La meningite da meningococco ĆØ un vero flagello che colpisce molto spesso i bambini in etĆ scolare. Si puĆ² presentare oltre che nella classica forma nella quale colpisce il sistema nervoso centrale, che puĆ² avere un decorso breve e tragico, anche nella forma settica, caratterizzata dalle tipiche macchie emorragiche sulla pelle, non meno letale e rapida purtroppo. PuĆ² essere trattabile con gli antibiotici giusti, a patto che vengano somministrati tempestivamente, sotto controllo medico.
Il vaccino
La buona notizia ĆØ arrivata in parte tre decenni fa. Era stato infatti introdotto in commercio un efficace vaccino. La profilassi di questa malattia faceva un importante passo in avanti e chi era sottoposto a questa vaccinazione ĆØ stato sufficientemente protetto. Il problema perĆ² era che il meningococco ĆØ costituito da una famiglia di ceppi diversi, i cosiddetti sierogruppi, che danno luogo a immunitĆ diverse, che non sono sovrapponibili. Pertanto chi ĆØ immune ad un sierogruppo non lo ĆØ se la malattia ĆØ provocata da un sierogruppo differente. I sierogruppi coinvolti in questo primo tentativo di immunizzazione si chiamano: A,C, W135 e Y. Restava escluso dalla protezione il sierogruppo B. Il quale per altro almeno nel nostro Paese, come nel resto dellāOccidente, ĆØ quello che capita piĆ¹ di frequente. A dire il vero anche il C ĆØ piuttosto rappresentato e da luogo a numerosi casi, almeno il 30-40% del totale, ma il restante 50-60% ĆØ dovuto appunto al B. Un vero Killer. La ragione per la quale non era stato prodotto un vaccino risiedeva nella ampia variabilitĆ della capsula che determina nellāospite una risposta anticorpale diversa e impedisce quindi la formazione di unāimmunitĆ valida universalmente.
Il vaccino contro la meningite B
La copertura per il sierogruppo B ĆØ possibile tramite il vaccino chiamato BexseroĀ®. Questo vaccino ĆØ stato concepito in Italia. I ricercatori Novartis di Siena, per realizzare questo vaccino, hanno infatti messo a punto un approccio innovativo, chiamato “reverse vaccinology”. Hanno dapprima decodificato l’intera mappatura genetica di un ceppo patogeno appartenente al sierogruppo B, scoprendo 600 nuove proteine, e riproducendole tramite l’ingegneria genetica al fine di praticare ulteriori indagini, in quanto tutti antigeni potenziali. Nessun singolo antigene da solo infatti potrebbe proteggere contro la diversitĆ espressa dai ceppi di MenB, spiegando la resistenza del sierogruppo alle difese immunitarie, o meglio la scarsa immunogenicitĆ . Successivamente gli investigatori hanno trovato una combinazione di antigeni risultata essenziale per la sopravvivenza del batterio, la funzione, e la capacitĆ di causare infezioni, riscontrabile nella maggior parte dei ceppi di MenB in circolazione a livello mondiale.
I quattro antigeni identificati e utilizzati in Bexsero sono:
- Adesina Neisserica A, (neisserial adhesin A: NadA)
- Proteina di legame del fattore H (factor H-binding protein: fHBP)
- Antigene legante eparina Neisserica, (neisserial heparin-binding antigen: NHBA)
- Por A
Successivamente ĆØ stata fatta un’amplissima ricerca per identificare con metodiche di ingegneria genetica i fattori comuni ai diversi ceppi, 85 nella fattispecie, che provocavano le infezioni. In altri termini si ĆØ proceduto nella ricerca del numero minimo di varianti antigeniche sufficienti a determinare una risposta immunitaria efficace.
Test clinici
Dopo aver ottenuto un prodotto vaccinico ottimale, si ĆØ provveduto a sperimentarlo in una serie di trial in tre fasi. La prima allo scopo di determinare la sicurezza, gli effetti tossici, gli effetti metabolici e farmacologici in un ristretto numero di individui. Nella fase II si sono verificati gli effetti collaterali, i rischi associati e la immunogenicitĆ . Nella fase III, su un numero di vaccinati molto ampio, si ĆØ indagato sul manifestarsi dellāeffetto clinico desiderato, cioĆØ la protezione, in relazione allāesposizione al rischio di acquisire lāinfezione da MenB. Il vaccino, sottoposto a verifica nel quadro di una serie di studi clinici in popolazioni di bambini, che dopo vaccinazione risultavano protetti, ĆØ senzāaltro efficace e non ha dato luogo a fenomeni di tossicitĆ e gli effetti collaterali sono stati di scarso rilievo.
Commercializzazione
BexseroĀ® ĆØ stato in fase di sviluppo per circa 20 anni. L’Unione europea ha dato l’approvazione alla commercializzazione del vaccino meningite meno di una settimana dopo i favorevoli risultati pubblicati sul Lancet dello studio di Vesikari di fase III presentati per la prima volta nel 2010 in occasione della diciassettesima Conferenza Internazionale sulla Neisseria. Basandosi sulla metodica chiamata āretro o reverse vaccinologyā, Rappuoli spera che si possano in un vicino futuro realizzare vaccini diretti magari contro lāHIV, o la malaria o tanti altri flagelli.
Sembra che nel mondo la macchina della ricerca non si sia arrestata e continui a produrre benefici rimedi e duraturi per il genere umano.
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