Importanza della scoperta
Tra le scoperte compiute dall’uomo nel corso della storia, le Vaccinazioni sono da considerare tra le intuizioni maggiori. Nel corso della storia l’uomo è intervenuto molteplici volte sia sull’ambiente dove è vissuto, modificandolo, sia su se stesso, cambiando i comportamenti per migliorare le proprie condizioni di vita e migliorare gli standard della propria salute. Molte le scoperte che hanno inciso sulla qualità della vita del genere umano. Tra queste scoperte, le Vaccinazioni, che con gli Antibiotici sono da considerare tra le intuizioni maggiori avute nel corso dei millenni, hanno portato l’umanità a controllare e a debellare la maggior parte delle malattie infettive. I microrganismi, forme viventi microscopiche, che da sempre hanno condizionato il corso della storia attraverso epidemie disastrose e continue morti inspiegabili, sono state controllate, spesso debellate.
Azione sul sistema immunitario
Le Vaccinazioni modulano il sistema immunitario realizzando un efficace sistema difensivo contro le malattie infettive. Le Vaccinazioni sono da considerare uno strumento assai efficace con il quale l’uomo modula il proprio sistema immunitario e lo indirizza verso una difesa efficace sia generica che specifica nei confronti di malattie infettive talvolta gravi e letali. Le campagne di vaccinazioni, effettuate in modo efficace in molti paesi industriali, ed accompagnate a campagne di controllo ambientale, che hanno come obiettivo la modifica drastica dei livelli di igiene, hanno portato alla scomparsa di diverse malattie altamente invalidanti, spesso mortali. La poliomielite, il tetano, la difterite sono alcuni esempi di queste malattie, un tempo letali, oggi scomparse dai nostri paesi.
Il Vaiolo è stato dichiarato eradicato nel 1981, dalla OMS, in seguito ad una azione vaccinale efficace eseguita in tutto il mondo. Il Vaiolo è l’esempio di come l’uomo sia riuscito a sconfiggere e a debellare definitivamente una malattia infettiva anche in virtù del fatto che la malattia colpiva solo l’uomo e non esistevano focolai animali ed ambientali. Il virus del vaiolo, che fu la causa delle epidemie più gravi nella storia dell’umanità, attraverso campagne di vaccinazioni, effettuate in modo appropriato in tutto il mondo, è stato debellato, fino a prova contraria. L’ultimo episodio di questa malattia fu denunciato in Somalia nel 1977, e da allora non si sono più avute denunce.
Le vaccinazioni proteggono sia le popolazioni su cui è stata effettuata una adeguata copertura, generalmente di oltre il 90% del totale, oltre che i singoli individui, dalle malattie specifiche. Questo avviene attraverso l’induzione, negli organismi, di alti livelli di anticorpi protettivi per quelle determinate malattie per cui è stato effettuato il vaccino. La produzione di anticorpi, e l’induzione di altri meccanismi complessi del sistema immunitario, realizzano quelle difese che permettono agli organismi di superare stati di malattia anche grave.
Efficacia delle campagne vaccinali
Nei paesi in cui le campagne vaccinali non vengono effettuate in modo efficace e la popolazione non è coperta adeguatamente, le malattie si manifestano in tutta la loro gravità. Nei paesi in cui le vaccinazioni vengono effettuate con efficacia le malattie si riducono fino a sparire dal territorio. Controprova della efficacia della vaccinazione sta nella evidenza che là dove la copertura vaccinale è inefficace o addirittura inesistente, le malattie sono in continua espansione e provocano gravi handicap e livelli di mortalità assai elevata soprattutto nella popolazione infantile.
Dai dati messi a disposizione dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si apprende che in Perù, ad esempio, venivano diagnosticati fino a pochi anni or sono, circa 20.000 casi di poliomielite con altissima incidenza di casi di paralisi. Dopo il programma di eradicazione della malattia effettuato sotto l’egida della OMS, con un piano di vaccinazioni a tappeto, rese obbligatorie in tutto il paese, l’incidenza della poliomielite si è azzerata. I programmi vaccinali, eseguiti per conto della OMS in tutto il mondo, dai singoli paesi con l’aiuto anche di agenzie internazionali, stanno diminuendo drasticamente la presenza di alcune malattie gravi come la poliomielite, il tetano neonatale, il morbillo, ed altre forme infettive assai pericolose. Questa è la prova reale della efficacia delle vaccinazioni. Mai quanto in questo momento in cui in tutto il mondo si stanno ottenendo risultati concreti di controllo delle malattie occorre non abbassare la guardia.
