione di assenza di sintomi da Covid-19
2) certificato medico di avvenuta malattia da Covid-19; con valutazione clinica e certificazione di assenza di sintomi da Covid-19;
3) certificato medico di pregressa infezione da SARS-CoV-2 con positività esame sierologico e presenza di IgG; con valutazione clinica di assenza di sintomi da Covid-19;
4) certificato medico di effettuazione tampone molecolare

RIENTRO IN ITALIA:

Dal 1 giugno 2022, non è più richiesto il Green Pass (né certificazione equivalente) per l’ingresso o il rientro in Italia.

Le misure restrittive per l’ingresso in Italia, legate al COVID-19, disposte con successive Ordinanze da parte del Ministro della Salute, non sono state prorogate oltre il 31 maggio 2022, come indicato qui.

In Italia, fino al 15 giugno 2022, rimangono in vigore alcune misure di contenimento dovute al COVID-19, come l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in determinati contesti.

Clima, meteo e salute

  • Previsioni Meteo
  • Clima: La regione meridionale ha un clima di tipo desertico, con precipitazioni scarse in inverno e praticamente assenti nel resto dell’anno. L’inverno è assai mite, mentre l’estate è torrida, con temperature elevatissime durante il giorno. Il litorale gode di un clima mediterraneo, con inverni assai miti, brevi e caratterizzati da abbondanti precipitazioni; procedendo verso l’interno le temperature diminuiscono; sui rilievi e talvolta anche su Gerusalemme (810 m) può nevicare. L’estate è molto calda e secca in tutto il Paese, con notti più fresche sui monti.

Prevenzione e profilassi

Vaccinazioni obbligatorie

  • NESSUNA

    Non ci sono vaccinazioni obbligatorie per entrare nel paese.

    Aggiornato a Settembre 2019

Vaccinazioni consigliate

Alert sanitari

Al momento non sono stati emanati bollettini da strutture competenti in merito ad emergenze sanitarie di rilievo.

Invitiamo comunque i Viaggiatori a consultare personale sanitario esperto in Medicina dei Viaggi prima di intraprendere il viaggio e recarsi nel paese.

Dossier sanitari

Consulta il tuo “cruscotto utente” per l’elenco dei dossier disponibili per questo paese.

Malattie prevalenti sul territorio

Al momento, non sono registrate endemie per questo paese.

Pillole di salute

  • Come evitare di ammalarsi

    Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto

  • Nuotare con precauzione

    Per prevenire l’eventuale trasmissione di malattie infettive, è opportuno nuotare esclusivamente in piscine con acqua clorata. L’acqua del mare è sicura.
    Fare il bagno in acque contaminate può essere pericoloso per la pelle, gli occhi, le orecchie, le mucose della bocca, specialmente se…

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  • In valigia

    Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio  con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima   e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.

  • Al rientro a casa

    Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….

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Informazioni generali

Capitale: Gerusalemme

 

Lingua: Ebraico, Arabo (ufficiale), Inglese

Moneta: Nuovo Sheqel d’Israele

Fuso orario:  GMT +2

Medici e strutture ambulatoriali membri  ISTM (International Society of Travel Medicine) ·         Potasman, Israel, MDBnai Zion Medical Center47 Golomb St.PO Box 494031048 Haifa, Israele Tel.: [+972] (4) 8359624; Fax: [+972] (4) 8359755   ·         Schwartz, EliCenter of Geographic MedicineSheba Medical Center52621 Tel Hashomer, Israele Tel.: [+972] (3) 530-5000; Fax: [+972] (3) 530-2011   AMBASCIATE – CONSOLATI USA: Ambasciata: 71 Hayarkon Street, Tel Aviv, 63903 Israele PSC 98, Box 29, APO AE 09830 tel.: [972] (3) 519-7575 CANADA: Ambasciata:3/5 Nirim Street, Tel Aviv, 67060   Israele P.O. Box 9442,  Tel-Aviv, 67060 Israeletel: [+011 972 ] (3) 636-3300

Storia,Economia,Cultura: http://www.britannica.com  https://www.cia.gov

Sicurezza: www.viaggiaresicuri.it www.dovesiamonelmondo.it

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Singapore – Scheda Paese – Prevenzione in viaggio

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Vaccinazioni obbligatorie

  • FEBBRE GIALLA se….

    Vaccinazione obbligatoria per i viaggiatori che hanno più di 1 anno di età e che  hanno transitato per più di 12 ore in un aeroporto situato in un paese a rischio di trasmissione  

Vaccinazioni consigliate

  • EPATITE A

  • EPATITE B

  • FEBBRE TIFOIDE

  • SINDROMI DIARROICHE E COLERIFORMI

    – La vaccinazione non è obbligatoria, ma va presa in considerazione a seconda del tipo di viaggio e di permanenza, ma soprattutto in base alla situazione epidemiologica del paese al momento del viaggio.  La nuova formulazione “orale” del vaccino anticolera protegge ora anche dalle infezioni intestinali provocate da molti agenti enterotossici che provocano la “diarrea del viaggiatore”. Il vaccino è quindi consigliato per i viaggi in molti paesi del mondo.

