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Emergenza Botulismo in Italia: sale a quattro il bilancio delle vittime tra Sardegna e Calabria. Quali certezze nelle nostre conserve

Emergenza Botulismo in Italia: sale a quattro il bilancio delle vittime tra Sardegna e Calabria. Quali certezze nelle nostre conserve

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SITUAZIONE DEL BOTULINO IN ITALIA AL 20 AGOSTO 2025

Anche quest’anno l’Italia è tra le prime nazioni in Europa ad affrontare una grave emergenza sanitaria da intossicazione botulinica che, nel 2025, ha già causato quattro decessi e decine di ricoveri tra Sardegna e Calabria. Il bilancio tragico, aggiornato al 20 agosto 2025, ha visto l’ultima vittima ieri sera: Valeria Sollai, 62 anni, cuoca, deceduta al Policlinico di Monserrato dopo oltre due settimane di ricovero in terapia intensiva.
Secondo decesso in Sardegna e situazione dei ricoveri
La scomparsa di Valeria Sollai rappresenta il secondo decesso nell’isola legato al focolaio di botulismo alla Fiesta Latina di fine luglio a Monserrato, nella città metropolitana di Cagliari, dove la donna aveva consumato pietanze a base di guacamole contaminato dalla tossina botulinica.
Il primo decesso in Sardegna, la giovane Roberta Pitzalis di 36 anni, è avvenuto l’8 agosto all’ospedale Businco di Cagliari. L’autopsia ha confermato l’intossicazione botulinica, complicata da una polmonite emorragica legata all’intubazione.
Al 20 agosto rimangono ricoverati in Sardegna una ragazza di 14 anni al Policlinico di Monserrato e un bambino di 11 anni trasferito al Gemelli di Roma. Il ragazzo, inizialmente in condizioni critiche, migliora costantemente, anche se i medici avvertono che la ripresa sarà lunga. Altri quattro pazienti sono stati dimessi dall’ospedale Brotzu di Cagliari.

La situazione in Calabria

Il focolaio calabrese, uguale per numero di vittime, ad oggi, è sicuramente più grave per quanto riguarda i ricoverati. Sono 18 le persone che tra domenica 3 e martedì 5 agosto hanno consumato panini con salsiccia e friarielli, ossia cime di rapa, presso un venditore ambulante a Diamante, in provincia di Cosenza.
Due le vittime della tossina killer, Luigi di Sarno, 52 anni di Cercola (Napoli), e Tamara D’Acunto, 45 anni. Al 20 agosto, sono ancora ricoverati ben 15 pazienti all’ospedale Annunziata di Cosenza: di cui 5 in terapia intensiva, 3 in pediatria e 7 nei reparti di area medica.

Le Indagini
La Procura di Cagliari ha iscritto nel registro degli indagati Christian Gustavo Vincenti, titolare del chiosco dove sono stati consumati i prodotti contaminati alla Fiesta Latina. Con il secondo decesso, l’indagine si configura ora per duplice omicidio colposo. Il mancato controllo ed attenzione al cibo distribuito costituisce una colpa grave in chi distribuisce alimenti;
La Procura di Paola invece ha aperto un’inchiesta più ampia, iscrivendo nel registro degli indagati dieci persone: l’ambulante distributore del cibo, tre responsabili delle ditte produttrici del prodotto contaminato, e sei medici di due strutture sanitarie del cosentino.
I sei medici sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Paola con l’ipotesi che non abbiano fornito una diagnosi tempestiva ai pazienti vittime di botulismo, in particolare a Luigi di Sarno e Tamara D’Acunto, deceduti dopo l’intossicazione.
Le ipotesi di reato per le 10 persone indagate includono omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Le indagini si concentrano sia sulle modalità di conservazione e somministrazione dell’alimento contaminato (panini con salsiccia e cime di rapa acquistati da un ambulante) sia sulla possibile mancata tempestività nella diagnosi clinica. Le autopsie sui due deceduti sono state completate.

