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Scheda malattia Dengue- Diagnosi e Trattamento

Scheda malattia Dengue- Diagnosi e Trattamento

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DIAGNOSI

La prima diagnosi o sospetto diagnostico ĆØ sempre clinico. I sintomi possono essere confusi con quelli del tifo esantematico da zecche (Rickettsie); della febbre da zecche del Colorado, della febbre gialla e con altre febbri emorragiche.

Il sospetto clinico per malattia da Dengue virus va considerato in tutti coloro che denunciano sintomi clinicamente compatibili e che vivono o hanno viaggiato nelle 2 settimane prima dell’esordio dei sintomi in aree endemiche per la malattia.

In chi presenta in modo acuto febbre, mal di testa, dolori muscolari e talvolta eruzioni cutanee al rientro da paesi endemici dellā€™area tropicale e subtropicale, va posto il sospetto diagnostico e prescritti esami per confermare la diagnosi.

Test diagnostici


Test RT-PCR per DENGUE VIRUS o test di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT)

Anche per Dengue virus, come per molti altri virus, il test PCR o di ā€œamplificazione degli acidi nucleiciā€ risulta essere il ā€œgold standard per la diagnosi di laboratorioā€.

Il siero su cui eseguire la PCR deve essere raccolto nellā€™individuo dal momento dellā€™insorgenza dei sintomi fino al 7Ā° giorno dopo l’esordio della malattia.

La conferma della presenza del virus puĆ² essere effettuata da un singolo campione di siero rilevando:

  • Le ā€œsequenze genomiche viraliā€ con la metodica RT-PCR
  • Lā€™ ā€antigene virale  della proteina 1 (NS1) non strutturale della capsula esterna del virus con test immunologico.

La positivitĆ  del test eseguito con le due metodiche ĆØ la conferma di laboratorio della malattia da dengue nei pazienti con una storia clinica o di viaggi effettuati in aree endemiche. La positivitĆ  ĆØ presente nei primi 7 giorni di malattia ma puĆ² perdurare, soprattutto per la NS1, fino a due settimane.

 
Test sierologici

 

I test sierologici (o da studio del siero) identificano la presenza di

  • anticorpi del tipo M (IgM) che sono presenti nella prima fase della malattia, dopo 4 / 5 giorni dalla comparsa dei sintomi.
  • Anticorpi del tipo G (IgG), presenti nelle fasi di convalescenza dalla seconda settimana in avanti, non utile per la diagnosi della fase acuta della malattia in quanto rimangono rilevabili per tutta la vita dopo un’infezione da virus dengue.

Quindi in caso di sintomi sospetti e provenienza da zone endemiche il paziente deve essere sottoposto a test molecolare o antigenico (RT-PCR o NS1) e a test sierologico per la ricerca degli anticorpi (IgM).

Tuttavia, per il fenomeno della reattivitĆ  crociata con altri flavivirus come Zika, l’interpretazione dei risultati e lā€™identificazione del virus, causa della malattia, puĆ² essere difficile.

La positivitĆ  delle IgM in un campione di siero dimostra e conferma una recente infezione da virus della dengue per le persone che si sono infettate in luoghi in cui altri flavivirus potenzialmente cross-reattivi (come Zika, West Nile, febbre gialla e virus dell’encefalite giapponese) non sono presenti.

 

Flavivirus cross-reattivi

Nelle persone provenienti o residenti in aree dove sono presenti diversi flavivirus come Zika, West Nile, febbre gialla e virus dell’encefalite giapponese ĆØ probabile che i risultati siano falsificati per il fenomeno della cross-reattivitĆ . Per questo motivo devono essere eseguiti test diagnostici sia molecolari che sierologici per la dengue per identificare il virus, causa della malattia.

Eā€™ possibile che persone vaccinate contro altri flavivirus (come la febbre gialla o l’encefalite giapponese) possono produrre anticorpi contro il flavivirus con reattivitĆ  crociata, dando risultati falsi positivi ai test diagnostici, in particolare alla presenza di IgG.