E’ utile effettuare le vaccinazioni?
Nei paesi industriali tra cui l’Italia, diverse malattie infettive gravi non sono più comparse. E’ possibile dunque non vaccinare più la popolazione infantile? In Italia ed in altri paesi industrializzati la poliomielite, il tetano neonatale la difterite ed altre malattie sono praticamente scomparse. Sorge spontanea una domanda. Vale la pena continuare a vaccinarsi verso malattie che non ci sono più? Vale la pena esporre soggetti, appena nati, al rischio di reazioni avverse da vaccini, con l’assenza di malattia sul territorio nazionale? Il rischio di effetti collaterali e di reazioni avverse al vaccino sono dunque, o sembrano essere superiori al beneficio prodotto dalla vaccinazione. E’ meglio quindi evitare la vaccinazione? Queste e molte altre domande vengono rivolte continuamente da gente comune ma anche da molti medici che giornalmente si trovano a confrontarsi con l’argomento. I microrganismi circolano in tutto il mondo, e con l’abbattimento delle distanze in 24 ore un qualsiasi virus o batterio può fare il giro del mondo.
Partiamo da una considerazione. Oltre al virus del Vaiolo che sembra scomparso e non circolare più in alcuna parte del mondo, gli altri microrganismi sono presenti nella maggior parte dei paesi e sono quindi presenti nelle diverse popolazioni. Le infezioni sono presenti in tutta la loro drammaticità nei paesi a scarso sviluppo economico e a basso livello di igiene. In questi paesi le campagne vaccinali hanno trovato difficoltà di attuazione per l’ampiezza dei territori e nel raggiungere l’intera popolazione, oltre che nella difficoltà reale di tipo organizzativo. Le campagne vaccinali non sono state condotte con efficacia e la copertura immunitaria è risultata essere scarsa. In un mondo dove sempre più i viaggi, ed in particolare i viaggi aerei, hanno abbattuto le distanze ed i tempi di percorrenza , un qualsiasi microrganismo in 24 ore può fare il giro del mondo e ritrovarsi là dove era da tempo scomparso. Sappiamo d’altra parte quanto in questi ultimi anni i flussi migratori abbiano portato un avvicinamento delle diverse popolazioni. Situazioni interne ed internazionali possono condurre all’interno di un paese all’interruzione di programmi vaccinali e alla ripresa di malattie in forma epidemica. E’ successo in Albania con una recrudescenza di casi di Poliomielite (139 nel 1996) ex Yugoslavia (20 casi ) ; nei Paesi dell’ex Unione Sovietica con oltre 10.000 casi di difterite in Russia , Ucraina ed altri paesi.
La circolazione dei microrganismi e quindi delle malattie è costante e reale addirittura in aumento; non è quindi questo il momento di diminuire il controllo della protezione sia individuale che collettiva. La risposta al quesito non può che essere affermativa. Solo vaccinando l’intera popolazione di un paese è possibile interrompere la catena delle malattie ad esito spesso letale o quanto meno invalidante. La risposta agli interrogativi ed ai dubbi espressi trova la sua motivazione nelle due questioni esposte in precedenza. Nei paesi dove si applica correttamente la vaccinazione, non si manifestano le malattie coperte dal vaccino. I microrganismi circolano in tutto il mondo e sono sempre in agguato pronti a riaccendere nuovi focolai di malattie anche dove queste erano scomparse.
Fino a che circoleranno quindi virus e batteri, altamente pericolosi, nei diversi paesi del mondo, e fino a che si manifesteranno malattie diffusive e contagiose, non solo nei nostri paesi o nei paesi limitrofi, ma anche in altri continenti che distano poche ore di aereo da noi, non si devono assolutamente ridurre nella popolazione i livelli di protezione anticorpale e quindi le difese naturali alle malattie in questione. Oltre a proteggere il singolo individuo dagli attacchi delle malattie infettive, mantenendo obbligatoria la vaccinazione, si contribuisce a tenere elevato il livello della copertura anticorpale nella popolazione e ad evitare la circolazione dei microrganismi. Per esempio, avendo vaccinato in Italia tutta la popolazione infantile verso il virus della epatite B, è stata creata una difesa al singolo individuo nei confronti della malattia stessa. Ma è stato realizzato anche un muro anticorpale nei confronti del virus in tutti i soggetti vaccinati. (Copertura della popolazione). Questo significa che crescendo, negli anni, quella popolazione diffonderà il livello di protezione nei confronti del virus in modo sempre più ampio e, a condizione che si continuino a vaccinare gli individui appena nati, si creeranno le condizioni per la definitiva scomparsa del virus. Se improvvisamente fosse bloccata la vaccinazione, o diminuita la copertura vaccinale di uno strato di popolazione, dal momento che il virus continua a circolare in altri strati di popolazione, si produrrebbe un luogo di minore resistenza alla malattia. Diversi individui diventerebbero aggredibili e si perderebbe il controllo della malattia e della sua diffusione.
