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Curiosità di Medicina Tradizionale – Il Brasile possiede una flora ricchissima e interessantissima, caratterizzata da condizioni climatiche molto diverse ed habitat altrettanto diversi fra loro che vanno dalla foresta pluviale amazzonica alle aride savane.
Un insieme di piante che costituisce indubbiamente una ricca fonte di principi attivi usati nella fitoterapia così come scoprirono i primi studiosi di scienze naturali e di botanica che esplorarono queste terre. Si dice addirittura che il nome del paese derivi da una pianta Pau brasil, appartenente al genere Cesalpinia, il cui nome è un omaggio al botanico italiano Andre Cesalpino, e usata in seguito per ottenere una tintura chiamata la “brasilina”.
Molte piante e sostanze usate in Brasile a scopo terapeutico furono introdotte nella farmacopea europea e nella nostra pratica medica fin dal XVI secolo. Tra esse l’ “ipecacuanha” che contiene emetina e cefalina, che sono alcaloidi antiprotozoari e il “balsamo di copaiba” che ha rivelato proprietà anti schistosomiche. Ambedue usate quindi per contrastare le infezioni da parassiti.
Molto comune in queste zone è l’uso di allucinogeni estratti da diverse erbe e piante: la Mimosa hostilis (Willd) ad esempio è usata per preparare una pozione inebriante detta “vinho de jurema”.
Altre piante comunemente usate nella medicina tradizionale brasiliana sono la Jacaranda decurrens, Caroba, dall’effetto depurativo; il Briophyllum calycinum, Folha-de -fortuna, dall’effetto tonico; il Pilocarpus jaborandi, Jaborandi, anestetica; e l’Acnistus arborescens, Marianeira, che ha rivelato proprietà antitumorali.
Distesa di Jacaranda decurrans