Il nuovo test per il dosaggio degli anticorpi, IgM e IgG, contro il Coronavirus.

COVID-19: un protocollo specialistico con certificazione infettivologica del tuo stato di salute e dello stato immunologico per la FASE 2 di ripartenza.
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Come prenotare il test sierologico per la ricerca anticorpi IgM e IgG per COVID-19 (test rapido). Apri il link qui
L’indicazione del Cesmet, per avere risposte serie e scientificamente corrette è di richiedere il test sierologico per gli anticorpi IgM ed IgG per Coronavirus SARS-CoV-2 , insieme al “consulto specialistico infettivologico” e ai test funzionali respiratori e microcircolatori. Per informazioni clicca qui

Nella corsa contro il tempo per bloccare, o almeno rallentare, la diffusione del virus, sono moltissimi i gruppi di lavoro scientifici, in tutto il mondo, nei diversi campi della prevenzione (ricerca di vaccini efficaci e sicuri), della clinica (studio di nuovi farmaci antivirali, e verifica di farmaci attivi già esistenti), della diagnostica (test di laboratorio sempre più precisi, selettivi, sensibili).
Tra i vari successi ottenuti va segnalata la produzione di vari test di laboratorio: dalla RT-PCR, test ufficiale di ricerca diretta della presenza del virus nelle alte vie respiratorie, ai test sierologici, qualitativi o quantititatitivi, rapidi (immunocromatografia) o in altre tecniche di lettura, tutti realizzati per “dosare gli anticorpi IgM ed IgG” contro il Coronavirus.
Questi anticorpi vengono prodotti dal sistema immunitario, dopo aver attivato per giorni o settimane, una serie di altre difese, per combattere e neutralizzare il virus SARS-CoV-2. Questi anticorpi si ritrovano nel sangue e vengono trasportati ovunque servano.
Quindi l’organismo, appena incontra il virus che si sta riproducendo in milioni di nuovi virus, organizza le sue difese attivando complicati sistemi di difesa tra i quali le prime immunoglobuline di tipo M (IgM) – in questo caso tra i 3 e i 6 giorni dallo sviluppo dei sintomi della malattia.

Mentre le IgM sono ancora in crescita od hanno raggiunto il massimo della loro produzione, comincia la produzione delle immunoglobuline di tipo G (IgG), e ciò avviene dopo circa una settimana dall’inizio della produzione delle M. nel caso del Coronavirus dopo tra 4 e 10 giorni. Queste immunoglobuline aumentano progressivamente col passare del tempo e costituiscono la difesa che si protrae nel tempo, ma anche il ricordo dell’avvenuto contagio.
LE FASI DELLA STORIA NATURALE DEL VIRUS NEL NOSTRO ORGANISMO. DAL CONTAGIO ALLA GUARIGIONE
Con tutti i test disponibili, con le diverse caratteristiche, è possibile identificare: i soggetti che non hanno avuto contatto con il virus, oppure quelli che sono in una fase iniziale della malattia e possono diffondere virus. Ma il test può anche identificare la fase conclusiva dell’infezione, con la presenza di entrambi gli anticorpi o l’esaurimento della fase acuta con la presenza degli anticorpi del tipo G.
Ricordiamo in ogni caso che l’esame diagnostico “gold standard” per evidenziare la fase iniziale del contagio, ossia quando è presente il virus nelle vie respiratorie è la Metodica in RT-PCR con l’effettuazione del tampone nasale e faringeo.
Il test in questione, validato oramai dalla comunità scientifica, e diffuso in tutto il mondo, compresa l’Italia, da diverse case produttrici, ufficiali e riconosciute, è frutto di uno studio (XueFeng Wang, et al.,) effettuato in 8 ospedali cinesi e si basa sul dosaggio qualitativo, cioè presenza o assenza di Ig G e di IgM e serve non solo a studiare l’evoluzione dell’infezione ma anche, e soprattutto, a identificare coloro che sono o si sono in passato infettati dal virus ma sono rimasti asintomatici, cioè potenziali portatori sani in grado di aumentare, senza saperlo, la diffusione del virus stesso. Inoltre, secondo alcuni studi (Huang C, et al. Lancet 2020; 395(10223):497-506) il test può identificare gli stadi dell’infezione, quando i tamponi delle vie aeree superiori risultano negativi per la presenza del virus, perché oramai neutralizzato.
Sembra infatti

da evidenze cliniche e da una serie di studi eseguiti da alcuni gruppi di ricerca, che il virus attaccherebbe prima gli alveoli polmonari per poi risalire nelle vie aeree superiori.
La rapidità del risultato, circa 15/20 minuti, la semplicità dell’esecuzione, nonché la elevata specificità (La specificità di un esame è la probabilità che un soggetto sano presenti un risultato negativo. Un esame è specifico al 100% quando tutti i sani risultano negativi), e la sensibilità (la sensibilità di un esame è la probabilità che un soggetto malato presenti un risultato positivo. Un esame è cioè sensibile al 100% quando tutti i malati risultano positivi), costituiscono i punti forza di questo test che però, sottolineiamo, non fa diagnosi, o almeno non da solo.
Il test della ricerca di anticorpi si dimostrerà quindi fondamentale per orientare il successivo percorso clinico, diagnostico e terapeutico.
Leggi l’editoriale del dr. Paolo Meo: Patentino di immunità o certificato medico per aziende?
Per approfondire:
• XueFeng Wang ORCID iD: 0000-0001-8854-275X – (in corso di pubblicazione)
Development and Clinical Application of A Rapid IgM-IgG Combined Antibody Test for SARS-CoV-2 Infection Diagnosis
• Juanjuan Zhao et al., 2020- (in corso di pubblicazione) Antibody responses to SARS-CoV-2 in patients of novel coronavirus disease 2019
• Huang C, Wang Y, Li X, et al. Clinical features of patients infected with 2019 novel coronavirus in Wuhan, China. Lancet. 2020;395(10223):497-506.