Dall’ allarme Febbre Gialla che sta colpendo lāAngola (compresa la capitale Luanda dove sono stati denunciati diversi casi, una delle peggiori epidemie mai verificatasi in Africa negli ultimi decenni) ci giunge una volta ancora un insegnamento che non riusciamo a comprendere: ogni volta che si abbassa la guardia sulle malattie, ogni volta che diminuiscono i livelli di controllo del territorio e che diminuiscono le coperture vaccinali, i microrganismi rialzano la testa.
La lotta alle zanzare Aedes, ovunque nel mondo, ma per quel che ci interesse, la lotta alla zanzare tigre nel bacino del mediterraneo, vuol dire allontanare il rischio di importare malattie esotiche che sembrano lontane ma sono sempre piĆ¹ dietro lāangolo.
Prendiamo spunto da una intervista che il Prof. Massimo Andreoni, primario di malattie infettive di Tor Vergata, ha concesso ai microfoni della trasmissione āGenetica oggiā, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dellāUniversitĆ NiccolĆ² Cusano per esprimere alcune considerazioni sulle questioni trattate:
Prendiamo spunto da una intervista che il Prof. Massimo Andreoni, primario di malattie infettive di Tor Vergata, ha concesso ai microfoni della trasmissione āGenetica oggiā, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dellāUniversitĆ NiccolĆ² Cusano per esprimere alcune considerazioni sulle questioni trattate:
āRispetto a Zika, la Febbre Gialla ĆØ una malattia molto piĆ¹ grave, spiega Andreoni, ha infatti una mortalitĆ alta, che arriva al 10-20% e colpisce persone sane. Per lāItalia ĆØ un problema legato al fatto che la zanzara vettore del virus ĆØ presente anche qui. Se arrivano persone malate in Italia e la zanzara dovesse pungerle, potenzialmente si potrebbe aprire un focolaio di Febbre Gialla anche in Italia. Esistono diverse decine di migliaia di casi nel mondoā.
Da quando la zanzara tigre nostrana, ossia la zanzara del tipo Aedes albopictus, ĆØ arrivata in Italia ed in Europa (attraverso il trasporto di copertoni nei containers giunti da alcuni paesi orientali, ed ha conquistato progressivamente territori sempre piĆ¹ vasti prendendo il posto della innocua e piĆ¹ socievole zanzara del tipo Culex), il timore dellāinsorgenza di epidemie piĆ¹ o meno gravi di malattie presenti in altri continenti e ancora non diffusesi nel nostro paese, si ĆØ impossessata della comunitĆ scientifica e nella opinione pubblica in Italia e nella UE.
Dengue e Chikungunya, le febbri virali esotiche, lāincubo di tanti turisti in partenza per lāAsia e lāAmerica Latina, sono diventate due malattie infettive a cui le sanitĆ pubbliche dei paesi europei guardano con grande attenzione.
A queste si ĆØ aggiunto il Virus Zika, che tanto rumore ha fatto negli ultimi mesi.
Ora ĆØ il virus della Febbre Gialla a mettere paura nel bacino del mediterraneo.
Ipotesi lontane, un tempo considerate impossibili, ma che negli anni lentamente sono diventate realtĆ possibili con la comparsa di piccoli focolai in diversi paesi rivieraschi quali Francia e Spagna, Italia e Grecia ed anche diversi paesi Balcanici.
Le piccole epidemie di dengue in Francia e Spagna hanno fatto rumore e la piĆ¹ grande epidemia di Chikungunya in Italia, nella bassa Romagna ĆØ stata osservata in tutto il mondo.
Casi e situazioni, per fortuna, sempre controllate e neutralizzate dai servizi di igiene pubblica. Ma la zanzara tigre, vettore ipotetico di tante malattie, resta e si rafforza nel territorio e in tutto il bacino del mediterraneo.Ā
A queste si ĆØ aggiunto il Virus Zika, che tanto rumore ha fatto negli ultimi mesi.
Ora ĆØ il virus della Febbre Gialla a mettere paura nel bacino del mediterraneo.
Ipotesi lontane, un tempo considerate impossibili, ma che negli anni lentamente sono diventate realtĆ possibili con la comparsa di piccoli focolai in diversi paesi rivieraschi quali Francia e Spagna, Italia e Grecia ed anche diversi paesi Balcanici.
Le piccole epidemie di dengue in Francia e Spagna hanno fatto rumore e la piĆ¹ grande epidemia di Chikungunya in Italia, nella bassa Romagna ĆØ stata osservata in tutto il mondo.
Casi e situazioni, per fortuna, sempre controllate e neutralizzate dai servizi di igiene pubblica. Ma la zanzara tigre, vettore ipotetico di tante malattie, resta e si rafforza nel territorio e in tutto il bacino del mediterraneo.Ā
Che ci sia la possibilitĆ di un innesco e di una diffusione di focolai di Arbovirosi, di diversi tipi di febbri tropicali, di malattie come la malaria, trasmessa da zanzare del tipo Anopheles, non ĆØ evento improbabile ma sempre piĆ¹ possibile. Occorrono condizioni particolari come la presenza dei vettori in quantitĆ sufficienti, un numero sufficiente di zanzare infette con il microrganismo, un numero adeguato di soggetti portatori del virus o dei parassiti per far innescare la trasmissione da uomo ad uomo in un area o territorio dove prima non esisteva.