  • TETANO

  • VACCINAZIONI DI ROUTINE

    Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.

 

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Regno Unito – Scheda Paese – Alert, epidemie, malattie

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Alert sanitari

 

23 Ottobre 2021  – Ceppo COVID-19 Delta Plus. Variante Delta AY.4.2.
La nuova variante Covid-19 Delta ‘Plus’ – AY 4.2. può diffondere ancora più facilmente della Delta e quindi risulta essere più contagiosa. Dal mese di settembre sono in aumento i casi di questa mutazione. La UK Health Security Agency (UKHSA) ha spostato “Delta Plus”, o AY.4.2, nella categoria “variante sotto indagine”, per valutare bene questo possibile rischio. Anche se la variante Delta rappresenta ancora la maggior parte dei casi nel Regno Unito, i casi AY.4.2 sono aumentati nelle ultime settimane. Gli ultimi dati ufficiali suggeriscono che il 6% delle infezioni, al 20 di ottobre ’21 sono di questo tipo. Tuttavia, non c’è ancora nessuna prova che causi malattia più grave e che sfugga all’azione degli attuali vaccini. La variante è presente in altri 44 paesi ad oggi e sembra aver avuto la sua origine in India. 

23 OTTOBRE 2021    NOTIZIE DI AGGIORNAMENTO DALLA BBC su COVID-19

 

 

20 Ottobre 2021 – COVID-19  Aumento di Casi di Covid-19 nel paese
La Gran Bretagna ha registrato lo scorso 20 Ottobre il più alto numero di casi di infezione da COVID-19 nel corso dell’ultimo mese.
I casi di COVID-19 in Gran Bretagna sono da giorni i più alti in Europa e hanno raggiunto i livelli più elevati in tre mesi dall’inizio di questa settimana. Ed i casi dono ancora in crescita. Tuttavia, la campagna vaccinale anti Covid, tra le prime lanciate in Europa ha fatto sì che i ricoveri in ospedale gravi e i decessi per la malattia rimangano molto al di sotto dei livelli dall’inizio della pandemia.
Raffrontata la situazione a molti altri paesi dell’est Europa dove le percentuali di copertura dei vaccini sono molto basse, il sistema sanitario continua a reggere. Le vaccinazioni dimostrano di essere una protezione della salute delle persone, ma occorre continuare a mantenere l’utilizzo di mascherine e distanziamento.  (healthmap.org, from Reuters)
Segui la situazione giornaliera dei casi nel paese (clicca qui)

 

 Luglio 2021

Encefalite da zecche

Sebbene l’encefalite da zecche sia endemica in Europa centrale ed orientale, il virus che la provoca non era stato ritrovato in Gran Bretagna poche volte. Sembra continuare la presenza nell’area di Thetford Forest e in un’area al confine Hampshire-Dorset, già coinvolta dal 2019. Gli esperti parlano di basso rischio, ma in aumento nella stagione estiva, considerando che le zecche stanno diventando sempre più comuni e più diffuse nel paese, grazie anche al recente ripopolamento di cervi.
A coloro che si recano in aree boschive o nelle campagne, si consiglia sempre un abbigliamento coprente e di evitare di camminare scalzi, oltre che di difendersi con repellenti efficaci. Utile anche la vaccinazione per ENCEFALITE DA ZECCHE

11 luglio 2021

Caso di “Monkeypox” in Gran Bretagna – Nord Irlanda

Il 25 maggio 2021, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord ha notificato all’OMS un caso confermato in laboratorio di vaiolo delle scimmie in una persona arrivato nel Regno Unito l’8 maggio 2021. Prima del viaggio, il paziente aveva vissuto e lavorato nello Stato del Delta, in Nigeria.
All’arrivo nel Regno Unito, il paziente è rimasto in quarantena con la famiglia a causa delle restrizioni COVID-19. Il 10 maggio, il paziente ha sviluppato un’eruzione cutanea, a partire dal viso. Il paziente è rimasto in autoisolamento per altri dieci giorni e ha cercato di curarsi per alleviare i sintomi. E’ stato ricoverato in ospedale il 23 maggio. I campioni delle lesioni cutanee sono stati ricevuti dal “Public Health England Rare and Imported Pathogens Laboratory” il 24 maggio. Il “virus monkeypox” è stato confermato con tecnica RT-PCR il 25 maggio.
Il 29 maggio, un membro della famiglia con cui il paziente era in quarantena, ha sviluppato lesioni clinicamente compatibili con il vaiolo delle scimmie ed è stato immediatamente isolato in una struttura adeguata. Il vaiolo delle scimmie è stato confermato il 31 maggio. Entrambi i pazienti sono stabili e si stanno riprendendo
Il vaiolo delle scimmie (in lingua inglese: monkeypox) è una rara malattia infettiva virale acuta presente per lo più in località remote di diversi paesi tropicali dell’Africa centrale e occidentale, che può manifestarsi con una sintomatologia simile a quella del vaiolo.

 

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