Il Botulismo in Italia: Un vecchio problema di Salute Pubblica
Sembra incredibile ma l’Italia detiene il primato europeo per incidenza di botulismo alimentare. Nel 2023 sono stati denunciati 36 casi confermati, di botulino, il numero più alto in Europa, seguito da Francia (15), Romania e Spagna (14 ciascuna).
Dal 2001 al 2024 sono stati segnalati 1.276 casi clinici sospetti, di cui 574 confermati in laboratorio. Numeri particolarmente elevati se si pensa che derivano da una cattiva conservazione di cibi preparati in particolare in casa.
Il 91,6% dei casi è di origine alimentare, principalmente legato al consumo di conserve casalinghe. Il tasso di letalità è diminuito negli anni, passando dal 3,8% del periodo 2001-2011 al 2,6% del 2012-2024, questo per maggiori controlli attuati sui cibi conservati.

Le Regioni Più a Rischio
Secondo il Centro nazionale di riferimento per il botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità, le regioni con maggiore incidenza sono Campania, Puglia, Sicilia e Lazio. Questa concentrazione al Centro-Sud è attribuita alla tradizione conserviera più radicata rispetto al Nord Italia.
Fabrizio Anniballi, responsabile del Centro di riferimento nazionale per il botulino in una intervista spiega che: “Una delle ragioni principali di questa alta incidenza risiede nella tradizione conserviera ancora molto radicata nel Paese. L’Italia è famosa per i suoi metodi tradizionali di conservazione degli alimenti, tramandati di generazione in generazione.”
Per queste situazioni esiste una “scorta strategica nazionale di Antidoti e farmaci (SNAF)” che viene utilizzata nelle emergenze attraverso la distribuzione di fiale di antitossina botulinica attraverso una rete che coinvolge il Deposito CRI Militare di Cagliari, la Marina Militare di Taranto, la Guardia Costiera di Napoli e gli ospedali San Camillo Forlanini.

Che cosa è il Botulismo e come si manifesta
Il botulismo è una pericolosa sindrome causata dalle tossine del Clostridium botulinum, batterio che cresce in condizioni di anaerobiosi (assenza di ossigeno) negli alimenti conservati male, alimenti poco acidi. La tossina botulinica è considerata uno dei veleni più potenti al mondo.
I sintomi dell’avvelenamento da questa tossina si possono manifestare molto rapidamente, già dopo 6 ore dall’assunzione dei cibi contaminati fino ad una settimana dopo il consumo di cibo e includono:
Nausea e vomito;
• Diplopia (visione doppia);
• Midriasi bilaterale (dilatazione pupillare);
• Ptosi palpebrale (abbassamento delle palpebre)
• Difficoltà di parola e deglutizione;
• Secchezza delle fauci;
• Stitichezza;
• Paralisi muscolare progressiva;
• Difficoltà respiratoria;
• la respirazione può essere compromessa, rendendo necessaria l’intubazione.

Prevenzione e Raccomandazioni
quali comportamenti occorre adottare per prevenire l’intossicazione:

chi produce le conserve deve:
• Sterilizzare accuratamente i vasetti ed anche le conserve;
• Rispettare le norme igieniche durante la preparazione e la conservazione;
• Eliminare contenitori di conserve con coperchi gonfi, maleodoranti o con presenza di muffa;
• Eliminare alimenti con odori, sapori o aspetto alterato;

• i consumatori devono
• acquistare prodotti con etichette e tracciabilità chiare;
• acquistare e consumere prodotti preparati in stabilimenti registrati e controllati;
• cuocere sempre gli alimenti conservati secondo regole indicate;
• evitare di consumare prodotti inscatolati scaduti o mal conservati;
• fare attenzione ai cibi venduti durante feste o da ambulanti

• comportamenti in caso di sintomi
• Recarsi immediatamente al pronto soccorso;
• Informare con dovizia di particolari cibi consumati e tempi di ingestione;
• Ricordare che il trattamento tempestivo riduce notevolmente il rischio di complicazioni;
• La mortalità si riduce drasticamente per somministrazioni di antidoti immediate;

Difatti un intervento tempestivo riduce le conseguenze dell’avvelenamento in quanto l’antidoto “anti tossinico del botulino” è efficace solo nelle fasi iniziali, quando la tossina è ancora nel circolo sanguigno”. Occorre ricordare che la “tossina botulinica” è invisibile non altera il sapore del cibo.