Ed i cambiamenti del clima non fanno che facilitare la tropicalizzazione della nostra area mediterranea.
Sappiamo anche bene che la globalizzazione, i flussi migratori, la libera circolazione di merci e di mezzi di trasporto hanno reso contigue aree e territori un tempo infinitamente distanti, aree dove sono presenti tante malattie a noi sconosciute. E lāipotesi del contagio per contiguitĆ e per trasporto diventa sempre piĆ¹ possibile.Ā
Ed i cambiamenti del clima non fanno che facilitare la tropicalizzazione della nostra area mediterranea.
Sappiamo anche bene che la globalizzazione, i flussi migratori, la libera circolazione di merci e di mezzi di trasporto hanno reso contigue aree e territori un tempo infinitamente distanti, aree dove sono presenti tante malattie a noi sconosciute. E lāipotesi del contagio per contiguitĆ e per trasporto diventa sempre piĆ¹ possibile.Ā
Per capire il fenomeno voglio ricordare alcuni esempi concreti come lāisola di Zanzibar dove la dengue ĆØ arrivata per contiguitĆ con le centinaia di imbarcazioni che giornalmente fanno la spola dal continente infetto dal virus. La cittĆ di Addis Abeba (Etiopia) dove la malaria si presenta ed ĆØ presente, al contrario di quanto si pensi per contiguitĆ , ossia per le migliaia di automezzi che giornalmente giungono da tutta l’Etiopia, e gli esempi di questo tipo sarebbero infiniti.
Le aree tropicali, le zone di elevata epidemia, sono oramai contigue alle nostre latitudini con clima sempre piĆ¹ tropicalizzato. Oggi tutto ĆØ possibile.
Le aree tropicali, le zone di elevata epidemia, sono oramai contigue alle nostre latitudini con clima sempre piĆ¹ tropicalizzato. Oggi tutto ĆØ possibile.
Eā necessario attuare un drastico controllo del territorio, delle cittĆ e delle campagne, da parte delle autoritĆ sanitarie per evitare la diffusione possibile di queste malattie trasportate da insetti.
Ma ancora piĆ¹ spetta a ciascuno di noi comportarsi correttamente nella vita di tutti i giorni.
La pulizia ĆØ il primo livello di sicurezza. Tenere pulito il proprio ambiente e le zone limitrofi alla propria abitazione ĆØ dovere civico di tutti ma anche sanitario.
Attenzione particolare va fatta alle raccolte di acqua. Le piccole raccolte sono le piĆ¹ pericolose. Vasi, sottovasi, contenitori nei propri giardini ma anche nel suolo pubblico.
Impariamo a guardarci intorno, impariamo ad essere piĆ¹ civili e puliti ed attenti nei nostri comportamenti.
Con queste semplici attenzioni eviteremo rischi che sono in aumento molto spesso a causa della nostra disattenzione e diseducazione.
Mantenere pulito lāambiente, considerare i luoghi che frequentiamo e di passaggio parte del patrimonio comune e quindi di ciascuno di noi ĆØ la chiave di volta per iniziare una opera di prevenzione delle malattie che si stanno diffondendo e stanno rialzando la testa.
La lotta alle puntura alle zanzare con prodotti utilizzati molto in questi paesi, quale lāolio di Neem, per la lotta alla zanzara Aedes, ma anche Anopheles, lo affronteremo in un prossimo articolo.
Ma ancora piĆ¹ spetta a ciascuno di noi comportarsi correttamente nella vita di tutti i giorni.
La pulizia ĆØ il primo livello di sicurezza. Tenere pulito il proprio ambiente e le zone limitrofi alla propria abitazione ĆØ dovere civico di tutti ma anche sanitario.
Attenzione particolare va fatta alle raccolte di acqua. Le piccole raccolte sono le piĆ¹ pericolose. Vasi, sottovasi, contenitori nei propri giardini ma anche nel suolo pubblico.
Impariamo a guardarci intorno, impariamo ad essere piĆ¹ civili e puliti ed attenti nei nostri comportamenti.
Con queste semplici attenzioni eviteremo rischi che sono in aumento molto spesso a causa della nostra disattenzione e diseducazione.
Mantenere pulito lāambiente, considerare i luoghi che frequentiamo e di passaggio parte del patrimonio comune e quindi di ciascuno di noi ĆØ la chiave di volta per iniziare una opera di prevenzione delle malattie che si stanno diffondendo e stanno rialzando la testa.
La lotta alle puntura alle zanzare con prodotti utilizzati molto in questi paesi, quale lāolio di Neem, per la lotta alla zanzara Aedes, ma anche Anopheles, lo affronteremo in un prossimo articolo.
Dott. Paolo Meo