Dalle foreste pluviali del bacino del Congo e della Guinea superiore e inferiore lāorigine del virus per il quale l’OMS ha dichiarato una emergenza sanitaria pubblica globale (estesa a tutto il mondo).
La diffusione della nuova variante del virus MPox.
Il virus MPox (ex malattia del vaiolo delle scimmie) ricomincia a far paura. In RDCongo (Kinshasa) sono oltre 15.000 i casi di malattia ed oltre 600 i morti denunciati ufficialmente in meno di 6 mesi. Ma quanti i casi, sparsi nell’enorme paese, denunciati, e quanti i morti? E poi i primi casi in Europa dichiarati ufficialmente dai primi giorni di agosto 2024. Questi dati ufficiali sono a nostro avviso notevolmente sottostimati e ci fanno pensare ad una diffusione del virus molto elevata, asintomatica, cioĆØ senza sintomi e silente. Non solamente in RDC ed in molti altri paesi africani la nuova variante di virus del vaiolo diffonde ma ĆØ sicuramente giĆ presente a livello globale, in molti paesi. E questo in modo ancora silente e non manifesto. Questa diffusione del virus avviene tramite portatori sani o pauci sintomatici provenienti dai paesi infetti. In Africa i serbatoi dei virus sono animali selvatici con cui lāuomo convive. Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della SanitĆ (OMS), per la seconda volta nella storia recente, nellāagosto 2024, (la prima volta era successo nellāepidemia del 2022, che colpƬ la maggior parte dei paesi del nord del mondo), ha dichiarato l’ondata di MPox in Africa ed i primi casi in Europa, un’emergenza sanitaria pubblica globale.
Un messaggio di prudenza
Questo ĆØ un messaggio di prudenza per tutti, in particolare per i viaggiatori. Ci sono gruppi di persone considerate ad alto rischio, ma il virus MPox puĆ² circolare e si trasmette non solo tramite rapporti sessuali ma anche per contatti e materiali infetti, quindi scarsa igiene. Prova ne ĆØ che questa nuova ondata di malattia si ĆØ manifestata anche in bambini sotto i 10 anni. Chi si reca nei paesi dove l’infezione ĆØ evidente faccia maggiore attenzione a comportamenti a contatti, e adotti misure di igiene che diventano essenziali. Chi rientra da viaggi e si accorge di manifestare sintomi, anche sfumati, che possano destare qualche dubbio, faccia riferimento a centri medici specializzati. La vaccinazione, questione che affronteremo in altro articolo, ĆØ destinata alle categorie di maggior rischio. Il vaccino del vaiolo, utilizzato fino alla fine degli anni settanta ĆØ comuque ancora attivo.
Ma quale ĆØ lāorigine della malattia MPox?
Non sono le scimmie, come si pensava, i serbatoi primari. Ha perfettamente ragione la virologa Ilaria Capua nellāevidenziare come il nome āvaiolo delle scimmieā, attribuito alla malattia causata da un virus della famiglia degli āorthopoxvirusā, sia errato a tal punto che OMS lo ha modificato in āMPoxā. Questo perchĆ©, secondo gli studi effettuati in questi ultimi due anni, i principali candidati ad essere considerati āserbatoi primariā del virus Mpox (monkeypox) sono:
– Piccoli roditori delle foreste pluviali africane, principalmente scoiattoli del genere Funisciurus, scoiattoli arboricoli, il ratto gigante del Gambia e i ghiri
– Altri mammiferi selvatici nelle aree endemiche, ed anche alcuni primati (scimmie) ma non primario
Una questione importante dal punto di vista epidemiologico ĆØ considerare i roditori serbatoio primario, sano, non avendo la possibilitĆ di sviluppare la malattia. Questa situazione aumenta il rischio di trasmissione diretta āanimale (roditore) ā uomoā. E quanto ĆØ frequente, soprattutto nei territori e villaggi piĆ¹ remoti, il contatto delle persone locali con questi piccoli mammiferi utilizzati come alimenti, ma anche in riti tribali ed altri usi. CosƬ avviene la prima trasmissione e ne sono coinvolti soggetti di ogni etĆ .
Un recente studio ha ricostruito la ānicchia ecologica del virus Mpoxā sequenziando il DNA virale in animali e casi umani e giungendo ad identificare le foreste pluviali del bacino del Congo e della Guinea superiore e inferiore come aree di sovrapposizione ossia trasmissione tra animali e uomo. Tutto questo suggerisce che la trasmissione zoonotica, ossia la trasmissione del virus tra animali, e la diffusione esponenziale di questo al loro interno, in queste regioni forestali africane, sia alla base dellāaumento della circolazione del virus. Una nuova mutazione del MPox lo ha reso piĆ¹ diffusivo e virulento.
Il coinvolgimento degli animali domestici?
Non sembra invece che gli animali domestici, dei diversi tipi, siano colpiti dal virus Mpox. Non ĆØ neanche dimostrata la trasmissione diretta dallā uomo allā animale. Permane un rischio possibile di trasmissione da persona infetta ad animali sensibili, soprattutto roditori domestici, attraverso il contatto con materiali potenzialmente contaminati (vestiario, utensili, contatti diretti). Tutto questo favorito, nella vita quotidiana dei territori di foresta e savana ma anche nei sobborghi delle cittĆ africane, dalla convivenza, lāutilizzo e la dipendenza dagli animali, anche selvatici, aumentando il rischio di diffusione di questa ed altre malattie.
dr. Paolo Meo
specialista in clinica malattie infettive e tropicali
responsabile CESMET – Clinica del Viaggiatore