Prevenzione e sicurezza alimentare. I cibi sicuri
Conoscere i corretti metodi di conservazione alimentare e i rischi di avvelenamento legati al consumo di prodotti di dubbia provenienza, riduce drasticamente il rischio di botulismo.
Conserve Alimentari: Quali sono le più pericolose e quali quelle sicure?
quali sono le conserve a maggior rischio di botulismo
Le conserve alimentari preparate in casa presentano i maggiori rischi di contaminazione da tossina botulinica. Sono le conserve non acide, dove la tossina botulinica può svilupparsi più facilmente. Occorre fare attenzione alle:
• Olive conservate in acqua;
• Funghi sott’olio;
• Cime di rapa (come friarielli o broccoli) in olio o acqua;
• Carni e prodotti derivati, in particolare insaccati, carne di suino, prodotti essiccati o affumicati, preparazioni crude o poco cotte;
• Conserve di pesce, soprattutto tonno sott’olio o in scatola, pesce affumicato o salato;
• Conserve di vegetali in acqua o salamoia, che non sono sufficientemente acidificate;
• Alimenti confezionati sottovuoto, sia carne che verdure;
• Prodotti lattiero-caseari freschi come mascarpone;
• Miele (in particolare per bambini sotto 1 anno);

Quindi per ricapitolare le conserve vegetali “non acide” (es. melanzane, funghi, broccoli, olive, peperoni) e quelle preparate senza aggiunta sufficiente di aceto o sale sono le più pericolose se non correttamente preparate e conservate in luogo fresco e asciutto, e per periodi non eccessivamente lunghi.

quali sono le conserve considerate sicure:
sono considerati sicuri i cibi conservati:
• Sott’aceto (metà acqua, metà aceto) oppure trattati con succo di limone;
• Passate di pomodoro, marmellate, composte di frutta e cibi in salamoia;
• Prodotti industriali con procedura certificata di sterilizzazione o pastorizzazione (autoclave industriale a 121°C);
• Alimenti conservati in modo da mantenere acidità pH inferiore a 4,6, che inibisce la crescita del botulino:
Ricordarsi che le marmellate e le composte di frutta sono considerate sicure grazie all’alto contenuto di zucchero e di acidità. Anche gli ortaggi conservati sotto aceto o salamoia e con corretta pastorizzazione sono sicuri.

Raccomandazioni Fondamentali
• I prodotti industriali sono generalmente sicuri per la standardizzazione dei processi;
• Le conserve domestiche sono sicure solo se si rispettano scrupolosamente le tecniche di sterilizzazione, “acidificazione” e se si utilizza adeguato quantitativo di aceto, limone o di sale o di zucchero.
• Evitare conserve fatte in casa con ricette realizzate “ad occhio” o poco documentate;
• Evitare conserve sott’olio o sottovuoto che presentano alterazioni come vasetti gonfi, con odore strano, con presenza di muffa.
• Consumare le conserve entro i periodi considerati sicuri, generalmente 6 mesi, massimo 1 anno;

Ricorda che un alimento è a rischio botulismo se contiene spore e trova le condizioni ideali per la loro germinazione: assenza di ossigeno, poca acidità, temperatura ambiente elevata.
In caso di dubbio sulla provenienza o preparazione della conserva, è preferibile non consumarla.

Autore
dr. Paolo Meo
direttore Polo Viaggi Artemisia – Cesmet
specialista in malattie infettive e tropicali

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