DisponibilitĆ  di test di dengue

Presso il Cesmet Clinica del viaggiatore sono disponibili i test diagnostici per la dengue (molecolari e sierologici). Per informazioni scrivi cliccando qui e lasciando i dati richiesti. Oppure telefona al numero +390639030481

Test diagnostici per dengue e campioni

Test diagnostici per dengue e campioni

Test diagnostico ā‰¤ 7 giorni dopo l’esordio dei sintomi >7 giorni dopo l’esordio dei sintomi Tipi di campioni
Test Molecolari āœ“ ā€” Siero, plasma, sangue intero, liquido cerebrospinale*
Rilevamento dell’antigene del virus dengue (NS1) āœ“ ā€” Siero
Test sierologici āœ“ āœ“ Siero, liquido cerebrospinale*
Test sui tessuti āœ“ āœ“ Tessuto fisso

* Il test del liquido cerebrospinale ĆØ raccomandato nei pazienti sospetti con manifestazioni cliniche del sistema nervoso centrale come encefalopatia e meningite asettica.

 

Fase acuta: Iniziale 1-7 giorni dopo l’esordio dei sintomi

La fase acuta della malattia da virus dengue si sviluppa nei primi 1-7 giorni dopo l’esordio dei sintomi.

Durante questo periodo, il virus della dengue ĆØ presente nel sangue o nei fluidi derivati ā€‹ā€‹dal sangue come siero o plasma.  L’RNA virale della dengue puĆ² essere rilevato con test molecolari. La proteina non strutturale NS1 ĆØ una proteina del virus della dengue che puĆ² essere rilevata con i test immunocromatografici e in immunofluorescenza.

Un risultato negativo di un test molecolare o NS1 non ĆØ definitivo nella diagnosi del virus. Per i pazienti sintomatici durante i primi 1-7 giorni di malattia, qualsiasi campione di siero deve essere testato mediante un test RT-PCR o NS1 e un test degli anticorpi IgM. L’esecuzione di test per anticorpi molecolari e IgM (o anticorpi NS1 e IgM) puĆ² rilevare piĆ¹ casi rispetto all’esecuzione di un solo test durante questo periodo di tempo e di solito consente la diagnosi con un singolo campione.

Fase di convalescenza: >7 giorni dopo l’esordio dei sintomi

Il periodo oltre i 7 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi ĆØ indicato come la fase di convalescenza della dengue. I pazienti con risultati negativi del test PCR o NS1 e test anticorpali IgM negativi dai primi 7 giorni di malattia devono sottoporsi a un test convalescente per il test degli anticorpi IgM.

Durante la fase di convalescenza, gli anticorpi IgM sono solitamente presenti e possono essere rilevati in modo affidabile da un test degli anticorpi IgM. Gli anticorpi IgM contro il virus della dengue possono rimanere rilevabili per 3 mesi o piĆ¹ dopo l’infezione.

I pazienti che hanno anticorpi IgM contro il virus della dengue rilevati nel loro campione di siero con un test per gli anticorpi IgM e che: 1) hanno un risultato NAAT o NS1 negativo nel campione della fase acuta, o 2) senza un campione della fase acuta, sono classificati come aventi un presunta, recente infezione da virus dengue.

 

Test per differenziare la dengue da altri flavivirus

Considerazioni speciali:

  • ReattivitĆ  incrociata: La reattivitĆ  crociata ĆØ una limitazione dei test sierologici per la dengue. I test sierologici per rilevare gli anticorpi contro altri flavivirus come l’encefalite giapponese, l’encefalite di St. Louis, il Nilo occidentale, la febbre gialla e i virus Zika possono reagire in modo incrociato con i virus dengue. Questa limitazione deve essere considerata per i pazienti che vivono o hanno viaggiato in aree in cui co-circolano altri flavivirus. Pertanto, un paziente con altre infezioni da flavivirus recenti o pregresse puĆ² essere positivo quando testato per rilevare gli anticorpi IgM contro il virus della dengue. Per determinare con maggiore precisione la causa dell’infezione nei pazienti IgM positivi, i campioni IgM positivi possono essere testati per anticorpi neutralizzanti specifici mediante test di neutralizzazione della riduzione della placca (PRNT) (contro i quattro sierotipi del virus dengue e altri flavivirus; tuttavia,
  • Aree con flavivirus in co-circolazione: per le persone che vivono o viaggiano in un’area con dengue, Zika e altri flavivirus endemici o in circolazione contemporaneamente, i medici dovranno ordinare test appropriati per differenziare al meglio il virus dengue da altri flavivirus e possono consultare lo stato o laboratori di sanitĆ  pubblica locale o CDC per l’orientamento.
  • Donne in gravidanza: se la paziente ĆØ incinta e sintomatica e vive o ha viaggiato in un’area a rischio di Zikatestare Zika utilizzando NAAT oltre alla dengue.