Questo è il motivo per cui le campagne di vaccinazioni hanno un senso e sono efficaci se l’obiettivo è quello di coprire la popolazione nella sua totalità. In questo modo risulta protetto l’individuo ma anche la popolazione. In ogni caso, per non vanificare gli sforzi compiuti, questa protezione vaccinale deve continuare fino a che il microrganismo continuerà a essere presente ed a manifestarsi attraverso la malattia. Solo quando la malattia è dichiarata ufficialmente eradicata allora potrà essere sospesa la somministrazione del vaccino stesso. Tutto quanto è stato detto sui criteri di eradicazione delle malattie, vale naturalmente per quelle malattie provocate da microrganismi che vivono e si riproducono esclusivamente nell’uomo. Diverso è il controllo delle malattie che hanno negli animali e nell’ambiente esterno il loro serbatoio naturale.
La vaccinazione è un diritto ed un dovere
Possiamo alla fine affermare che vaccinarsi è un diritto individuale ma è anche un obbligo nei confronti della intera collettività. Il propagarsi di una malattia infettiva, il cui contagio avvenga esclusivamente da uomo ad uomo, si può bloccare in modo efficace attraverso la copertura vaccinale specifica della quasi totalità della popolazione. L’obiettivo della vaccinazione di massa è quindi quello di tutelare la collettività ma anche il singolo individuo dal pericolo di contagio di una malattia grave e spesso letale.
Sicurezza ed efficacia dei vaccini
Dopo anni di studio, ricerca e prove continue, l’efficacia e soprattutto la sicurezza dei vaccini ha raggiunto dei traguardi particolarmente elevati. Non vengono più messi in commercio vaccini che non garantiscano alta efficacia e rischio tendente a zero. Questo non vuol dire che i rischi da vaccinazioni siano completamente assenti. I rischi da reazioni avverse, soprattutto nei vaccini ottenuti da microrganismi ancora vivi, ma attenuati, che inducono una malattia subliminale, sono ancora presenti, anche se rarissimi. Ma questo ci deve portare a fare sempre una considerazione costi / benefici. Qual è l’efficacia del vaccino nell’impedire l’insorgenza di una malattia specifica? Cosa può provocare la malattia che si manifesta nell’individuo o in una serie di persone in modo epidemico in assenza di vaccinazioni? Quali possono essere le reazioni avverse ad un vaccino e qual è il rischio reale di queste? Quali alterazioni possono essere provocate nell’organismo da un vaccino? Questi quesiti vengono normalmente posti e ad essi occorre rispondere.
Gli effetti collaterali dei vaccini
Sulle questioni riguardanti la responsabilità dei vaccini a produrre gravi effetti collaterali, malattie e complicanze a lungo termine occorre rispondere che, valutata anche la bibliografia internazionale:
- le reazioni gravi, prodotte dai diversi vaccini, sono assai rare. (da 1/10.000 a 1.000.000) (tab 4)
- gli effetti collaterali sono lievi e temporanei (dolore nel punto dell’inoculo, reazione infiammatoria locale, febbricola)
- non sono documentati decessi legati direttamente alla somministrazione di vaccini (sono sempre accompagnati da altri motivi)
Sul problema della somministrazione contemporanea di vaccini singoli o multipli non ci sono effetti collaterali a questo tipo di somministrazione:
- è possibile diminuire le sedute di somministrazione e quindi dei costi con aumento della compliance nei confronti dei vaccini.
- la raccomandazione alla somministrazione contemporanea di più alla vaccini è sostenuta anche da AAP ( American Accademy of Pediatrics) e da AIP (Advisory on Immunization Practices)