Il COVID-19 è in ripresa in molti stati europei, in particolare nei paesi dell’est Europa. I numeri della diffusione della variante Delta sono chiari, e intanto da settembre si è affacciata una nuova mutazione che sembra diffondere più della delta, la variante AY.4.2.

Una vera e propria quarta ondata si sta abbattendo sui paesi del Nord ed Est Europa. Cliccando il nome dei paesi di seguito descritti potrai vedere i grafici della pandemia e confrontare i casi dall’inizio di Marzo 2020. Ti accorgerai come il picco attuale supera i casi avuti in passato in molti paesi. E l’Italia si è mostrata attenta e corretta nell’applicare le indicazioni della scienza medica. Ma ricordiamoci che la profilassi vaccinale necessita anche di comportamenti idonei per non far diffondere il virus. E anche questa attenzione è stata seguita dagli Italiani. Negli altri paesi comportamenti superficiali e poco consoni alla situazione hanno consentito al virus di diffondere nuovamente e fare i suoi danni.
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La terza dose
Si nota, in questi giorni, che i paesi dove alta è la popolazione vaccinata, dove vaccini e regole anti diffusione mantengono bassi i nuovi casi di COVID-19, la malattia si manifesta in modo quasi inapparente o lieve. Le ospedalizzazioni e la mortalità sono ancora sotto controllo.
Nei paesi dove invece le campagne vaccinali non hanno funzionato, e le percentuali di popolazione vaccinata non arrivano al 50%, assistiamo, in questo inizio di autunno 2021, ad una diffusione esponenziale di casi di COVID-19 con un aumento preoccupante di morti che in diversi paesi hanno raggiunto numeri record dall’inizio della pandemia. Prima di esaminare le situazioni nei singoli paesi un accenno alla terza dose, o dose di richiamo e di stimolo immunitario. Ci ricordiamo che questa regola dei

richiami dei vaccini vale per tutte le malattie? La maggior parte dei vaccini comuni, come le epatiti, il tetano, e così via per mantenere la loro capacità difensiva attiva per anni devono avere un primo inoculo, un secondo richiamo dopo 30/60 giorni ed un terzo inoculo dopo 6/12 mesi. Il COVID-19 non sfugge a questa regola. La terza dose altro non è che una normalissima dose di richiamo, comune a tanti vaccini, che potenzia l’immunità e la prolunga nel tempo. Nulla di nuovo sotto il sole. E dove si è iniziata la somministrazione della terza dose già si vedono i risultati.
Ma cosa succede in Europa?
Il Regno Unito da alcune settimane si è attestato sui 40/50.000 casi al giorno. I morti hanno superato i 100 e sono arrivati ad oltre 200 unità in una giornata. Nonostante UK sia stata la nazione prima nella campagna vaccinale, si è accontentata di un 65/70% di popolazione immunizzata, ma soprattutto ha abbandonato, per volontà politica e motivo di ripresa economica, le misure protettive. Niente mascherine, distanziamento e misure restrittive. Puntuale l’autunno ha portato l’inversione della situazione rispetto all’estate.

E cosa succede nell’est Europa dove le campagne vaccinali hanno stentato a decollare?
I contagi da SARS-CoV-2 si sono diffusi in modo impressionante. E i numeri ufficiali nascondono una situazione molto peggiore. Le strutture sanitarie, in molti paesi, sono nuovamente al collasso, i pronto soccorsi sono intasati, le terapie intensive non assorbono nuovamente i casi.
Ma possibile che le lezioni del recente passato non sono servite a nulla? La resistenza al vaccino; la voglia di una presunta libertà da comportamenti che portano alla salvaguardia della salute; il negare l’evidenza della presenza di un virus pericoloso, altro non ha fatto che riaccendere la miccia. Le polemiche in molti paesi su vaccini e comportamenti non hanno fatto altro che riportare la situazione all’inizio. La storia ci ha insegnato che dove si vaccina si sconfigge la malattia.
Russia e Ucraina: in questi due paesi si registrano casi in continuo aumento e nuovi picchi di morti, con record giornalieri da inizio pandemia. Le percentuali di vaccinati sono bassissime. I governi dei due paesi pensano a nuove restrizioni. I paesi rischiano nuovamente una chiusura.