Interpretazione dei risultati dei test

  • Se un test NAAT o NS1 ĆØ positivo per la dengue, viene confermata una diagnosi di dengue in corso.
  • Se il risultato NAAT ĆØ negativo e il test per gli anticorpi IgM ĆØ positivo, la diagnosi di laboratorio ĆØ presunta infezione da virus della dengue.

 

 

 

TRATTAMENTO

Non cā€™ĆØ un trattamento specifico per la febbre da Dengue. Solo una terapia sintomatica e una sorveglianza medica attenta puĆ² risolvere i problemi e salvare la vita a molti pazienti.

 

La terapia della ā€œfebbre da dengueā€:

  • Sintomatica, ovvero attraverso lā€™utilizzo di farmaci che agiscono sui sintomi prevalenti, e non prevede farmaci eziologici ossia causali (antivirali).
    Il riposo assoluto a letto ĆØ essenziale nella fase febbrile per evitare aggravamenti nella fase di defervescenza dai sintomi. Vengono utilizzati antipiretici ed antidolorifici. Importante la somministrazione di liquidi in via infusiva per prevenire i problemi di ipovolemia e shock ed il reintegro degli elettroliti persi. In caso di persistenza febbrile e comunque per evitare lā€™insorgenza di infezioni batteriche secondarie, in particolare nelle aree di accumulo dei liquidi, puĆ² essere opportuno lā€™utilizzo di antibiotici ad ampio spettro.
  • In caso di crollo della concentrazione di piastrine, si discute da sempre sulla efficacia dei concentrati piastrinici. Anche lā€™utilizzo di terapia cortisonica che per alcuni puĆ² aiutare la ripresa della parte corpuscolata mancante non trova conferme nella pratica clinica. .
    Il superamento della malattia, dopo la prima fase febbrile di 5 giorni, avviene generalmente in due settimane.
  • La sorveglianza medica ĆØ essenziale per identificare prematuramente i segni che possono indirizzare alla diagnosi di DHF.
  • Non esistono farmaci antivirali specifici per la cura del virus della dengue.

La terapia di supporto prevede lā€™utilizzo di farmaci antifebbrili, quale il paracetamolo e antidolorifici, scelti tra i FANS privi di proprietĆ  anticoagulanti. Assolutamente da evitare l’aspirina (acido acetilsalicilico) e tutti i farmaci contenenti acetilati a causa delle loro proprietĆ  anticoagulanti
I pazienti infettati dal virus, febbrili nella fase acuta, dovrebbero adottare criteri preventivi per evitare le punture di zanzare Aedes, che con questo pasto ematico si infettano ed amplificano ad altri individui, lā€™infezione.

 La Febbre da virus Dengue durante la gravidanza

I dati della bibliografia tengono conto degli esiti sanitari della dengue in gravidanza e degli effetti dell’infezione materna sul feto nei mesi di gestazioni.

  • E’ possibile il verificarsi di una infezione perinatale e l’infezione trasmessa dalle zanzare alla mamma “peripartum” puĆ² aumentare la probabilitĆ  di “infezione sintomatica” nel neonato.
  • Dei casi di “trasmissione perinatale” descritti in letteratura internazionale “tutti hanno sviluppato trombocitopenia”.  La maggior parte dei neonati aveva evidenziato “ascite o versamenti pleurici” e la febbre ĆØ stata una costante. Quasi il 40% dei piccoli manifestava emorragia e 1 su 4 aveva ipotensione.
  • I neonati con infezione perinatale in genere si ammalano durante la prima settimana di vita.
  • Il passaggio placentare di “IgG materne contro il virus della dengue” (da una precedente infezione materna) puĆ² aumentare il rischio di “dengue grave tra i bambini infettati a 6-12 mesi di etĆ ”, quando l’effetto protettivo di questi anticorpi diminuisce.

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