Test sierologico per la diagnosi di COVID-19,gli anticorpi IgM e IgG verso SARS-CoV-2

Test sierologico per la diagnosi di COVID-19,gli anticorpi IgM e IgG verso SARS-CoV-2

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Il test sierologico per la diagnosi di COVID-19, effettuato mediante sangue, (1) test sierologico rapido qualitativo con goccia sul dito, oppure (2) test sierologico ELISA – CLIA quantitativo (numerico) con prelievo di sangue venoso; (caratteristiche: specificità: 99.5%; sensibilità 90.4%; accuratezza 97.6%), è l’esame standard per individuare gli anticorpi IgM e IgG contro SARS-CoV-2, ossia le immunoglobuline prodotte dall’organismo per neutralizzare il virus.

      Dove fare il test
Presso il Centro Medico Cesmet Clinica del Viaggiatore – Etimedica, specializzato in malattie infettive e tropicali, ufficialmente riconosciuto dalla Regione Lazio, si effettuano i due diversi test sierologici, sia il qualitativo rapido, con risposta a vista, sia il quantitativo in CLIA, con risposta a 48 ore.

Indicazioni
Il test SIEROLOGICO per SARS-CoV-2 è strumento diagnostico: (1) per determinare la risposta anticorpale della persona durante l’evolversi della malattia e consentire al medico di valutare lo stato clinico; (2) per determinare nel sano o in una popolazione la resistenza o la sensibilità della persona all’infezione da COVID-19. Infatti, la determinazione della presenza di anticorpi M o G verso SARS-CoV-2 identifica l’avvenuto contagio, l’infezione e la successiva risposta anticorpale nei confronti del virus del COVID-19.

Il test sierologico ha la funzione di:
Valutare (1) la risposta anticorpale iniziale (IgM); (2) quella successiva e duratura (IgG) della persona affetta da COVID;
Valutare lo stato di resistenza o sensibilità a SARS-CoV-2 in comunità considerate a maggiore rischio di diffusione quali, scuole, aziende, comunità religiose, altre aggregazioni di persone. Anche la valutazione della produzione anticorpale nelle famiglie ha il suo significato.

Interpretazione dei risultati
In caso di positività delle IgM: Gli anticorpi IgM, prodotti dai linfociti tipo B (CD19+) costituiscono le difese anticorpali specifiche “rapide” che si presentano durante la fase avanzate dei sintomi della malattia COVID-19. Si evidenziano tra gli 8 e i 12 giorni dal primo contatto con il virus e possono durare da 8/10 giorni ad oltre 3 mesi dalla loro insorgenza. Rappresentano l’evolvere del sistema difensivo iniziato dalla 2° /3° giornata con l’attivazione dei sistemi cellulari linfocitari e dopo alcuni giorni dall’insorgere dei primi sintomi di malattia. Questi meccanismi hanno la funzione di proteggere il nostro organismo e sconfiggere il virus, per poi continuare a rafforzare le difese producendo gli anticorpi.
Mentre i linfociti di tipo T e gli altri tipi di cellule difensive costituiscono le prime vere truppe di assalto contro i microbi, compreso il SARS-COV2. gli anticorpi M (IgM), sono da considerare ulteriori armi di contenimento del virus, non molto potenti, ma sicuramente di contrasto. Durante la produzione di questi anticorpi (M) i sintomi della malattia, ossia febbre, infiammazione, tosse ed altre evidenze, cominciano a ridursi. Il virus è frenato, stordito ma, in questa fase può essere ancora presente.
In caso di positività delle IgG:  Gli anticorpi IgG, le ultime difese prodotte, ma le più efficaci, neutralizzano il virus, portandolo alla scomparsa o alla sua quiescenza. Queste immunoglobuline si ritrovano nel periodo della convalescenza e regressione definitiva dei sintomi. Si manifestano dopo una media di 4/15 giorni dalla comparsa delle Ig M (siamo tra i 14 ed i 21 giorni dalla comparsa dei sintomi della malattia)

L’esito del test sierologico per COVID-19 può essere:

• Positivo per IgM: la persona ha contratto il virus, ha iniziato a combattere l’infezione con le difese cellulari e con i primi sintomi della malattia, e ha iniziato la fase finale di difesa nei confronti del virus. In presenza di IgM il virus può ancora essere presente nell’organismo ed essere ancora relativamente infettivo, oppure essere al termine della sua fase virulenta. La fase M precede l’inizio della produzione delle IgG.
• Positivo per IgM e IgG: la persona dopo aver prodotto il primo tipo di anticorpi (M) inizia a produrre gli anticorpi più aggressivi (G) per il virus, che hanno il compito di neutralizzarlo e distruggerlo. Sono gli stessi anticorpi che durano nel tempo ed hanno anche funzione di ricordo. L’interpretazione dei risultati è lasciata al parere del medico specialista.

• Positivo per IgG con la scomparsa delle IgM: la persona continua a produrre gli anticorpi più aggressivi per il virus che crescono nel tempo e creano uno stato di resistenza a nuove aggressioni del virus. Ci troviamo nel periodo della guarigione.
• Negativo: la persona non ha contratto il virus, quindi non risulta aver sviluppato anticorpi al momento del prelievo. Oppure la persona, che ha avuto il contagio e la malattia, non ha attivato un tipo di cellule chiamate plasmacellule, che producono anticorpi, perché le difese hanno bloccato il virus prima di questa fase. Generalmente la persona non produce anticorpi ma può manifestare lo stesso una resistenza parziale al virus.

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