In Russia le autorità sanitarie hanno denunciato nei giorni scorsi più di 1000 morti nelle 24 ore. Una grave situazione delle strutture e della organizzazione sanitaria. Il presidente Putin, vista la situazione, ha annunciato 10 giorni di semi lockdown dal 30 ottobre al 7 novembre. Tutto questo avviene con poco più del 30% della popolazione vaccinata, e il virus Delta che galoppa e che fa danni enormi alle persone ed alla economia del paese. La resistenza a vaccinarsi e ad applicare le misure di protezione è molto diffusa nella popolazione.
In Ukraina solamente il 15% della popolazione è vaccinata e i morti hanno raggiunto il record con più di 500 unità ufficiali in un giorno. Si sono raggiunti i picchi più alti di casi e di morti da iniziò pandemia. E la popolazione continua a esitare a vaccinarsi. Ma cosa è che impedisce di vedere l’evidenza? Anche qui si rischia un nuovo lockdown.
In Romania casi in costante crescita, decessi hanno superato le 500 unità in un giorno. E nella classifica delle vaccinazioni effettuate in Europa la Romania occupa il penultimo Posto. Ogni giorno è un record di casi e di morti. Siamo a quota 20.000 casi in un paese con poco meno di 20 milioni di abitanti. Il sistema sanitario romeno è alle corde, e più di 1.800 pazienti sono in terapia intensiva. L’ Ungheria ha deciso di aiutare la popolazione romena accettando nelle proprie strutture i malati di Covid di oltre confine. L’ Ungheria dove la percentuale di vaccinati si avvicina al 70% ed i casi sono contenuti ed i morti limitati. I comportamenti corretti per combattere la Pandemia premiano.
La Bulgaria è l’ultima nella Ue per tasso di immunizzati. Solo il 25% della popolazione è immunizzata.Il governo per scongiurare una ricaduta verso il baratro dal 21 ottobre ha deciso di introdurre, sull’esempio Italiano, il paese più virtuoso in Europa, l’obbligo di green pass. I casi da settembre sono stati in continuo aumento, e le persone non hanno ascoltato gli appelli a vaccinarsi e ad utilizzare le mascherine. Ora per cercare di arginare il fenomeno della diffusione del Covid le autorità hanno inserito il green pass per tutte le attività al chiuso. Quindi la necessità di vaccinarsi. Ma no per limitare le libertà altrui ma per evitare malattie e lutti. La scienza per l’ennesima volta aveva avvisato. Attenti alle impennate autunnali.
Sempre in Bulgaria il ministro della Salute Stoycho Katsaro ha affermato che “Se queste misure non daranno il risultato atteso, non rimane altro che passare al lockdown totale“. Il fermo di tutte le attività.
La Repubblica Ceca, dopo un aumento costante di casi negli ultimi giorni, pur avendo più della metà della popolazione vaccinata, valuta nuove restrizioni dopo le aperture fatte dal mese di giugno. Anche in questo paese si sono abbandonate troppo presto le misure protettive. Vie le mascherine, via il distanziamento, tutti in piazza e nei locali senza proteggersi. I risultati si vedono ora.
La Lettonia con i casi non più controllabili e morti in aumento, con una percentuale di vaccinati tra i più bassi d’Europa è costretta a tornare a lockdown stretto, chiusura delle attività, coprifuoco serale e muova chiusura delle scuole.La quarta ondata sta travolgendo i Paesi Baltici. Dai primi di settembre casi in aumento in tutto il territorio e nel corso del mese di ottobre la tendenza è perfino peggiorata.
La situazione è in peggioramento anche in Polonia dove i vaccinati non superano il 50% per cento della popolazione. Nell’ultima settimana si è registrato un incremento dei contagi dell’85% rispetto ai sette giorni prima. Ricoveri in aumento, terapie intensive intasate.
In pieno ricupero i casi nei Paesi Bassi e in Germania dove aumentano anche i morti. Paesi dove si erano dimenticati che i comportamenti protettivi per la diffusione del virus sono essenziali.
In questo panorama di peggioramento continuo l’Italia, con il suo primato di vaccinati e i comporta menti protettivi mantenuti, per il momento mantiene basso il numero di casi e di morti. Piccoli incrementi in alcune regioni ma ancora il virus stenta a diffondere.
Tra polemiche, guerriglie, proteste comunque abbiamo mantenuto una posizione di equilibrio. Nulla esclude che soprattutto le nuove varianti che si stanno affacciando possano nuovamente diffondere e far male anche in Italia. Ma proprio per questo motivo occorre: (1) aumentare la percentuale dei vaccinati, quindi se ancora non lo hai fatto vaccinati prima dell’inverno; (2) cominciare in massa la terza dose, pratica normale della maggior parte dei vaccini. Questo per mantenere elevato il muro e le difese nei confronti del virus. Il terzo richiamo va eseguito in tutta la popolazione. Non è solo per le persone più fragili ed anziane. (3) continuare l’utilizzo di mascherine e di spazi di sicurezza. Tutto questo per il bene e la salute di ciascuno. E’ necessario per impedire una nuova circolazione di virus.