La situazione della Chikungunya in Italia nel 2025 è sotto controllo, ma monitorata con attenzione dalle autorità sanitarie. I dati aggiornati al 12 agosto 2025 indicano quanto segue:
• Sono stati registrati 43 casi confermati di Chikungunya dall’inizio dell’anno.
– 36 casi sono importati (persone tornate da viaggi in aree endemiche).
– 7 casi sono autoctoni (ossia con trasmissione avvenuta in Italia).
• La maggior parte dei casi si concentra nel nord e nel centro Italia, ma si sono verificati episodi autoctoni in alcune Regioni, in particolare Emilia-Romagna.epicentro.iss+2
• Non sono stati riportati decessi associati.
• L’età mediana dei casi è di 48 anni, con una lieve prevalenza nel sesso maschile.
Le autorità sanitarie, tra cui l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute, continuano a monitorare la diffusione tramite bollettini e piani di sorveglianza specifici.
Considerazioni generali:
• La Chikungunya in Italia non è considerata endemica: alcuni focolai autoctoni si verificano grazie alla presenza della zanzara Aedes albopictus (“zanzara tigre”), ma la larga maggioranza dei casi è legata a viaggi all’estero
• A livello europeo sono previsti possibili aumenti di casi, in relazione al clima e alle nuove dinamiche di viaggio.
• I sintomi più comuni restano febbre alta e forti dolori articolari, con un decorso generalmente benigno.
Non è motivo di allarme, ma è importante adottare precauzioni contro le punture di zanzara durante la stagione estiva e se si viaggia in zone dove il virus è endemico
La mappa (da ECDC) mostra anche le localizzazioni dei casi autoctoni in Francia, dove il totale dall’inizio dell’anno arriva a 111 casi.
Nella tabella che segue (da ECDC) i dettagli relativi ai casi in Italia