Influenza propriamente detta

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INFLUENZA (propriamente detta)  stagione 2022/23

L’influenza (s.g.) è una malattia infettiva virale, acuta, respiratoria, causata da un virus ad RNA, un “myxovirus” (virus influenzali), che infetta le cellule delle vie aeree superiori (naso, gola, faringe e laringe) ed utilizza i sistemi interni cellulari per riprodursi in milioni di copie (virus figli). L’influenza vera e propria (s.g.) è una malattia specifica, causata da virus della famiglia degli orthomyxoviridae, e si può manifestare in modo anche grave. Sono 3 i tipi di orthomyxovirus che infettano l’uomo: Tipo A, Tipo B e Tipo C.
Le altre forme virali o batteriche, molto frequenti, tipiche della stagione autunnale/invernale, chiamate “influenza”, perché presentano localizzazioni e sintomi simili all’influenza vera e propria, non rispondono all’azione protettiva del vaccino antinfluenzale in quanto sono causate da altri tipi di microrganismi.
Tra i virus che possono causare sintomi simil influenzali ricordiamo gli adenovirus, i rhinovirus, il virus sinciziale respiratorio, i coronavirus ed altri tipi di virus e batteri.

 

SINTOMI

I sintomi tipici dell’influenza si manifestano con: (1) febbre alta improvvisa; (2) cefalea; (3) faringodinia (mal di gola); (4) tosse più secca che produttiva; (5) rinorrea (raffreddore); (6) dolori muscolari ed articolari; (7) malessere generale.

Altri sintomi includono: (a) brividi; (b) perdita di appetito; (c) nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. Questi sintomi sono più difficili negli adulti.

Tra le complicanze, talvolta gravi, il coinvolgimento delle vie aeree inferiori con  la comparsa di “polmonite virale primitiva”; le “polmoniti batteriche secondarie”; l’infezione dei seni paranasali; l’ aggravamento dei sintomi negli asmatici e nei cardiopatici.

I sintomi, generalmente acuti ed improvvisi, si manifestano dopo 2/4 giorni dall’avvenuto contagio. La guarigione avviene tra 7/10 giorni e la malattia si autolimita; Occorre che alcuni soggetti appartenenti a categorie considerate deboli facciano particolare attenzione a questo virus.  I soggetti sopra i 65 anni di età ed i bambini piccoli; i soggetti adulti che soffrono di malattie croniche debilitanti possono sviluppare complicanze anche gravi o peggioramento dei loro sintomi di base;
Queste categorie dovrebbero effettuare la loro vaccinazione antinfluenzale.

 

COMPLICANZE

Oltre ai sintomi descritti possono manifestarsi complicanze dovute a: (a) polmoniti secondarie di tipo batterico (per cui è necessaria una copertura antibiotica anche preventiva soprattutto nei soggetti più a rischio); (b) disidratazione, per la maggiore traspirazione o perdita di liquidi; (c) peggioramento di malattie preesistenti quali il diabete, malattie di tipo immunitario, malattie di tipo cardiovascolare e respiratorio cronico, (d) otiti nei bambini.
Donne incinte e bambini molto piccoli sono a maggior rischio di effetti collaterali e complicanze da virus. Per questo motivo costituiscono una categoria a cui proporre la vaccinazione antinfluenzale fin dall’inizio della stagione;

Frequenti le complicanze nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età.

 

TRASMISSIONE

La trasmissione avviene per via aerea, attraverso le goccioline di saliva (goccioline di Flugge) e le secrezioni respiratorie.

  • Via aerea respiratoria (tosse, starnuti, parlata a distanza molto ravvicinata);
  • Per contatto (dispersione delle goccioline e secrezioni su oggetti e superfici).

 

PREVENZIONE

Questi sono i comportamenti raccomandati per evitare o diminuire il rischio di contagio.

  • lavare frequentemente le mani con acqua e sapone;
  • non toccare con le mani contaminate occhi, naso e bocca;
  • coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce;
  • evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa;
  • aerare regolarmente le stanze dove si soggiorna;
  • i soggetti particolarmente a rischio farebbero bene ad utilizzare le mascherine che abbattono la possibilità di contagio;

Sono gli stessi comportamenti che vanno adottati per evitare l’infezione del Covid-19. Questo è il motivo per cui negli anni del lockdown o della attenzione al SARS-CoV-2, la presenza di influenza si è notevolmente ridotta;

 

TEMPI DI CONTAGIOSITA’

 

Una persona che viene a contatto con il virus ed infetta, può diventare contagiosa già uno/due giorni prima dell’insorgenza dei sintomi e può trasmettere il virus fino a sette giorni dopo l’inizio della malattia. I bambini ed i soggetti immunodepressi sono contagiosi anche più a lungo.

Il contagio avviene tipicamente attraverso le vie aeree, per cui una donna che allatta può contagiare il suo bambino con la saliva, per questo motivo è raccomandato l’utilizzo della mascherina per evitare di contagio;

dr. Paolo Meo
medico infettivologo

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